mr.magoo
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venerdì 12 maggio 2017
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we are family
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A tratti divertente e originale,di certo non mancano una dolce patina di brillantezza e un ritmo brioso.
Il tema di fondo sono i rapporti familiari che addirittura in questo caso vengono celati per molto tempo.
Fratelli presi da vecchi rancori e vecchi amori,"nuove" madri piene di amore e "nuovi fratelli",il tutto amalgamato con un viaggio improvviso,una bella fanciulla ed una sorella con sindrome di down(davvero brava nella recitazione) che mette d'accordo tutti.
Tutti questi elementi non creano una miscela perfetta.
Mi è sembrato,sopratutto verso la parte conclusiva ,che la confusione prenda il sopravvento sulle interessanti dinamiche sviluppate fino ad una trentina di minuti prima.
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A tratti divertente e originale,di certo non mancano una dolce patina di brillantezza e un ritmo brioso.
Il tema di fondo sono i rapporti familiari che addirittura in questo caso vengono celati per molto tempo.
Fratelli presi da vecchi rancori e vecchi amori,"nuove" madri piene di amore e "nuovi fratelli",il tutto amalgamato con un viaggio improvviso,una bella fanciulla ed una sorella con sindrome di down(davvero brava nella recitazione) che mette d'accordo tutti.
Tutti questi elementi non creano una miscela perfetta.
Mi è sembrato,sopratutto verso la parte conclusiva ,che la confusione prenda il sopravvento sulle interessanti dinamiche sviluppate fino ad una trentina di minuti prima.
Ed il finale,si sa,è importantissimo per il giudizio globale.
In conclusione una buona opera,ben lontana dal capolavoro,che sottolinea quanto la nostra vita dipenda dalla nostra famiglia.
2 stelle e mezzo che passo a tre per la bravura del Cast.
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shingo tamai
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sabato 8 aprile 2017
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come saltano le famiglie
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Ci sono stati altri film su famiglie"moderne"con fratelli o sorelle di diversi genitori e storie annesse,tuttavia qui c'è un pizzico di originalità in più.
Credo che questo sia il merito della pellicola che spesso è accompagnata da un ritmo frizzante e da personaggi che fanno simpatia a primo impatto.
Veramente apprezzabile,ad esempio,il personaggio di Giulia e la mia non è scialba retorica.
La storia ruota fondamentalmente sull'amore dei rapporti familiari che puo' donarci orizzonti felici o un ventennio di oscuri silenzi,a seconda delle proprie scelte.
Nonostante questi elementi positivi,la sceneggiatura finisce per essere confusionaria e a tratti grottesca in più di un'occasione,con dialoghi approssimativi e talvolta pieni di retorica.
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Ci sono stati altri film su famiglie"moderne"con fratelli o sorelle di diversi genitori e storie annesse,tuttavia qui c'è un pizzico di originalità in più.
Credo che questo sia il merito della pellicola che spesso è accompagnata da un ritmo frizzante e da personaggi che fanno simpatia a primo impatto.
Veramente apprezzabile,ad esempio,il personaggio di Giulia e la mia non è scialba retorica.
La storia ruota fondamentalmente sull'amore dei rapporti familiari che puo' donarci orizzonti felici o un ventennio di oscuri silenzi,a seconda delle proprie scelte.
Nonostante questi elementi positivi,la sceneggiatura finisce per essere confusionaria e a tratti grottesca in più di un'occasione,con dialoghi approssimativi e talvolta pieni di retorica.
Tirando le somme ho avuto la sensazione finale che si potesse fare di più, comunque una sufficienza a Valori gliela diamo in attesa di maggiore concretezza nella sua prossima opera.
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benedettaroiati
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giovedì 26 maggio 2016
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sorpresa negativa
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Un film che sembra un lunghissimo spot ministreriale, didascalico, ridondante e con dialoghi fatti di slogan. Si potrebbe apprezzare il tentativo di raccontare una storia diversa,con personaggi positivi e alla ricerca di redenzione,ma il risultato è stucchevole e improbabile. Davvero sorpresa dalle recensioni entusiastiche,forse gli unici aspetti positivi sono i bellissimi paesaggi marchigiani.
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sandy walsh
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lunedì 11 aprile 2016
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attuale e sognatore
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da marchigiana doc ammetto che quello che mi ha spinto di più ad andare al cinema è stata la curiosità di vedere i luoghi a me comuni mostrati al grande schermo, e ho scoperto con piacere che le belle terre maceratesi e picene fanno da sfondo ad un film davvero ben fatto. Buono l'inizio, senza titoli di testa (sapiente scelta, per coinvolgere lo spettatore già dall'inizio senza distrazioni) dove in una veloce successione di scene vediamo tutti i protagonisti della storia, dalle caratteristiche e le vicende completamente estranee tra loro, che nello svolgersi del racconto , dal ritmo lento ma mai noioso, vediamo avvicinarsi sempre di più , plasmandosi a mano a mano dai sentimenti, fino al grande epilogo dove tutti i personaggi, ormai all'apice del coinvolgimento emotivo, si ritrovano insieme nella stessa scena piena di atti e dialoghi, quasi come in una pièce teatrale.
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da marchigiana doc ammetto che quello che mi ha spinto di più ad andare al cinema è stata la curiosità di vedere i luoghi a me comuni mostrati al grande schermo, e ho scoperto con piacere che le belle terre maceratesi e picene fanno da sfondo ad un film davvero ben fatto. Buono l'inizio, senza titoli di testa (sapiente scelta, per coinvolgere lo spettatore già dall'inizio senza distrazioni) dove in una veloce successione di scene vediamo tutti i protagonisti della storia, dalle caratteristiche e le vicende completamente estranee tra loro, che nello svolgersi del racconto , dal ritmo lento ma mai noioso, vediamo avvicinarsi sempre di più , plasmandosi a mano a mano dai sentimenti, fino al grande epilogo dove tutti i personaggi, ormai all'apice del coinvolgimento emotivo, si ritrovano insieme nella stessa scena piena di atti e dialoghi, quasi come in una pièce teatrale. Quella che all'inizio sembra una storia normale di una famiglia fin troppo tradizionale si trasforma a poco a poco in una vicenda drammatica e sconvolgente , piena di ricordi e rimorsi, vissuta nel passato e covata negli anni da rancori e risentimenti, essa si dispiega allo spettatore attraverso lo svolgersi delle vicende, senza flashback, ma solo raccontata dai protagonisti tramite fitti dialoghi (anche questa una scelta coraggiosa che rende merito al giovane ma sapiente regista). Sentimentale ma non mieloso, drammatico ma non triste, il film riesce nonostante il peso degli argomenti trattati a rimanere in equilibrio tra drammaticità e leggerezza, senza mai esagerare , a parte qualche scena fuori luogo forse un pò troppo da commedia, fa riflettere molto e ci rimanda a lezioni di vita che a volte diamo per scontate.
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stefano capasso
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domenica 10 aprile 2016
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amore e il perdono tra le imperfezioni della vita
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Alla vigilia del tanto sognato colloquio di lavoro per essere assunto a Maranello, Matteo meccanico di talento, riceve una telefonata che scombussola la vita sua e di tutta la famiglia. Il padre e la madre avevano tenuto nascosto un segreto di grande importanza per tutti, e improvvisamente quella che sembrava essere una famiglia perfetta e felice entra in crisi profonda. Matteo parte con la giocane sorella down alla scoperta della verità.
Mi è piaciuto molto questo film di Alessandro Valori per l’originalità del linguaggio narrativo. A volte ingenuo e con errori apparentemente grossolani si poggia su una sceneggiatura fatta molto bene che rivela i suoi tasselli piano piano, coinvolgendo ed emozionando.
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Alla vigilia del tanto sognato colloquio di lavoro per essere assunto a Maranello, Matteo meccanico di talento, riceve una telefonata che scombussola la vita sua e di tutta la famiglia. Il padre e la madre avevano tenuto nascosto un segreto di grande importanza per tutti, e improvvisamente quella che sembrava essere una famiglia perfetta e felice entra in crisi profonda. Matteo parte con la giocane sorella down alla scoperta della verità.
Mi è piaciuto molto questo film di Alessandro Valori per l’originalità del linguaggio narrativo. A volte ingenuo e con errori apparentemente grossolani si poggia su una sceneggiatura fatta molto bene che rivela i suoi tasselli piano piano, coinvolgendo ed emozionando. Sono presenti due nuclei familiari agli antipodi, apparentemente perfetto uno, disastrato l’altro. In realtà sono molto vicini, accomunati dalle imperfezioni e dalle difficoltà che ognuno dei componenti si trova a vivere, alle strategie di sopravvivenza che riescono a mettere in campo per andare avanti e che non sono sempre le più “giuste”. E allora occorre esercitare con grande forza il dono dell’amore che permette il perdono e riapre le grandi possibilità che la vita offre a tutti. Mi piace pensare che quelle imperfezioni del film rientrino proprio in questo discorso, e che in effetti non tolgono nulla al messaggio che trasmette il film.
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marina marini
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giovedì 7 aprile 2016
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esiste una vita perfetta?
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Chi la vuole una vita perfetta? Forse tutti i protagonisti di questa intensa, divertente e commovente storia. Ma, si sa, le cose non vanno quasi mai come dovrebbero.
Lo sa Matteo (Simone Riccioni) al quale basta una telefonata, ricevuta per caso, in un giorno perfetto, per far crollare l'impalcatura familiare che credeva intoccabile.
Lo sanno Italo e Mariella (Giorgio Colangeli e Maria Amelia Monti), che hanno nascosto, per anni, un segreto di cui fanno ancora fatica a prendere coscienza.
Lo sanno Luca (Brenno Placido) e suo padre Sandro (Biagio Izzo), devastati da due decenni di incomprensioni e fughe dalla realtà.
Spettatrici degli eventi sono la giovane Angela (Marianna di Martino), una ragazza dal destino che parrebbe ormai segnato da una vita dissoluta e al limite della legalità, e la piccola Giulia dal cromosoma in più (Maria Paola Rosini, una vera rivelazione), dolce creatura dallo sguardo retto e dal pensiero profondo.
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Chi la vuole una vita perfetta? Forse tutti i protagonisti di questa intensa, divertente e commovente storia. Ma, si sa, le cose non vanno quasi mai come dovrebbero.
Lo sa Matteo (Simone Riccioni) al quale basta una telefonata, ricevuta per caso, in un giorno perfetto, per far crollare l'impalcatura familiare che credeva intoccabile.
Lo sanno Italo e Mariella (Giorgio Colangeli e Maria Amelia Monti), che hanno nascosto, per anni, un segreto di cui fanno ancora fatica a prendere coscienza.
Lo sanno Luca (Brenno Placido) e suo padre Sandro (Biagio Izzo), devastati da due decenni di incomprensioni e fughe dalla realtà.
Spettatrici degli eventi sono la giovane Angela (Marianna di Martino), una ragazza dal destino che parrebbe ormai segnato da una vita dissoluta e al limite della legalità, e la piccola Giulia dal cromosoma in più (Maria Paola Rosini, una vera rivelazione), dolce creatura dallo sguardo retto e dal pensiero profondo.
Il cinismo (che si evolverà poi in senso di responsabilità e altruismo) della prima e il tenerissimo modo di concepire l'esistenza (tipica dei ragazzi down) della seconda, metteranno i protagonisti del film di fronte alla verità:
per VIVERE (e non sopravvivere) contano solo l'amore, lo sviluppo del 'senso familiare' e la volontà di superare e perdonare.
(Marina Marini)
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franki le chat
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mercoledì 6 aprile 2016
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uno road movie alla ricerca della verità.
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Ci vuole coraggio per saltare fuori dalla rete, per muoversi contro corrente e inseguire la propria storia fino ai confini delle proprie certezze. Quando Matteo riceve quella telefonata in cui scopre che la sua vita era costruita intorno alle bugie dei suoi presunti genitori, la reazione che ha è quella di abbandonare tutto e tutti (fatta eccezione della sorellina Giulia) per andare incontro alla verità.
La storia è originale e ben raccontata. Ci sono tanti ingredienti e tante idee che fanno sì che la visione sia avvincente e scorrevole. Ci sono anche molte emozioni che non scadono mai nel lacrimoso, ma contribuiscono a dare la giusta profondità a un film che ha il coraggio di toccare un tema molto dibattuto e delicato come quello della famiglia.
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Ci vuole coraggio per saltare fuori dalla rete, per muoversi contro corrente e inseguire la propria storia fino ai confini delle proprie certezze. Quando Matteo riceve quella telefonata in cui scopre che la sua vita era costruita intorno alle bugie dei suoi presunti genitori, la reazione che ha è quella di abbandonare tutto e tutti (fatta eccezione della sorellina Giulia) per andare incontro alla verità.
La storia è originale e ben raccontata. Ci sono tanti ingredienti e tante idee che fanno sì che la visione sia avvincente e scorrevole. Ci sono anche molte emozioni che non scadono mai nel lacrimoso, ma contribuiscono a dare la giusta profondità a un film che ha il coraggio di toccare un tema molto dibattuto e delicato come quello della famiglia. Guai però a etichettare il film in un genere definito. Non si può dire se non peccando di semplicismo che questo sia un "film sulla famiglia". Le sfaccettature della storia e dei personaggi sono diverse e tutte insieme contribuiscono a formare un insieme caleidoscopico. L'eterogeneità che si avverte rispecchia in modo adeguato le sfumature e la complessità della vita in cui è difficile stabilire i confini del dramma e della commedia così come quelli del giusto e dello sbagliato.
L'interpretazione degli attori è verace e credibile, mi sono piaciuti soprattutto Brenno Placido nel ruolo di Luca e la straordinaria Maria Paola Rosini nel ruolo di Giulia, il personaggio chiave del film che con la sua saggezza e genuinità riesce ad accompagnare Matteo nel viaggio che compie negli inferi del suo passato impedendogli di smarrirsi. Buone anche le interpretazioni degli attori più noti.
E' una storia raccontata con un ritmo serrato, battute molto cinematografiche e fotografia eccellente che quando finisce lascia in bocca quel retrogusto fresco e salato di acqua di mare.
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lakshmi81
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lunedì 4 aprile 2016
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bisognerebbe fare come i pesci...
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Un film che sa con dolcezza accompagnare lo spettatore in un turbinio di eventi coinvolgenti. Sa ridestare coloro che si sono scollegati dal mondo delle emozioni autentiche e quelli che scettici della vita deprecavano l'amore.
Una storia intrinseca di afflati romantici che arriva al cuore. Si arriva al finale rimanendo quasi inchiodati alla sedia esigendo qualche minuto di silenzio per poter ritornare a respirare. Si va via con quella voglia di cambiare qualcosa in noi e fare un po' come i pesci...appunto.
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eli de luca
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lunedì 4 aprile 2016
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il cinema indipendente ha un guizzo di vitalità'!
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Come un guizzo improvviso di un pesce fuori dall’acqua, questa pellicola si rivela una piacevole sorpresa nel mare piuttosto piatto del cinema italiano.
Ambientata nelle Marche e intrisa di una genuina paesanita’, la storia è incentrata su un complicato intreccio di vicende familiari. A turbare la serenità di Matteo e dei suoi cari, irrompe, in un giorno qualsiasi del trantran quotidiano, un’inaspettata telefonata. Da quel momento iniziano numerosi eventi a catena che si susseguono uno dopo l’atro, tenendo sempre viva l’attenzione dl pubblico, fino al quadro finale.
La regia, di Alessandro Valori, si pregia di mescolare, con sapiente equilibrio, drammaticità e comicità, si ride e ci si commuove più volte.
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Come un guizzo improvviso di un pesce fuori dall’acqua, questa pellicola si rivela una piacevole sorpresa nel mare piuttosto piatto del cinema italiano.
Ambientata nelle Marche e intrisa di una genuina paesanita’, la storia è incentrata su un complicato intreccio di vicende familiari. A turbare la serenità di Matteo e dei suoi cari, irrompe, in un giorno qualsiasi del trantran quotidiano, un’inaspettata telefonata. Da quel momento iniziano numerosi eventi a catena che si susseguono uno dopo l’atro, tenendo sempre viva l’attenzione dl pubblico, fino al quadro finale.
La regia, di Alessandro Valori, si pregia di mescolare, con sapiente equilibrio, drammaticità e comicità, si ride e ci si commuove più volte. Colpisce inoltre la garbata delicatezza con cui Valori tratta, nel racconto, temi tanto attuali, quanto gridati nei dibattiti politici, sull’identità e sul significato della famiglia. Come saltano i pesci vanta non solo la capacità di emozionare ma anche quella di far riflettere.
Un film agrodolce, che conta su un cast di tutto rispetto e con buone interpretazioni, a cominciare dal protagonista Simone Riccioni (Matteo), Giorgio Colangeli, Biagio Izzo (per la prima volta in un ruolo drammatico), Marianna Di Martino, Maria Paola Rosini e Brenno Placido.
I dialoghi della sceneggiatura, curati da Serena De Angelis, Paula Boschi e Simone Riccioni, sono scorrevoli, freschi e spigliati. Il risultato inedito è un accostamento tra irriverenza e rigore, amarezza e ottimismo, dolore e gioia. Nel complesso una bella poesia d’amore per la vita che fa intravedere come, un cinema italiano indipendente, originale e diverso, in fondo, sia ancora possibile.
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chesterton
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domenica 3 aprile 2016
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un fantastico film italo-marchigiano
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Guardando "Come saltano i pesci" ci si immerge nella visione di un film italo-marchigiano da vedere, con stupore e gratitudine. Tutti gli attori hanno fatto la loro parte, componendo un magistrale inno alla carità... Qualcuno scriveva che "i pesci morti seguono la corrente. Solo i pesci vivi possono andare contro corrente". Ecco, questo è un film vivo, realizzato da che vogliono uscire dalla rete delle solite storie senza speranza. Una scommessa riuscita!
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