Finalmente è arrivato! E' uscito in Italia in questi giorni il remake (parziale) del film tratto dal romanzo Dune (il primo di una saga di 10) scritto da Frank Herbert. Questo nuovo film smentisce la caratteristica che spesso i remake hanno, di essere una versione sbiadita dell'originale che uscì nel 1984 con regia di David Linch e prodotto da Dino De Laurentis. Il film aveva incontrato non solo una critica negativa ma era stato un insuccesso commerciale perché gli incassi avevano permesso a stento il ripiano dei costi elevati, la trama era troppo complesa e confusa, il cast non adeguato, la regia si era mostrata insicura, Lynch era un bravo direttore ma evidentemente non era in empatia con il soggetto.
Come si evince dal titolo originale (Dune part one) questo film riguarda solo la prima parte del romanzo di Herbert, quindi è previsto un sequel la cui realizzazione dipenderà dal box office di una pellicola costosa che ha richiesto un budget di 165 milioni di $.
In un futuro che si colloca tra 8000 anni la galassia è governata da un Imperatore crudele, la merce più preziosa è la "spezia", una sostanza che oltre ad incrementare la capacità naturale del cervello, permette i viaggi interstellari, si trova sul pianeta Arrakis, desertico popolato da enormi vermi (lunghi 300 metri) e da una stirpe di uomini liberi i Fremen nascosti tra le rocce e le caverne, perseguitati dai soldati dell'impero. Il pianeta è governato dalla casata degli Harkonnen feroce e crudele che abitano in un lontano pianeta con a capo l'inquietante barone Vladimir. L'imperatore decide di affidare la gestione del pianeta alla casat degli Atreides il cui capo è il duca Leto (Oscar Isaac: Suburbicon Star wars VII, VIII, IX) vive con figlio Paul (Timothèe Chalamet: Hostiles, Chiamami con il tuo nome) e con la sua madre e concubina la maga Lady Jessica (Rebecca Ferguson: La ragazza del treno, L'uomo di neve), l'incarico in realtà è una trappola per distruggere il suo casato, appena arrivato nel pianeta Leto tradito è ucciso e i suoi uomini massacrati dai soldati di Harkonnen e dell'Impero. Paul e L. Jessica riescono a fuggire e trovano rifugio presso i Fremen.
Il regista e sceneggiatore Denis Villeneuve (Sicario, Arrival; Blade Runner 2049) ha centrato l'obiettivo, realizzando un ottimo film da un romanzo che ritengo sia un buon racconto di fantascienza. Innanzitutto gli effetti speciali computerizzati non sono prorompenti travolgendo il racconto e impoverendo la trama e i dialoghi, ma sono assorbiti naturalmente nello sviluppo della vicenda che è coinolgente nel raccontare lo scontro tra la concezione del potere esercitato brutalmente da quella del potere amministrato con giustizia, intelligente la raffigurazione quasi simbolica del verme gigante che non diventa un mostro ridicolo. Accurata la direzione dei protagonisti che recitano in modo adeguato alle varie personalità: L. Rebecca una maga Bene Gesserit che ha trasmesso a suo figlio con sofferenza i suoi poteri, Paul che prevedendo il futuro si domanda (eterno quesito umano) se sarà all'altezza dei compiti affidati o sia meglio abbandonare l'eredità paterna, appropriata la recitazione degli altri attori compresa Chani (Zendaya giovane attrice e cantante) la ragazza Fremen che appare nei sogni di Paul. Una qualche criticità del film è la lentezza in certi momenti di alcune scene (difetto ravvisabile anche in altri film di Villeneuve) che non impedisce allo spettatore di essere avvinto dal racconto. Certamente finito il film che s'interrompe bruscamente, rimane un pò di amaro in bocca sperando nel sequel che dovrà raccontare lo sviluppo del personaggio di Paul.
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