eli de luca
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lunedì 4 aprile 2016
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il cinema indipendente ha un guizzo di vitalità'!
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Come un guizzo improvviso di un pesce fuori dall’acqua, questa pellicola si rivela una piacevole sorpresa nel mare piuttosto piatto del cinema italiano.
Ambientata nelle Marche e intrisa di una genuina paesanita’, la storia è incentrata su un complicato intreccio di vicende familiari. A turbare la serenità di Matteo e dei suoi cari, irrompe, in un giorno qualsiasi del trantran quotidiano, un’inaspettata telefonata. Da quel momento iniziano numerosi eventi a catena che si susseguono uno dopo l’atro, tenendo sempre viva l’attenzione dl pubblico, fino al quadro finale.
La regia, di Alessandro Valori, si pregia di mescolare, con sapiente equilibrio, drammaticità e comicità, si ride e ci si commuove più volte.
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Come un guizzo improvviso di un pesce fuori dall’acqua, questa pellicola si rivela una piacevole sorpresa nel mare piuttosto piatto del cinema italiano.
Ambientata nelle Marche e intrisa di una genuina paesanita’, la storia è incentrata su un complicato intreccio di vicende familiari. A turbare la serenità di Matteo e dei suoi cari, irrompe, in un giorno qualsiasi del trantran quotidiano, un’inaspettata telefonata. Da quel momento iniziano numerosi eventi a catena che si susseguono uno dopo l’atro, tenendo sempre viva l’attenzione dl pubblico, fino al quadro finale.
La regia, di Alessandro Valori, si pregia di mescolare, con sapiente equilibrio, drammaticità e comicità, si ride e ci si commuove più volte. Colpisce inoltre la garbata delicatezza con cui Valori tratta, nel racconto, temi tanto attuali, quanto gridati nei dibattiti politici, sull’identità e sul significato della famiglia. Come saltano i pesci vanta non solo la capacità di emozionare ma anche quella di far riflettere.
Un film agrodolce, che conta su un cast di tutto rispetto e con buone interpretazioni, a cominciare dal protagonista Simone Riccioni (Matteo), Giorgio Colangeli, Biagio Izzo (per la prima volta in un ruolo drammatico), Marianna Di Martino, Maria Paola Rosini e Brenno Placido.
I dialoghi della sceneggiatura, curati da Serena De Angelis, Paula Boschi e Simone Riccioni, sono scorrevoli, freschi e spigliati. Il risultato inedito è un accostamento tra irriverenza e rigore, amarezza e ottimismo, dolore e gioia. Nel complesso una bella poesia d’amore per la vita che fa intravedere come, un cinema italiano indipendente, originale e diverso, in fondo, sia ancora possibile.
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lucior79
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martedì 29 marzo 2016
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seguire la corrente o saltare come i pesci?
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"Come saltano i pesci" racconta la vita "quasi perfetta" di un ragazzo che improvvisamente, a seguito di un segreto rivelato, vede sgretolarsi il suo mondo e deve ripartire alla ricerca di sé stesso. Vicino a lui la sorellina, Giulia.
Protagonista del film è Matteo (Simone Riccioni), un ragazzo di 26 anni con una vita perfetta: un sogno nel cassetto, due genitori, Italo (Giorgio Colangeli) e Mariella (Maria Amelia Monti), che lo amano profondamente e una sorellina, Giulia (Maria Paola Rosini), che vede in lui il suo eroe. Tutto si sgretola quando Matteo riceve una telefonata inaspettata. Il ragazzo scopre improvvisamente che il suo mondo era costruito attorno ad una terribile bugia.
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"Come saltano i pesci" racconta la vita "quasi perfetta" di un ragazzo che improvvisamente, a seguito di un segreto rivelato, vede sgretolarsi il suo mondo e deve ripartire alla ricerca di sé stesso. Vicino a lui la sorellina, Giulia.
Protagonista del film è Matteo (Simone Riccioni), un ragazzo di 26 anni con una vita perfetta: un sogno nel cassetto, due genitori, Italo (Giorgio Colangeli) e Mariella (Maria Amelia Monti), che lo amano profondamente e una sorellina, Giulia (Maria Paola Rosini), che vede in lui il suo eroe. Tutto si sgretola quando Matteo riceve una telefonata inaspettata. Il ragazzo scopre improvvisamente che il suo mondo era costruito attorno ad una terribile bugia.
Matteo per far luce sull'accaduto parte alla ricerca della verità. La realtà che troverà sarà ben diversa da quella che immaginava. Matteo smetterà di seguire la "corrente" che lo aveva guidato fino a quel momento ed inizierà a "saltare come i pesci" in un susseguirsi di avvenimenti che lo porteranno ad incontrere persone che entreranno a far partedella sua nuova vita.
Un'ottima commedia, con risvolti drammatici, comici, riflessivi che vede per la prima volta due attori comici come Maria Amelia Monti e Biagio Izzo in ruoli lontani da quelli a cui siamo abituati vederli recitare.
Nel cast, oltre ai già citati: Brenno Placido, figlio d'arte che ha debuttato al cinema con il film Romanzo Criminale. Giorgio Colangeli, volto noto del grande schermo, nei panni del padre del protagonista; Sarah Maestri, protagonista in "Notte prima degli esami", Marianna Di Martino, seconda classificata a Miss Italia 2008, Maria Chiara Centorami protagonista in "Notte prima degli esami" e Maria Paola Rosini, diciottenne al suo debutto nel mondo del cinema.
Un film che parla di emozioni, sentimenti, diversità e famiglia, intesa non come istituzione ma come rifugio in cui le persone possano comprendere e perdonare. Da vedere.
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franki le chat
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mercoledì 6 aprile 2016
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uno road movie alla ricerca della verità.
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Ci vuole coraggio per saltare fuori dalla rete, per muoversi contro corrente e inseguire la propria storia fino ai confini delle proprie certezze. Quando Matteo riceve quella telefonata in cui scopre che la sua vita era costruita intorno alle bugie dei suoi presunti genitori, la reazione che ha è quella di abbandonare tutto e tutti (fatta eccezione della sorellina Giulia) per andare incontro alla verità.
La storia è originale e ben raccontata. Ci sono tanti ingredienti e tante idee che fanno sì che la visione sia avvincente e scorrevole. Ci sono anche molte emozioni che non scadono mai nel lacrimoso, ma contribuiscono a dare la giusta profondità a un film che ha il coraggio di toccare un tema molto dibattuto e delicato come quello della famiglia.
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Ci vuole coraggio per saltare fuori dalla rete, per muoversi contro corrente e inseguire la propria storia fino ai confini delle proprie certezze. Quando Matteo riceve quella telefonata in cui scopre che la sua vita era costruita intorno alle bugie dei suoi presunti genitori, la reazione che ha è quella di abbandonare tutto e tutti (fatta eccezione della sorellina Giulia) per andare incontro alla verità.
La storia è originale e ben raccontata. Ci sono tanti ingredienti e tante idee che fanno sì che la visione sia avvincente e scorrevole. Ci sono anche molte emozioni che non scadono mai nel lacrimoso, ma contribuiscono a dare la giusta profondità a un film che ha il coraggio di toccare un tema molto dibattuto e delicato come quello della famiglia. Guai però a etichettare il film in un genere definito. Non si può dire se non peccando di semplicismo che questo sia un "film sulla famiglia". Le sfaccettature della storia e dei personaggi sono diverse e tutte insieme contribuiscono a formare un insieme caleidoscopico. L'eterogeneità che si avverte rispecchia in modo adeguato le sfumature e la complessità della vita in cui è difficile stabilire i confini del dramma e della commedia così come quelli del giusto e dello sbagliato.
L'interpretazione degli attori è verace e credibile, mi sono piaciuti soprattutto Brenno Placido nel ruolo di Luca e la straordinaria Maria Paola Rosini nel ruolo di Giulia, il personaggio chiave del film che con la sua saggezza e genuinità riesce ad accompagnare Matteo nel viaggio che compie negli inferi del suo passato impedendogli di smarrirsi. Buone anche le interpretazioni degli attori più noti.
E' una storia raccontata con un ritmo serrato, battute molto cinematografiche e fotografia eccellente che quando finisce lascia in bocca quel retrogusto fresco e salato di acqua di mare.
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carismella
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giovedì 31 marzo 2016
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ai pesci che saltano fuori dalla rete
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"Come saltano i pesci" racconta la vita apparentemente perfetta di un bravo ragazzo di provincia: Matteo (Simone Riccioni) , 26 anni, carino, studioso, bravo nel suo lavoro, devoto ai suoi genitori e alla sorellina. Un'armonia familiare invidiabile, se non fosse che tutto si regge su un'enorme bugia riguardo la vera identità della madre. All'improvviso, l' arrivo di una telefonata della Polizia Stradale interrompe i suoi progetti di carriera, il suo rapporto idilliaco con i genitori e lo porta dalle montagne al mare, a Porto San Giorgio, per far luce sul suo passato. Un ritorno alle origini, insomma, origini di cui il ragazzo non ha memoria e che dovrà riscoprire insieme ai personaggi che, più o meno inaspettatamente, si riveleranno membri della sua famiglia e che troveranno, insieme a lui, un nuovo equilibrio.
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"Come saltano i pesci" racconta la vita apparentemente perfetta di un bravo ragazzo di provincia: Matteo (Simone Riccioni) , 26 anni, carino, studioso, bravo nel suo lavoro, devoto ai suoi genitori e alla sorellina. Un'armonia familiare invidiabile, se non fosse che tutto si regge su un'enorme bugia riguardo la vera identità della madre. All'improvviso, l' arrivo di una telefonata della Polizia Stradale interrompe i suoi progetti di carriera, il suo rapporto idilliaco con i genitori e lo porta dalle montagne al mare, a Porto San Giorgio, per far luce sul suo passato. Un ritorno alle origini, insomma, origini di cui il ragazzo non ha memoria e che dovrà riscoprire insieme ai personaggi che, più o meno inaspettatamente, si riveleranno membri della sua famiglia e che troveranno, insieme a lui, un nuovo equilibrio. Proprio come fanno i pesci: mentre alcuni restano impigliati nelle reti, altri saltano e cercano nuovi branchi a cui unirsi, nuove correnti in cui nuotare.
Stupendi i ruoli drammatici di Biagio Izzo e Maria Amelia Monti che siamo abituati a vedere in personaggi scansonati e che invece rivelano grande umanità e pathos, incarnando bene la fragilità di genitori che si ritrovano a pagare il prezzo delle loro scelte.
Bello il contrasto tra la profondità emotiva da cui cerca di scappare e il carisma che emana quando veste la sua vera identità di ragazza alla ricerca del senso della vita di Angela (Marianna di Martino) che si fa portavoce dei contrasti esistenziali di noi giovani, entrando casualmente nella vita del protagonista, molto più credente e sicuro di lei, almeno fino a quel momento. Tenerissimo il rapporto delicato e complicato tra questi due fratelli "per caso",Simone Riccioni e Brenno Placido (Luca, il fratello minore) che cercano a modo loro delle scuse per apprezzarsi e volersi bene, dando l'esempio anche ai loro genitori.
Ottima la scelta del prete, un uomo sofferto e vissuto, per un film dove la fede, il perdono e la redenzione giocano un ruolo importante, perchè non scade mai nella retorica del cattolicesimo ma parla dritto al cuore degli uomini, con semplicità e schiettezza. Arguta e simpatica Giulia, la sorella minore di Matteo (Simone Riccioni) che sdrammatizza la pesantezza degli animi dei protagonisti e come un Deus ex Machina risolve, con candida intelligenza, gli intrecci di quelli che dovrebbero essere più adulti e maturi di lei. Un film che coinvolge, fa ridere,piangere e anche riflettere.
Unica pecca è la mancata ricostruzione del personaggio di Anna, la madre naturale dei due ragazzi Luca (Brenno Placido) e Matteo (Simone Riccioni), di cui non vediamo il viso, non conosciamo il carattere, nè la sua personalità se non attraverso dei rimandi indiretti e discontinui degli attori protagonisti. Udiamo solo la sua voce alla fine della storia, in una lettera bellissima e commovente, dedicata ai suoi alunni di quinta elementare, ma che può essere rivolta a tutti, perchè parla dei nuovi inizi, dei risvolti inaspettati della vita e del suo guizzo di follia. La stessa salvifica follia con cui saltano i pesci.
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mr.magoo
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venerdì 12 maggio 2017
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we are family
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A tratti divertente e originale,di certo non mancano una dolce patina di brillantezza e un ritmo brioso.
Il tema di fondo sono i rapporti familiari che addirittura in questo caso vengono celati per molto tempo.
Fratelli presi da vecchi rancori e vecchi amori,"nuove" madri piene di amore e "nuovi fratelli",il tutto amalgamato con un viaggio improvviso,una bella fanciulla ed una sorella con sindrome di down(davvero brava nella recitazione) che mette d'accordo tutti.
Tutti questi elementi non creano una miscela perfetta.
Mi è sembrato,sopratutto verso la parte conclusiva ,che la confusione prenda il sopravvento sulle interessanti dinamiche sviluppate fino ad una trentina di minuti prima.
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A tratti divertente e originale,di certo non mancano una dolce patina di brillantezza e un ritmo brioso.
Il tema di fondo sono i rapporti familiari che addirittura in questo caso vengono celati per molto tempo.
Fratelli presi da vecchi rancori e vecchi amori,"nuove" madri piene di amore e "nuovi fratelli",il tutto amalgamato con un viaggio improvviso,una bella fanciulla ed una sorella con sindrome di down(davvero brava nella recitazione) che mette d'accordo tutti.
Tutti questi elementi non creano una miscela perfetta.
Mi è sembrato,sopratutto verso la parte conclusiva ,che la confusione prenda il sopravvento sulle interessanti dinamiche sviluppate fino ad una trentina di minuti prima.
Ed il finale,si sa,è importantissimo per il giudizio globale.
In conclusione una buona opera,ben lontana dal capolavoro,che sottolinea quanto la nostra vita dipenda dalla nostra famiglia.
2 stelle e mezzo che passo a tre per la bravura del Cast.
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sandy walsh
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lunedì 11 aprile 2016
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attuale e sognatore
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da marchigiana doc ammetto che quello che mi ha spinto di più ad andare al cinema è stata la curiosità di vedere i luoghi a me comuni mostrati al grande schermo, e ho scoperto con piacere che le belle terre maceratesi e picene fanno da sfondo ad un film davvero ben fatto. Buono l'inizio, senza titoli di testa (sapiente scelta, per coinvolgere lo spettatore già dall'inizio senza distrazioni) dove in una veloce successione di scene vediamo tutti i protagonisti della storia, dalle caratteristiche e le vicende completamente estranee tra loro, che nello svolgersi del racconto , dal ritmo lento ma mai noioso, vediamo avvicinarsi sempre di più , plasmandosi a mano a mano dai sentimenti, fino al grande epilogo dove tutti i personaggi, ormai all'apice del coinvolgimento emotivo, si ritrovano insieme nella stessa scena piena di atti e dialoghi, quasi come in una pièce teatrale.
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da marchigiana doc ammetto che quello che mi ha spinto di più ad andare al cinema è stata la curiosità di vedere i luoghi a me comuni mostrati al grande schermo, e ho scoperto con piacere che le belle terre maceratesi e picene fanno da sfondo ad un film davvero ben fatto. Buono l'inizio, senza titoli di testa (sapiente scelta, per coinvolgere lo spettatore già dall'inizio senza distrazioni) dove in una veloce successione di scene vediamo tutti i protagonisti della storia, dalle caratteristiche e le vicende completamente estranee tra loro, che nello svolgersi del racconto , dal ritmo lento ma mai noioso, vediamo avvicinarsi sempre di più , plasmandosi a mano a mano dai sentimenti, fino al grande epilogo dove tutti i personaggi, ormai all'apice del coinvolgimento emotivo, si ritrovano insieme nella stessa scena piena di atti e dialoghi, quasi come in una pièce teatrale. Quella che all'inizio sembra una storia normale di una famiglia fin troppo tradizionale si trasforma a poco a poco in una vicenda drammatica e sconvolgente , piena di ricordi e rimorsi, vissuta nel passato e covata negli anni da rancori e risentimenti, essa si dispiega allo spettatore attraverso lo svolgersi delle vicende, senza flashback, ma solo raccontata dai protagonisti tramite fitti dialoghi (anche questa una scelta coraggiosa che rende merito al giovane ma sapiente regista). Sentimentale ma non mieloso, drammatico ma non triste, il film riesce nonostante il peso degli argomenti trattati a rimanere in equilibrio tra drammaticità e leggerezza, senza mai esagerare , a parte qualche scena fuori luogo forse un pò troppo da commedia, fa riflettere molto e ci rimanda a lezioni di vita che a volte diamo per scontate.
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stefano capasso
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domenica 10 aprile 2016
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amore e il perdono tra le imperfezioni della vita
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Alla vigilia del tanto sognato colloquio di lavoro per essere assunto a Maranello, Matteo meccanico di talento, riceve una telefonata che scombussola la vita sua e di tutta la famiglia. Il padre e la madre avevano tenuto nascosto un segreto di grande importanza per tutti, e improvvisamente quella che sembrava essere una famiglia perfetta e felice entra in crisi profonda. Matteo parte con la giocane sorella down alla scoperta della verità.
Mi è piaciuto molto questo film di Alessandro Valori per l’originalità del linguaggio narrativo. A volte ingenuo e con errori apparentemente grossolani si poggia su una sceneggiatura fatta molto bene che rivela i suoi tasselli piano piano, coinvolgendo ed emozionando.
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Alla vigilia del tanto sognato colloquio di lavoro per essere assunto a Maranello, Matteo meccanico di talento, riceve una telefonata che scombussola la vita sua e di tutta la famiglia. Il padre e la madre avevano tenuto nascosto un segreto di grande importanza per tutti, e improvvisamente quella che sembrava essere una famiglia perfetta e felice entra in crisi profonda. Matteo parte con la giocane sorella down alla scoperta della verità.
Mi è piaciuto molto questo film di Alessandro Valori per l’originalità del linguaggio narrativo. A volte ingenuo e con errori apparentemente grossolani si poggia su una sceneggiatura fatta molto bene che rivela i suoi tasselli piano piano, coinvolgendo ed emozionando. Sono presenti due nuclei familiari agli antipodi, apparentemente perfetto uno, disastrato l’altro. In realtà sono molto vicini, accomunati dalle imperfezioni e dalle difficoltà che ognuno dei componenti si trova a vivere, alle strategie di sopravvivenza che riescono a mettere in campo per andare avanti e che non sono sempre le più “giuste”. E allora occorre esercitare con grande forza il dono dell’amore che permette il perdono e riapre le grandi possibilità che la vita offre a tutti. Mi piace pensare che quelle imperfezioni del film rientrino proprio in questo discorso, e che in effetti non tolgono nulla al messaggio che trasmette il film.
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