wolvie
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lunedì 30 marzo 2020
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la solitudine del killer ebreo
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Una piacevole sorpresa questo sconosciuto film di Caton Jones, cucito addosso all' interpretazione del sempre titanico Ron Perlman. Killer in età pensionabile, ex agente del Mossad, al soldo della mafia ebraica. Uccide senza rimorsi perché è questo che sa fare, ma la solitudine inizia a pesare troppo, l' incontro casuale con la vicina di casa di una sua vittima lo fa sbandare, lo mette di fronte ad una speranza di vita diversa, migliore. Viene coinvolto a sua insaputa in un complotto ai danni del suo boss (Un redivivo Richard Dreyfuss) che dichiara vendetta, uccidendo tutti gli scissionisti, lasciando Asher per ultimo, che pero' avendo assaporato una possibile altra vita, non intende lasciarsela sfuggire.
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Una piacevole sorpresa questo sconosciuto film di Caton Jones, cucito addosso all' interpretazione del sempre titanico Ron Perlman. Killer in età pensionabile, ex agente del Mossad, al soldo della mafia ebraica. Uccide senza rimorsi perché è questo che sa fare, ma la solitudine inizia a pesare troppo, l' incontro casuale con la vicina di casa di una sua vittima lo fa sbandare, lo mette di fronte ad una speranza di vita diversa, migliore. Viene coinvolto a sua insaputa in un complotto ai danni del suo boss (Un redivivo Richard Dreyfuss) che dichiara vendetta, uccidendo tutti gli scissionisti, lasciando Asher per ultimo, che pero' avendo assaporato una possibile altra vita, non intende lasciarsela sfuggire. Film noir ben costruito, con una Jacqueline Bisset coraggiosa nel suo ruolo peggiore: madre malata di demenza senile che defeca in giro per casa. Giusto ruolo per Perlman che porta molto bene il film sulle sue larghe spalle.
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angelodipoggio
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domenica 15 novembre 2020
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il cuscino della memoria
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Ci sono film che passano inosservati ai più. Alcuni addirittura paiono nemmeno degni di un giudizio negativo. Finisce che vorreste sapere quante stellette hanno ma pur cercando sull'ottimo Mymovies non trovate niente.
Se per stellette intendiamo un giudizio superpartes, non è certo il caso dei film "caduti nell'oblio", i quali non possono ambire ad essere giudicati da una maggioranza, in quanto a vederli è stata una risicata minoranza.
Il film, americano, si presenta ammantato di uno stile più cult, quasi da cinema francese. Sul plot di uno spietato killer ebreo s'intreccia una deliziosa storia d'amore. A fare da sottofondo allo spargimento di sangue una modesta figura femminile ed anziana, a metà strada tra il "ci fai o ci sei", che manipola la figlia con la propria condizione d'invalida, ma poi - in una scena potentissima che non vi riveliamo - ci riporta alla forza archetipica della memoria, manifestazione sublime dell'anima.
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Ci sono film che passano inosservati ai più. Alcuni addirittura paiono nemmeno degni di un giudizio negativo. Finisce che vorreste sapere quante stellette hanno ma pur cercando sull'ottimo Mymovies non trovate niente.
Se per stellette intendiamo un giudizio superpartes, non è certo il caso dei film "caduti nell'oblio", i quali non possono ambire ad essere giudicati da una maggioranza, in quanto a vederli è stata una risicata minoranza.
Il film, americano, si presenta ammantato di uno stile più cult, quasi da cinema francese. Sul plot di uno spietato killer ebreo s'intreccia una deliziosa storia d'amore. A fare da sottofondo allo spargimento di sangue una modesta figura femminile ed anziana, a metà strada tra il "ci fai o ci sei", che manipola la figlia con la propria condizione d'invalida, ma poi - in una scena potentissima che non vi riveliamo - ci riporta alla forza archetipica della memoria, manifestazione sublime dell'anima.
Un malato d'Alzheimer ha un'anima, cosa che manca invece ai criminali che cadono come birilli sotto i colpi del nostro Asher, apparentemente uccisi senza alcun rimorso né coinvolgimento emotivo.
Eppure il cuore del più crudele assassino vacilla, lo cominciamo a capire quando di fronte a un ascensore guasto le scale gli tagliano il fiato e, colto da un malore, cade nelle mani del suo stesso destino, appoggiandosi per sbaglio sul campanello della porta "giusta".
Anche solo per la "scena del cuscino", un film che vale la pena vedere. Forse solo una piccola minoranza di voi rimarrà colpita (positivamente), ma questo basta.
Consigliato (per pochi).
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achab50
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venerdì 4 dicembre 2020
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thriller anomalo
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In una città senza nome, ma evidentemente statunitense, un ex agente del Mossad si occupa di eliminare persone segnalategli da una specie di mafia ebraica. Asher è un uomo metodico (il film inizia con la cerimonia di pulizia e lucidatura delle scarpe, cerimonia che poi ritmerà tutta la vicenda), esegue gli ordini con un distacco totale, e la cosa orribile è che noi spettatori prendiamo subito la sua parte. Durante una di queste spedizioni ha un malore ed incontra incidentalmente una ragazza che a poco a poco finirà per invadergli la vita e fargli desiderare un altro e più tranquillo ritmo.
il protagonista Ron Perlmnan veramente giganteggia nell'interpretazione, senza strafare e giocando sulle minime variazioni d'espressione e gestualità.
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In una città senza nome, ma evidentemente statunitense, un ex agente del Mossad si occupa di eliminare persone segnalategli da una specie di mafia ebraica. Asher è un uomo metodico (il film inizia con la cerimonia di pulizia e lucidatura delle scarpe, cerimonia che poi ritmerà tutta la vicenda), esegue gli ordini con un distacco totale, e la cosa orribile è che noi spettatori prendiamo subito la sua parte. Durante una di queste spedizioni ha un malore ed incontra incidentalmente una ragazza che a poco a poco finirà per invadergli la vita e fargli desiderare un altro e più tranquillo ritmo.
il protagonista Ron Perlmnan veramente giganteggia nell'interpretazione, senza strafare e giocando sulle minime variazioni d'espressione e gestualità. In una storia come questa non poteva mancare il lato amoroso, che in questo caso è dolente e rappresentato da una ancora bellissima Jacqueline Bisset, la quale si occupa della madre affetta da demenza senile avanzata. Ci sono stralci di umanità e situazioni inaspettate, quando Asher potrebbe esercitare la sua "professione" a fin di bene ma da ultimo rinuncia, o quando passa da esecutore a vittima.
Film molto ben costruito e condotto con mano sicura dal regista; predominano le scene cupe, il protagonista si muove esclusivamente a piedi o con mezzi pubblici, la colonna sonora è degna di nota e perfettamente adeguata alla situazione.
E' appunto un thriller anomalo perchè ci si immedesima nel killer, nella situazione della donna che è comune a così tante persone, nello sbalordimento di fronte ai capovolgimenti di fronte.
Davvero una buona opera assolutamente non banale e non scontata, cosa davvero non comune in un genere super inflazionato, il tempo scorre veloce ed il finale si riapre proprio nell'ultimo secondo, dove si smantella la recuperata ed agognata tranquillità.
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