arturo
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martedì 22 settembre 2020
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il film che tutti dovrebbero vedere (anche greta)
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Una bella sorpresa: un film che informa e appassiona, portandoci a scoprire nuovi aspetti inquietanti dell'eterna sfida tra l'Uomo e la Natura (o tre l'Uomo e Dio).
Il regista in un breve e simpatico messaggio prima della proiezione, lo descrive come un incrocio tra Jurassic Park e Mad Max : se dal punto di vista di alcune tematiche e ambientazioni, e del ritmo da film di avventura, ha assolutamente ragione, a me ha ricordato anche Antropocene, un altro documentario recentemente visto al cinema e che analogamente esplorava e analizzava l'impatto della civiltà umana sulla natura e sulla terra. In questo caso la sfida alla natura (o a Dio, come sembra suggerire uno dei personaggi reali verso al fine) è forse ancora più sfacciata, e i temi etici sulla clonazione e la creazione della vita su misura, si mescolano ai temi ambientali dello sfruttamento del territorio (i cacciatori i zanne di Mammuth che saccheggiano un patrimonio archeologico di milioni di anni), e del global Warming (le estati così vicino al Polo Nord che mostrano troppo poco ghiaccio e orsi bianchi in mezzo all'erba).
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Una bella sorpresa: un film che informa e appassiona, portandoci a scoprire nuovi aspetti inquietanti dell'eterna sfida tra l'Uomo e la Natura (o tre l'Uomo e Dio).
Il regista in un breve e simpatico messaggio prima della proiezione, lo descrive come un incrocio tra Jurassic Park e Mad Max : se dal punto di vista di alcune tematiche e ambientazioni, e del ritmo da film di avventura, ha assolutamente ragione, a me ha ricordato anche Antropocene, un altro documentario recentemente visto al cinema e che analogamente esplorava e analizzava l'impatto della civiltà umana sulla natura e sulla terra. In questo caso la sfida alla natura (o a Dio, come sembra suggerire uno dei personaggi reali verso al fine) è forse ancora più sfacciata, e i temi etici sulla clonazione e la creazione della vita su misura, si mescolano ai temi ambientali dello sfruttamento del territorio (i cacciatori i zanne di Mammuth che saccheggiano un patrimonio archeologico di milioni di anni), e del global Warming (le estati così vicino al Polo Nord che mostrano troppo poco ghiaccio e orsi bianchi in mezzo all'erba).
Un film consigliatissimo, che tiene inchiodati alla poltrona, e lascia un senso di inquietudine tipico di quando si lascia il segno. Un consiglio particolare per la visione anche a Greta Thumberg, per ampliare lo spettro dei temi da affrontare per rendere meno inquietante il nostro futuro.
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arturo
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martedì 22 settembre 2020
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un avvincente seguito ideale di antropocene
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Una bella sorpresa: un film che informa e appassiona, portandoci a scoprire nuovi aspetti inquietanti dell'eterna sfida tra l'Uomo e la Natura (o tre l'Uomo e Dio).
Il regista in un breve e simpatico messaggio prima della proiezione, lo descrive come un incrocio tra Jurassic Park e Mad Max : se dal punto di vista di alcune tematiche e ambientazioni, e del ritmo da film di avventura, ha assolutamente ragione, a me ha ricordato anche Antropocene, un altro documentario recentemente visto al cinema e che analogamente esplorava e analizzava l'impatto della civiltà umana sulla natura e sulla terra. In questo caso la sfida alla natura (o a Dio, come sembra suggerire uno dei personaggi reali verso al fine) è forse ancora più sfacciata, e i temi etici sulla clonazione e la creazione della vita su misura, si mescolano ai temi ambientali dello sfruttamento del territorio (i cacciatori i zanne di Mammuth che saccheggiano un patrimonio archeologico di milioni di anni), e del global Warming (le estati così vicino al Polo Nord che mostrano troppo poco ghiaccio e orsi bianchi in mezzo all'erba).
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Una bella sorpresa: un film che informa e appassiona, portandoci a scoprire nuovi aspetti inquietanti dell'eterna sfida tra l'Uomo e la Natura (o tre l'Uomo e Dio).
Il regista in un breve e simpatico messaggio prima della proiezione, lo descrive come un incrocio tra Jurassic Park e Mad Max : se dal punto di vista di alcune tematiche e ambientazioni, e del ritmo da film di avventura, ha assolutamente ragione, a me ha ricordato anche Antropocene, un altro documentario recentemente visto al cinema e che analogamente esplorava e analizzava l'impatto della civiltà umana sulla natura e sulla terra. In questo caso la sfida alla natura (o a Dio, come sembra suggerire uno dei personaggi reali verso al fine) è forse ancora più sfacciata, e i temi etici sulla clonazione e la creazione della vita su misura, si mescolano ai temi ambientali dello sfruttamento del territorio (i cacciatori i zanne di Mammuth che saccheggiano un patrimonio archeologico di milioni di anni), e del global Warming (le estati così vicino al Polo Nord che mostrano troppo poco ghiaccio e orsi bianchi in mezzo all'erba).
Un film consigliatissimo, che tiene inchiodati alla poltrona, e lascia un senso di inquietudine tipico di quando si lascia il segno. Un consiglio particolare per la visione anche a Greta Thumberg, per ampliare lo spettro dei temi da affrontare per rendere meno inquietante il nostro futuro.
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liravincenti83
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martedì 22 settembre 2020
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affascinante, avvincente e attuale.
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Ho visto Genesis 2.0 in anteprima, con aspettative contrastanti trattandosi di un documentario. Sono rimasta molto impressionata dal ritmo incalzante più tipico di un thriller che di un documentario realistico, tutto merito del montaggio alternato tra le due "storie" che vanno a incrociarsi, quella dei cacciatori di zanne di Mammuth nelle isole della Nuova Siberia (parte visivamente affascinante, che mostra paesaggi e scenari sconosciuti), e quella di scenziati e genetisti che viaggiano al limite dell'etica, e spesso superano questo limite. Le due storie si incroceranno come in una "tenaglia temporale" (per usare un termine cinematograficamente attuale) quando il ritrovamento di una carcassa di Mammuth ben conservata, porterà a chiedersi se si possa portare in vita l'enorme mammifero preistorico.
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Ho visto Genesis 2.0 in anteprima, con aspettative contrastanti trattandosi di un documentario. Sono rimasta molto impressionata dal ritmo incalzante più tipico di un thriller che di un documentario realistico, tutto merito del montaggio alternato tra le due "storie" che vanno a incrociarsi, quella dei cacciatori di zanne di Mammuth nelle isole della Nuova Siberia (parte visivamente affascinante, che mostra paesaggi e scenari sconosciuti), e quella di scenziati e genetisti che viaggiano al limite dell'etica, e spesso superano questo limite. Le due storie si incroceranno come in una "tenaglia temporale" (per usare un termine cinematograficamente attuale) quando il ritrovamento di una carcassa di Mammuth ben conservata, porterà a chiedersi se si possa portare in vita l'enorme mammifero preistorico. In tutto questo aleggiano in più momenti gli interrogativi sui limiti che l'uomo sta superando, e che conseguenze hanno e avranno, tra permafrost scongelato per il riscaldamento globale, orsi polari avvistati in paesaggi privi di ghiaccio, e una disinvoltura preoccupante nel preoccuparsi di temi etici da parte di genetisti e scienziati.
Personalmente l'ho trovato un capolavoro nel suo genere, in grado di aprire interrogativi affascinanti e inquietanti, e nel contempo far conoscere delle realtà sconosciute alla maggior parte del pubblico. Consiglio assolutamene di vederlo sul grande schermo per non perdersi lo straordinario impatto visivo.
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alessandra
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giovedì 24 settembre 2020
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avvincente viaggio tra passato e futuro
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Se il grande cinema è quello che fa pensare e discutere, senz'altro Genesis 2.0 è grande cinema.
Con un ritmo che tiene incollati alla poltrona e non stanca mai, il film ci porta alla scoperta di un mondo incredibile, che, trattandosi di un documentario è il mondo reale!
Pur essendo interamente ambientato ai giorni nostri, il film ci porta in un presente cha assomiglia ad un lontano passato in cui i cacciatori di zanne di Mammuth rischiano la vita alla ricerca dell"oro bianco", e in un futuro che in realtà è già presente, in cui i ricchi possono farsi clonare gli animali domestici defunti, e scienziati e genetisti possono giocare con la ri-creazione della vita passata , o con la creazione di specie inedite.
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Se il grande cinema è quello che fa pensare e discutere, senz'altro Genesis 2.0 è grande cinema.
Con un ritmo che tiene incollati alla poltrona e non stanca mai, il film ci porta alla scoperta di un mondo incredibile, che, trattandosi di un documentario è il mondo reale!
Pur essendo interamente ambientato ai giorni nostri, il film ci porta in un presente cha assomiglia ad un lontano passato in cui i cacciatori di zanne di Mammuth rischiano la vita alla ricerca dell"oro bianco", e in un futuro che in realtà è già presente, in cui i ricchi possono farsi clonare gli animali domestici defunti, e scienziati e genetisti possono giocare con la ri-creazione della vita passata , o con la creazione di specie inedite. Quello che in Jurassic Park era fantascienza,in Genesis 2.0 si trasforma in una inquietante realtà.
Si esce dalla sala con un senso di inquietudine e consapevolezza: tornare al cinema in sala ci fa ricordare quanto possa essere esaltante l'esperienza del cinema sul grande schermo.
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