In fondo al bosco

L'idea del film non era male. Chi ha scritto il soggetto aveva una buona idea in testa. Peccato che poi tra soggetto e montaggio si è perso qualcosa. Un film che va avanti ed indietro nel tempo spesso senza rendersene conto. Un bambino trovato a caso senza dare una storia o senza dara una parvenza verosimile. Belli i posti dove è stato girato, ma per il resto si rasenta la sufficienza.

Mi è piaciuto. Molto buono sotto tutti i punti di vista: regia, recitazione, storia raccontata con i tempi giusti, insomma accattivante. Eccezionale la fotografia, non solo grazie alla spettacolarità dell'ambientazione, ma soprattutto per i momenti "di transizione": scelta dei soggetti, inquadrature, luci, insomma davvero notevole! Unica nota del tutto stonata la canzone di chiusura in inglese, un po' come se fosse un film americano. Ma no, per piacere, questo film si distingue molto dai film americani, e avrebbe dovuto chiudersi in altro modo! Che peccato!

Non entrerà nella storia del thriller all'italiana, ma se le aspettative non  sono eccessive il film risulta assolutamente potabile.
Molto interessante l'incipit, ricco di mistero e inquietudine, decorosa la parte mediana (nonostante palesi derive di stampo televisivo) e in crescendo il segmento conclusivo, sceneggiato con intelligenza e una certa imprevedibilità.
Niente male la direzione del cast adulto, con una menzione particolare per Filippo Nigro, mentre risulta un pò piatto Achille Caprio nel fondamentale ruolo di Tommy "redivivo".
Certa critica ha insistito eccessivamente (ed ingenuamente)  nei paralleli col caso Cogne, creando un involontario mega-spoiler che certo non ha giovato al film. [+]

Non entrerà nella storia del thriller all'italiana, ma se le aspettative non  sono eccessive il film risulta assolutamente potabile.
Molto interessante l'incipit, ricco di mistero e inquietudine, decorosa la parte mediana (nonostante palesi derive di stampo televisivo) e in crescendo il segmento conclusivo, sceneggiato con intelligenza e una certa imprevedibilità.
Niente male la direzione del cast adulto, con una menzione particolare per Filippo Nigro, mentre risulta un pò piatto Achille Caprio nel fondamentale ruolo di Tommy "redivivo".
Certa critica ha insistito eccessivamente (ed ingenuamente)  nei paralleli col caso Cogne, creando un involontario mega-spoiler che certo non ha giovato al film.

Voto Finale:  Due stelline e mezzo
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Il cinema italiano ha bisogno di questi film, che spaziano nelle realtà locali poco conosciute facendoci entrare almeno un pò in un mondi diversi da quelli solitamente visti delle grandi produzioni, delle grandi città, dei grandi soliti noti attori e registi, dei grandi soliti temi etici ben-pensati. L'ambientazione paesana mi ha ricordato quella degli ottimi film di Mazzacurati.
"In fondo al bosco" non sarà un capolavoro ma è un buon thriller, in cui la soluzione non è quella a cui pensi subito quindi di per sè vale nel suo genere. Paesaggi e musiche valgono come contorno, e Filippo Nigro è comunque una spanna sopra gli altri. [+]

Il cinema italiano ha bisogno di questi film, che spaziano nelle realtà locali poco conosciute facendoci entrare almeno un pò in un mondi diversi da quelli solitamente visti delle grandi produzioni, delle grandi città, dei grandi soliti noti attori e registi, dei grandi soliti temi etici ben-pensati. L'ambientazione paesana mi ha ricordato quella degli ottimi film di Mazzacurati.
"In fondo al bosco" non sarà un capolavoro ma è un buon thriller, in cui la soluzione non è quella a cui pensi subito quindi di per sè vale nel suo genere. Paesaggi e musiche valgono come contorno, e Filippo Nigro è comunque una spanna sopra gli altri.
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Bella storia, bravi attori, ottimi paesaggi, insomma mi è piaciuto. Purtroppo è italiano e quindi pesta poco in giro, concludendo, vien voglia di fare un giro in montagna quando c'è la neve e facendo attenzione a non farsi cogliere dal Krampus altrimenti...
Lo rivedrò se capita, non lo compro perchè fà troppo freddo.
Da guardare da soli in un ambiente caldo e la grappa sottomano, i bimbi spediti nel bosco con la mamma a cercare fiori di Krampus.

Se questa è la lungimiranza produttiva di Sky siamo a posto... In fondo al bosco è un prodotto ben fatto e insieme inguardabile. Questo succede quando tutta l'attenzione è spesa sulla color correction, le focali corte, il sound design. Immagini e colonna sonora? Apprezzabili. Dialoghi? snodi narrativi? credibilità dei personaggi? Meno di zero. Possibile che all'interno di Sky non esista un filtro capace di rilevare almeno le magagne più vistose in una sceneggiatura che pare scritta da quindicenni? Davvero nessuno ha trovato come minimo imbarazzante una scena madre con commissario giacente nel proprio sangue, nonno imbalsamato, madre cianotica, padre spiritato e bambino urlante dal pozzo? Mah. [+]

Se questa è la lungimiranza produttiva di Sky siamo a posto... In fondo al bosco è un prodotto ben fatto e insieme inguardabile. Questo succede quando tutta l'attenzione è spesa sulla color correction, le focali corte, il sound design. Immagini e colonna sonora? Apprezzabili. Dialoghi? snodi narrativi? credibilità dei personaggi? Meno di zero. Possibile che all'interno di Sky non esista un filtro capace di rilevare almeno le magagne più vistose in una sceneggiatura che pare scritta da quindicenni? Davvero nessuno ha trovato come minimo imbarazzante una scena madre con commissario giacente nel proprio sangue, nonno imbalsamato, madre cianotica, padre spiritato e bambino urlante dal pozzo? Mah... Siamo davvero il terzo mondo della fiction televisiva. E pure satellitare. In fondo, in fondo, in fondo... non solo al bosco. [-]

"In fondo al bosco"è film che "promette bene", collocandosi a metà tra thriller psicologico e"horror" ma, dovrei dirlo subito, Argento e/o i Bava(Mario e anche Lamberto)sono  lontani anni luce. A parte lo spunto iniziale, etno-antropologico, ossia il Krampus(il 5 dicembre, in Val di Fassa, ma anche nel Sudtirolo di lingua prevalentemente tedesco), ossia l'evocazione ironica ma anche violenta del diavolo, con botte da orbi soprattutto a donne e ragazze(in questo la misoginia di fondo del film è in argomento, anzi lo è pienamente)e le"feste"(o meglio i riti notturni nel bosco)risultano interessanti, mentre lo è decisamente di meno lo svolgimento successivo del film, sospeso tra caratterizzazioni"psico"dei personaggi per trovare l'assassino/a e altro, con flsah-backs che a lungo andare decisamente stancano. [+]

"In fondo al bosco"è film che "promette bene", collocandosi a metà tra thriller psicologico e"horror" ma, dovrei dirlo subito, Argento e/o i Bava(Mario e anche Lamberto)sono  lontani anni luce. A parte lo spunto iniziale, etno-antropologico, ossia il Krampus(il 5 dicembre, in Val di Fassa, ma anche nel Sudtirolo di lingua prevalentemente tedesco), ossia l'evocazione ironica ma anche violenta del diavolo, con botte da orbi soprattutto a donne e ragazze(in questo la misoginia di fondo del film è in argomento, anzi lo è pienamente)e le"feste"(o meglio i riti notturni nel bosco)risultano interessanti, mentre lo è decisamente di meno lo svolgimento successivo del film, sospeso tra caratterizzazioni"psico"dei personaggi per trovare l'assassino/a e altro, con flsah-backs che a lungo andare decisamente stancano...  Un tentativo riuscito solo in parte, dunque, questo film, che ha elementi di interesse nel soggetto che la sceneggiatura non sviluppa adeguatamente. Gli attori non sono particolarmente efficaci(e uso un eufemismo), anche perché manca quasi completamente la caratterizzazione linguistica di quelle valli e di quei luoghi-il che, comunque, è un grosso limite, soprattutto considerando gli ostacoli incontrari e non superati, di cui ho cercato di dire qualcosa sopra.    El  Gato [-]

Dalle campagne pubblicitarie che hanno accompagnato questo film, mi aspettavo un'opera almeno discreta. Invece, sono rimasto profondamente deluso da un film che fatica a prendere ritmo, non riesce a coinvolgere lo spettatore, e che peraltro è infarcito di scene che paiono essere scollegate dagli eventi della trama, quasi fossero (insignificanti) esercizi di stile. Se a ciò si aggiungono le interpretazioni sottotono della maggior parte degli attori e un comparto audio che sfigurerebbe in una pellicola amatoriale, il risultato è un'opera trascurabilissima, che potrebbe fare a gara con le peggiori fiction in quanto a banalità e superficialità...

Sarete d’accordo con me che prima di scrivere cose tipo “la prima volta del cinema italiano” bisognerebbe perlomeno accertarsi di conoscerlo, il cinema italiano. A me sembrava di vedere un film tv di canale 5, se non fosse che i personaggi televisivi presenti erano tutti Sky. Un film di buona fattura, quindi, ma di cinematografico mi è sembrato avesse poco. Poi, a me il genere thriller piace molto (così come il giallo, l'horror, il noir, li seguo quando posso). Direi che di esempi migliori in Italia negli ultimi anni ce ne sono stati diversi, "Cha Cha Cha" di Marco Risi, "La foresta di ghiaccio" di Claudio Noce, "In nomine Satan" di Emanuele Cerman e andando poco più indietro "Il gioco di Ripley" della Cavani o i due film di Infascelli "Il siero della vanità" e "Almost blue", tanto per citarne alcuni. [+]

Sarete d’accordo con me che prima di scrivere cose tipo “la prima volta del cinema italiano” bisognerebbe perlomeno accertarsi di conoscerlo, il cinema italiano. A me sembrava di vedere un film tv di canale 5, se non fosse che i personaggi televisivi presenti erano tutti Sky. Un film di buona fattura, quindi, ma di cinematografico mi è sembrato avesse poco. Poi, a me il genere thriller piace molto (così come il giallo, l'horror, il noir, li seguo quando posso). Direi che di esempi migliori in Italia negli ultimi anni ce ne sono stati diversi, "Cha Cha Cha" di Marco Risi, "La foresta di ghiaccio" di Claudio Noce, "In nomine Satan" di Emanuele Cerman e andando poco più indietro "Il gioco di Ripley" della Cavani o i due film di Infascelli "Il siero della vanità" e "Almost blue", tanto per citarne alcuni. Ci ha provato anche Giannini con "Ti ho cercata in tutti i necrologi", ma secondo me non gli è andata molto bene. Spero di vederne altri buoni. [-]

non contesto il fatto che possa esserle piaciuto il film (anche se il flop al botteghino forse dimostra che non è piaciuto a molti), ma il fatto che scriva un titolo così roboante per un film che mi è sembrato francamente modesto, e che parli di "qualcosa di diverso nel cinema italiano" quando di diverso mi sembra abbia poco. 5 stelle su mymovies vuol dire "capolavoro"! ... insomma, dài, se volete portare la gente al cinema forse potete pure provare questa strategia, però poi la gente dal cinema esce e se non gli è piaciuto ne parla male. E infatti credo che il passaparola sia stato negativo