The Assassin |
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Un film di Hou Hsiao-Hsien.
Con Qi Shu, Chen Chang, Satoshi Tsumabuki, Shao-Huai Chang, Zhou Yun.
continua»
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 120 min.
- Taiwan, Cina, Hong Kong, Francia 2015.
- Movies Inspired
uscita giovedì 29 settembre 2016.
MYMONETRO
The Assassin
valutazione media:
3,75
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ben fatto ma pallosodi Des EsseintesFeedback: 3758 | altri commenti e recensioni di Des Esseintes |
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mercoledì 31 agosto 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ben fatto dal punto di vista accademico e niente di più.
Risultato finale: una perdita di tempo.
Il termine di paragone degli wuxia cinematografici è naturalmente "La Tigre e il Dragone". Ma lì di sostanza ce n'era tanta, rielaborata in maniera originale, moderna, polemica e estremamente allusiva. Il tema della "Via della Spada" come perfezionamento individuale nel solco di una tradizione che narrativamente si oppone all'impersonale "efficientismo" della contemporaneità, "Via" che si realizza superando le pulsioni del proprio "Ego divoratore", nel film di Ang Lee viene inaspettatamente rivoltata e la nuova "caduta" dell'eroe (che pagherà con la morte il suo cedimento) avviene per un irresistibile e imprevedibile ritorno di giovinezza al quale nessuno sarebbe mai in grado di rinunciare, che è obiettivamente "più bello" di un sublime ma triste superamento dei "desideri egoici" che somiglia troppo alla sottomissione all'ordine costituito. E la cosa che rende quel film fantastico (La Tigre e il Dragone) è l'innestarsi in questa trama di una complicata lotta di figure femminili delle quali una è onesta, ordinata, coraggiosa, "orgoglio di suo padre" come dice il grasso mercante, ma proprio per questo NON sarà mai amata veramente dall'eroe; l'altra è ormai anzianotta, brutta, cattivissima ma indomita e ribelle. Quest'ultima, la classica "Volpe di Giada" della tradizione wuxia anche antecedente al film, si avvarrà dell'aiuto di una sua discepola giovanissima che si rifiuta caparbiamente di sottostare al ruolo femminile subalterno imposto dalla società di maschi. Finale amaro, struggente e molto complesso. In "The Assassin" invece il temi sono molto più banali e stereotipati, il calligrafismo ieratico stufa francamente dopo il primo quarto d'ora, la musica ha qualche momento da non buttar via e...tutto qua...nientaltro che evasione da supermercato ben confezionata. Tra l'altro il prossimo fantasy cinese di Zhang Yimou avrà come protagonista Matt Damon per cui archiviamo pure il genere e come per il resto del cinema adattiamoci a rivederci i film vecchi che di nuovo ormai non esce più una mazza. PS: appena dopo l'inizio dei titoli di chiusura ascoltate un tema popolare cinese del nord eseguito ad uno strumento simile alla cornamusa. Vi accorgerete che somiglia in maniera chiarissima alla musica celtica scozzese o irlandese, se dovessi dire da non espertissimo di quel genere mi pare ricalchi un "reel" un po' più arcaico. Ecco: precisamente questo è IL TEMA di quel film e di tutti i fantasy: la crisi della massificante e uniformante globalizzazione ipertecnoclogizzata sta, a sorpresa, generando una forza di reazione nella direzione dei localismi, dei nazionalismi, della riscoperta delle tradizioni etniche. Di questo e non di altro, pur senza saperlo, parlano i fantasy, i wuxia, gli jidageki, a volte - più raramente - certi peplum e certi western alternativi. E allora prendiamone coscienza che, con un po' più di consapevolezza, su quei generi si potrebbero davvero girare delle grandi opere.
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