tumau
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domenica 23 ottobre 2016
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un disastro
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Davvero incredibile, una storia così interessante, quella affrontata nel film, che avrebbe avuto certo miglior qualità se fosse stata diretta da altri registi tanto è stata così mal diretta. Il contesto è quell'insieme di dubbi tra la purezza, l'ortodossia del sentire religioso di Francesco d'Assisi e la gerarchia religiosa con le sue regole. La necessità di mediare, pertanto, nella redazione delle norme che avrebbero regolato il nuovo ordine monastico dei futuri “francescani” . Un argomento di discussione interessante perché della mescolanza tra ragioni della coscienza ( o del cuore ) e la necessaria efficacia nel relazionarsi con il contesto sociale è problema dell'epoca così come di tutte le epoche.
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Davvero incredibile, una storia così interessante, quella affrontata nel film, che avrebbe avuto certo miglior qualità se fosse stata diretta da altri registi tanto è stata così mal diretta. Il contesto è quell'insieme di dubbi tra la purezza, l'ortodossia del sentire religioso di Francesco d'Assisi e la gerarchia religiosa con le sue regole. La necessità di mediare, pertanto, nella redazione delle norme che avrebbero regolato il nuovo ordine monastico dei futuri “francescani” . Un argomento di discussione interessante perché della mescolanza tra ragioni della coscienza ( o del cuore ) e la necessaria efficacia nel relazionarsi con il contesto sociale è problema dell'epoca così come di tutte le epoche. Invece la direzione del film ha messo in evidenza un Francesco ( Elio Germano) spiritato, invasato che intorno a questo dilemma sa solo dire enunciazioni prive di senso.
Non emergono dubbi, nessun tormento intellettuale, sembra quasi indifferente al futuro della sua congregazione. Un Francesco che facilmente avremmo potuto, oggi , assimilare a leader di una setta. Quasi ne viene fuori che la gerarchia abbia motivi più che validi per imporre la sua legge. In fondo l'immagine che si ha del vescovo non appare neppure molto negativa. Il potere alla fine cerca una soluzione. L'amico discepolo Elia è figura tragica e, seppure mal interpretata, suscita un minimo di simpatia. In questo micro universo di squilibrati.
Una musica raramente così banale; immagini e sequenze raffazzonate. Un vero disastro che travolge anche la recitazione di uno dei nostri attori più brillanti.
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kristiana
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sabato 8 ottobre 2016
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banale fino all'inverosimile
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Come si fa a banalizzare così un santo come San Francesco?
Persino gli uccelli sono banali e troppo colorati; non un pensiero oltre a "dobbiamo amare i poveri" ripetuto per tutta la durata del film da una sceneggiatura estremamente improbabile.
Meglio Zeffirelli, per non parlare poi del capolavoro della Cavani.
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pp1963
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mercoledì 5 ottobre 2016
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evviva: un altro film su san francesco (o no?)
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Dopo i già numerosi film su S. Francesco, eccone un altro. Il soggetto è indubbiamente fonte molteplice di ispirazione. Se il regista non pretende di essere ritenuto rigoroso nella ricosruzione storica delle vicende del protagonista e degli altri personaggi (ho riscontrato numerosi svarioni storici), allora posso anche dire che il film non è male. Specie nell'originalità del rapporto tra Francesco ed Elia: pretesto ed occasione per approfondire la tematica della dualità tra idealismo e realismo. Anche solo per questo il film meriterebbe di essere visto. Bravi gli attori: in primis Francesco-Elio Germano ed Elia-Jeremie Reiner, ma anche Chiara viene ritratta egregiamente. Certo: il tutto è un po' troppo visto e recitato come se le vicende si svolgessero oggi, ma questo credo sia proprio l'intento del regista.
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Dopo i già numerosi film su S. Francesco, eccone un altro. Il soggetto è indubbiamente fonte molteplice di ispirazione. Se il regista non pretende di essere ritenuto rigoroso nella ricosruzione storica delle vicende del protagonista e degli altri personaggi (ho riscontrato numerosi svarioni storici), allora posso anche dire che il film non è male. Specie nell'originalità del rapporto tra Francesco ed Elia: pretesto ed occasione per approfondire la tematica della dualità tra idealismo e realismo. Anche solo per questo il film meriterebbe di essere visto. Bravi gli attori: in primis Francesco-Elio Germano ed Elia-Jeremie Reiner, ma anche Chiara viene ritratta egregiamente. Certo: il tutto è un po' troppo visto e recitato come se le vicende si svolgessero oggi, ma questo credo sia proprio l'intento del regista.
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