Titolo originale | Much Loved |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Marocco |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Nabil Ayouch |
Attori | Loubna Abidar, Danny Boushebel, Carlo Brandt, Abdellah Didane, Sara Elhamdi Elalaoui Halima Karaouane, Asmaa Lazrak, Hamza Arts, Abdullah Bakhsh, Ayoub El Ahmadi, Ennaamane El Haulaili, Amine Ennaji, Yousuf Al Idrissi, Muhammad Amine Jadil, Aytl Jensen, Fatima Al Marzooqi, Camélia Montassere, Mohamed Rezqi, Zainab. |
Uscita | giovedì 8 ottobre 2015 |
Tag | Da vedere 2015 |
Distribuzione | Cinema |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,88 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 ottobre 2015
Quattro prostitute ci conducono nel loro regno notturno fatto di violenza, umiliazioni, ma anche di risate e tenerezza. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office Much Loved ha incassato 159 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Noha è una prostituta di Marrakesh, che vive con le compagne di lavoro Soukaina e Randa. Said è il loro autista e tuttofare, l'unica figura maschile positiva di questo universo notturno e umiliante. La presenza nei nightclub cittadini un gruppo di "generosi" sauditi impegna le serate di Noha e Soukaina, mentre Randa si dissocia, inseguendo altri interessi. Di giorno, Noha indossa il velo e un abito senza forma e fa visita alla madre, che si prende cura di suo figlio. La donna, neanche a dirlo, non si esime dal rimproverare con disprezzo le scelte di vita della figlia, salvo poi chiederle soldi in continuazione, pur conoscendo benissimo la loro provenienza. La vita delle tre ragazze e di Hilma, che si aggiunge al gruppo strada facendo, è rischiosa e fatta di abusi e illusioni che s'infrangono all'alba, ma la loro unione e la loro vitalità sanno spesso trasformarla in un'occasione di allegria e di affetto reciproco.
Il rumore del clamore che ha sommerso l'uscita di questo film, condannato in patria senza sconti di pena, ha sommerso anche la lucidità di giudizio sul valore intrinseco dell'opera di Ayouch, che è sinceramente modesto. Tuttavia, è solo contestualizzandola che se ne può apprezzare l'intento, mentre l'apporto di novità e coraggio sbiadisce al confronto con i tanti titoli sul medesimo soggetto che vediamo dove le maglie della censura non sono altrettanto fitte. Non c'è dubbio che la sola sequenza iniziale, con le ragazze che parlano in maniera più che esplicita dei loro genitali e delle prove a cui li sottopongono quotidianamente, non abbia lo stesso impatto sull'uditorio di casa e su quello europeo. In generale, la denuncia esplicita dell'ipocrisia che, nella vita come nel cinema, nega alla vista e all'udito ciò che esiste, sotto gli occhi di tutti, in nome di un rispetto che nella verità delle cose esiste molto meno, può suonare ridondante ad un pubblico informato ma ha un'evidente ragione di fondo. Molto meno giustificato è il voyeurismo del regista, che passa spesso sgraditamente dalla parte del maschilismo che fotografa.
La corruzione della polizia, la povertà del maschio spogliato dell'abito del potere (e la generosità della donna, Soukaina, che è ancora e sempre dipendenza), la solidarietà col resto del popolo della notte, dai trans al ragazzino di strada, sono le altre facce dello stesso prisma e, anche se il film ha il pregio di portarle in scena con morbidezza, senza strafare, l'accumulo stanca. Le attrici pincipali offrono delle interpretazioni di qualità, ma è l'avvento di Hilma, nella seconda parte del film, a portare le scene migliori: l'infelicità e la violenza esibite delle estenuanti scene dei festini indietreggiano in un muto dato di fatto e la goffa comicità con cui il gruppo attraversa le proprie giornate dà al racconto i pochi squarci di verità che erano mancati fino a quel momento.
"Much Loved" è un film raro. Raro per la tematica che tocca, raro per la sua provenienza e raro per la sincerità delle interpretazioni di tutte e quattro le attrici. Il film parla di quattro prostitute marocchine, che lo sono per scelta, e che sono molto consapevoli di un certo "potere" che il loro mestiere gli conferisce.
Se c'è una cosa da ammirare in questo regista è il coraggio. Dopo la stupenda lezione di Taxi Teheran di Jafar Panahi il regista marocchino Nabil Ayouch ci stupisce per come riesce a sfidare l'autorità costituita del suo paese , mettendone a nudo una delle piaghe principali: la prostituzione, frutto dell'estrema miseria in cui versa ancora gran parte della popolazione.
Nabil Ayouch si conferma con questo lavoro uno dei giovani registi da tenere d'occhio. Dopo il suo magnifico "I cavalli di Dio", in cui racconta la storia di due fratelli che partecipano agli attentati del 2003 a Casablanca, cambia completamente soggetto e ci presenta un crudo ritratto della prostituzione di lusso a Marrakech. Un'attività che c'è, che tutti [...] Vai alla recensione »
Finalmente qualcuno si è deciso a tirare giù il sipario dell'omertà su Marrakeck.. Il film non giudica l'etica personale delle ragazze della "Marrakeck by night "ma fa un'attenta disamina delle cause che spingono le ragazze a credere nel Dio denaro. Finalmente qualcuno che denunci il comportamento dei ricchi arabi musulmani, che dietro una vita [...] Vai alla recensione »
"Much Loved" racconta l'esistenza quotidiana delle prostitute marocchine e precisamente di 4 di loro che vendono il proprio corpo ed i propri servizi sessuali a uomini facoltosi (degli Emirati Arabi principalmente) ed il più delle volte violenti o, comunque, assai prevaricatori. Nel corso dei festini organizzati da quest'ultimi queste povere ragazze (perchè di più [...] Vai alla recensione »
Gruppo di prostitute in piu' interni,a Marrakesch.Nei locali e negli alberghi di notte,intente a soddisfare e a spolpare ricchi turisti e uomini d'affari sauditi,Nel loro appartamento in comune ,di giorno,alle prese con i fornelli e il computer e a commentare le notti trascorse.In mezzo visite saltuarie con tanto di velo e abiti castigati a madri e a figli da mantenere nelle povere case della [...] Vai alla recensione »
In questo coraggiosissimo film, in cui il regista fa una denuncia sociale della povertà nel suo paese, le quattro bravissime protagoniste sono costrette a vendere i corpi ma riescono a rimanere se stesse, senza rinunciare ai propri progetti e ai propri sogni. Le quattro ragazze-escorts, sono trattate come donne oggetto dai ricconi che le ingaggiano per animare i loro festini ma non diventano fredde [...] Vai alla recensione »
Le notti folli a base di sesso e droga, le mattinate casalinghe, i pranzi, le risate, le lacrime e le umiliazioni. Nessuno aveva mai raccontato con tanta lucida empatia il mondo della prostituzione marocchina, industria fiorente di cui tutti sanno e nessuno dice, dove l'unica legge è usare e venire usati, esattamente come si fa con gli oggetti. Censurato senza essere stato visionato dalla commissione [...] Vai alla recensione »
Avvertenza d'obbligo: il linguaggio è greve e qualche scena di sesso piuttosto esplicita. È la storia di tre giovani prostitute marocchine, che dividono appartamento e clienti. Detto così, può sembrare roba per guardoni. Sbagliatissimo. Le vicende, professionali e private, di Noah, Randa e Soukaina, alle quali si unisce più avanti Hima sono trattate perfino con delicatezza.
Culi capaci di disegnare un 8 e Coca Cola per fermare ilflusso mestruale, alcool e droga, turpiloquio tra amiche e botte in faccia dai clienti. Poco importa, sono donne e "mentono tutte, puttane e sante". Dimenticate - del resto, l'ha già fatto la storia - le primavere arabe, scrollatevi di dosso l'illusione che il cambiamento sociale e civile nel Maghreb sia acquisito o semplicemente possibile: la [...] Vai alla recensione »
Noha, Randa, Soukaina e Hlima sono quattro principesse in vendita nelle notti di Marrakech. Quattro prostitute inseparabili, sole contro tutti e tutto, alla mercè delle persone oneste, dei bigotti, delle famiglie che si prendono i loro soldi "sporchi" tappandosi il naso. Senza coniare i poliziotti corrotti e ovviamenti i clienti, ipocriti, predatori, resi imprevedibili dalla frustrazione.
Presentato a Cannes alla Quinzaine des réalisateurs, "Much Loved" è stato da subito un oggetto scandaloso in patria e nel mondo arabo. Il governo marocchino lo ha proibito in quanto «grave offesa ai valori morali e alla donna marocchina, e oltraggio flagranre all'immagine del Regno». Ci sono state proteste, boicottaggi e reazioni violente: il regista Nabil Ayouch è stato minacciato di morte, così come [...] Vai alla recensione »