routh
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martedì 1 dicembre 2015
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tentantivo poco riuscito e quasi noioso. delusa
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Delusa, molto, e mi spiace. Ero andata al cinema credendo mi sarei trovata di fronte a un film thriller perlomeno interessante. Invece, dopo una scena iniziale molto dinamica e ben girata, ho assistito a una successione di luoghi comuni narrativi, colpi di scena da telefilm, personaggi monodimensionali. Fino a un maldestro tentativo finale di twist che, invece di sorprendere, sottolineava ancora di più la vena misogina del film. Purtroppo. Peccato.
Regia di buon livello, fotografia stimolante, buona anche la direzione degli attori, quasi tutti bravi nonostante i dialoghi un po’ televisivi. Ma storia noiosa: un collage di fatti e personaggi di cronaca da salotto televisivo, serviti uno dopo l'altro secondo tempi buoni per gli stacchi pubblicitari del piccolo schermo, non per una sala cinematografica.
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Delusa, molto, e mi spiace. Ero andata al cinema credendo mi sarei trovata di fronte a un film thriller perlomeno interessante. Invece, dopo una scena iniziale molto dinamica e ben girata, ho assistito a una successione di luoghi comuni narrativi, colpi di scena da telefilm, personaggi monodimensionali. Fino a un maldestro tentativo finale di twist che, invece di sorprendere, sottolineava ancora di più la vena misogina del film. Purtroppo. Peccato.
Regia di buon livello, fotografia stimolante, buona anche la direzione degli attori, quasi tutti bravi nonostante i dialoghi un po’ televisivi. Ma storia noiosa: un collage di fatti e personaggi di cronaca da salotto televisivo, serviti uno dopo l'altro secondo tempi buoni per gli stacchi pubblicitari del piccolo schermo, non per una sala cinematografica.
Temo che Lodovichi, che mi aveva molto incuriosito con il suo precedente "Aquadro", qui sia incappato in un progetto per il quale non era ancora pronto. Forse sviluppato con un pizzico di presunzione (presumendo di sapere), in modo frettoloso e senza una sufficiente conoscenza dei generi. Qua e là si trova qualcosa della tradizione thriller e horror del cinema di Argento, Bava o Fulci, qualcos'altro del thriller-noir dei più giovani Amato, Capotondi e Salvia. Ma niente di nuovo. E purtroppo non valeva il prezzo del biglietto. Lo scrivo per condividere la mia esperienza.
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[+] ma dove la vedi la misoginia
(di notech)
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elgatoloco
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mercoledì 16 marzo 2016
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krampus defenestrato
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"In fondo al bosco"è film che "promette bene", collocandosi a metà tra thriller psicologico e"horror" ma, dovrei dirlo subito, Argento e/o i Bava(Mario e anche Lamberto)sono lontani anni luce. A parte lo spunto iniziale, etno-antropologico, ossia il Krampus(il 5 dicembre, in Val di Fassa, ma anche nel Sudtirolo di lingua prevalentemente tedesco), ossia l'evocazione ironica ma anche violenta del diavolo, con botte da orbi soprattutto a donne e ragazze(in questo la misoginia di fondo del film è in argomento, anzi lo è pienamente)e le"feste"(o meglio i riti notturni nel bosco)risultano interessanti, mentre lo è decisamente di meno lo svolgimento successivo del film, sospeso tra caratterizzazioni"psico"dei personaggi per trovare l'assassino/a e altro, con flsah-backs che a lungo andare decisamente stancano.
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"In fondo al bosco"è film che "promette bene", collocandosi a metà tra thriller psicologico e"horror" ma, dovrei dirlo subito, Argento e/o i Bava(Mario e anche Lamberto)sono lontani anni luce. A parte lo spunto iniziale, etno-antropologico, ossia il Krampus(il 5 dicembre, in Val di Fassa, ma anche nel Sudtirolo di lingua prevalentemente tedesco), ossia l'evocazione ironica ma anche violenta del diavolo, con botte da orbi soprattutto a donne e ragazze(in questo la misoginia di fondo del film è in argomento, anzi lo è pienamente)e le"feste"(o meglio i riti notturni nel bosco)risultano interessanti, mentre lo è decisamente di meno lo svolgimento successivo del film, sospeso tra caratterizzazioni"psico"dei personaggi per trovare l'assassino/a e altro, con flsah-backs che a lungo andare decisamente stancano... Un tentativo riuscito solo in parte, dunque, questo film, che ha elementi di interesse nel soggetto che la sceneggiatura non sviluppa adeguatamente. Gli attori non sono particolarmente efficaci(e uso un eufemismo), anche perché manca quasi completamente la caratterizzazione linguistica di quelle valli e di quei luoghi-il che, comunque, è un grosso limite, soprattutto considerando gli ostacoli incontrari e non superati, di cui ho cercato di dire qualcosa sopra. El Gato
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ennio
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lunedì 15 gennaio 2018
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bel giallo di ambientazione valligiana
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Il cinema italiano ha bisogno di questi film, che spaziano nelle realtà locali poco conosciute facendoci entrare almeno un pò in un mondi diversi da quelli solitamente visti delle grandi produzioni, delle grandi città, dei grandi soliti noti attori e registi, dei grandi soliti temi etici ben-pensati. L'ambientazione paesana mi ha ricordato quella degli ottimi film di Mazzacurati.
"In fondo al bosco" non sarà un capolavoro ma è un buon thriller, in cui la soluzione non è quella a cui pensi subito quindi di per sè vale nel suo genere. Paesaggi e musiche valgono come contorno, e Filippo Nigro è comunque una spanna sopra gli altri.
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Il cinema italiano ha bisogno di questi film, che spaziano nelle realtà locali poco conosciute facendoci entrare almeno un pò in un mondi diversi da quelli solitamente visti delle grandi produzioni, delle grandi città, dei grandi soliti noti attori e registi, dei grandi soliti temi etici ben-pensati. L'ambientazione paesana mi ha ricordato quella degli ottimi film di Mazzacurati.
"In fondo al bosco" non sarà un capolavoro ma è un buon thriller, in cui la soluzione non è quella a cui pensi subito quindi di per sè vale nel suo genere. Paesaggi e musiche valgono come contorno, e Filippo Nigro è comunque una spanna sopra gli altri.
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kronos
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giovedì 28 novembre 2019
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godibile
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Non entrerà nella storia del thriller all'italiana, ma se le aspettative non sono eccessive il film risulta assolutamente potabile.
Molto interessante l'incipit, ricco di mistero e inquietudine, decorosa la parte mediana (nonostante palesi derive di stampo televisivo) e in crescendo il segmento conclusivo, sceneggiato con intelligenza e una certa imprevedibilità.
Niente male la direzione del cast adulto, con una menzione particolare per Filippo Nigro, mentre risulta un pò piatto Achille Caprio nel fondamentale ruolo di Tommy "redivivo".
Certa critica ha insistito eccessivamente (ed ingenuamente) nei paralleli col caso Cogne, creando un involontario mega-spoiler che certo non ha giovato al film.
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Non entrerà nella storia del thriller all'italiana, ma se le aspettative non sono eccessive il film risulta assolutamente potabile.
Molto interessante l'incipit, ricco di mistero e inquietudine, decorosa la parte mediana (nonostante palesi derive di stampo televisivo) e in crescendo il segmento conclusivo, sceneggiato con intelligenza e una certa imprevedibilità.
Niente male la direzione del cast adulto, con una menzione particolare per Filippo Nigro, mentre risulta un pò piatto Achille Caprio nel fondamentale ruolo di Tommy "redivivo".
Certa critica ha insistito eccessivamente (ed ingenuamente) nei paralleli col caso Cogne, creando un involontario mega-spoiler che certo non ha giovato al film.
Voto Finale: Due stelline e mezzo
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dorapa
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venerdì 27 novembre 2015
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una suspence giallesca che ti inchioda
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Ho scelto di vederlo anche se avevo qualche remora considerato che è vietato ai minori di 14 anni e io non volevo certo assistere agli eccessi che spesso film di genere si concedono. Invece niente eccessi niente sangue una suspence giallesca che ti tiene inchiodata alla sedia fino ai colpi di scena. Mi ha veramente colpito questo film non si esprimere esattamente se è per la partecipazione al dramma familiare da mamma o per la tenerezza verso il bambino da ex maestra. Molto bello complimenti. Io ho apprezzato più di tutti l'attore che secondo me è perfetto nel ruolo di un padre che scopre cosa significa esserlo e vuole rispondere senza incertezze. E' un film molto intelligente capace anche di farti riflettere.
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Ho scelto di vederlo anche se avevo qualche remora considerato che è vietato ai minori di 14 anni e io non volevo certo assistere agli eccessi che spesso film di genere si concedono. Invece niente eccessi niente sangue una suspence giallesca che ti tiene inchiodata alla sedia fino ai colpi di scena. Mi ha veramente colpito questo film non si esprimere esattamente se è per la partecipazione al dramma familiare da mamma o per la tenerezza verso il bambino da ex maestra. Molto bello complimenti. Io ho apprezzato più di tutti l'attore che secondo me è perfetto nel ruolo di un padre che scopre cosa significa esserlo e vuole rispondere senza incertezze. E' un film molto intelligente capace anche di farti riflettere. Sono uscita dalla sala e ho passato un'oretta a parlarne con le mie amiche. Non era successo da tempo. Bravi.
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shareef
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venerdì 20 novembre 2015
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finalmente un cinema italiano diverso!!!
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Incuriosita dall'azzardo di sky di provarci con il cinema dopo i successi televisivi, ieri sera sono andata a vedere questo film.
E ne sono stata pienamente soddisfatta. Finalmente qualcosa di nuovo nel cinema italiano che da tanto, troppo (con le dovute e autorevoli eccezioni, vedi Garrone) tempo, non propone sui maxischermi qualcosa di simile: un thriller psicologico, angosciante e criptico fino alla fine.
Si apre col botto, si dilata e rallenta nella parte centrale esasperando persino te spettatore a livello emotivo, accelera il ritmo e diventa un susseguirsi di eventi e colpi di scena nel finale.
Tutto il film a chiedermi come si sarebbe risolto, senza capirlo, senza arrivarci neanche lontanamente vicina.
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Incuriosita dall'azzardo di sky di provarci con il cinema dopo i successi televisivi, ieri sera sono andata a vedere questo film.
E ne sono stata pienamente soddisfatta. Finalmente qualcosa di nuovo nel cinema italiano che da tanto, troppo (con le dovute e autorevoli eccezioni, vedi Garrone) tempo, non propone sui maxischermi qualcosa di simile: un thriller psicologico, angosciante e criptico fino alla fine.
Si apre col botto, si dilata e rallenta nella parte centrale esasperando persino te spettatore a livello emotivo, accelera il ritmo e diventa un susseguirsi di eventi e colpi di scena nel finale.
Tutto il film a chiedermi come si sarebbe risolto, senza capirlo, senza arrivarci neanche lontanamente vicina. Questo è un thriller.
Fotografia eccezionale, così come le scelte musicali. Buona l'interpretazione attoriale.
Qualche pecca qui e lì c'è ovviamente, ma stiamo parlando di minuzie in confronto al prodotto finale.
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(di noa83)
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ralphscott
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lunedì 23 novembre 2015
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gli incubi della comunità montana
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Notevole. Un giallo italiano,e già questo è un evento,che nulla ha da invidiare ai prodotti di importazione,anzi si colloca sopra la media. Clima inquietante,personaggi tormentati e trasfigurati,una storia credibile - sebbene originale - e di estrema attualità (rimando ad una confessione clamorosa nei tg di questi ultimi giorni,senza dire di più). L'approcio del regista e l'ambiente descritto mi ricordano Avati. Grande l'interpretazione di Filippo Nigro,ma lodi anche a Camilla Filippi e a Giovanni Vettorazzo,gli altri familiari. Peccato la distribuzione limitatissima.
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shareef
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venerdì 20 novembre 2015
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finalmente un cinema italiano diverso!!!
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Incuriosita dall'azzardo di sky di provarci con il cinema dopo i successi televisivi, ieri sera sono andata a vedere questo film.
E ne sono stata pienamente soddisfatta. Finalmente qualcosa di nuovo nel cinema italiano che da tanto, troppo (con le dovute e autorevoli eccezioni, vedi Garrone) tempo, non propone sui maxischermi qualcosa di simile: un thriller psicologico, angosciante e criptico fino alla fine.
Si apre col botto, si dilata e rallenta nella parte centrale esasperando persino te spettatore a livello emotivo, accelera il ritmo e diventa un susseguirsi di eventi e colpi di scena nel finale.
Tutto il film a chiedermi come si sarebbe risolto, senza capirlo, senza arrivarci neanche lontanamente vicina.
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Incuriosita dall'azzardo di sky di provarci con il cinema dopo i successi televisivi, ieri sera sono andata a vedere questo film.
E ne sono stata pienamente soddisfatta. Finalmente qualcosa di nuovo nel cinema italiano che da tanto, troppo (con le dovute e autorevoli eccezioni, vedi Garrone) tempo, non propone sui maxischermi qualcosa di simile: un thriller psicologico, angosciante e criptico fino alla fine.
Si apre col botto, si dilata e rallenta nella parte centrale esasperando persino te spettatore a livello emotivo, accelera il ritmo e diventa un susseguirsi di eventi e colpi di scena nel finale.
Tutto il film a chiedermi come si sarebbe risolto, senza capirlo, senza arrivarci neanche lontanamente vicina. Questo è un thriller.
Fotografia eccezionale, così come le scelte musicali. Buona l'interpretazione attoriale.
Qualche pecca qui e lì c'è ovviamente, ma stiamo parlando di minuzie in confronto al prodotto finale.
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ridomax
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martedì 24 novembre 2015
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un film che mi ha appassionato
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Ho visto un film che mi ha appassionato. Non solo un thriller ma un noir familiare emozionante e drammatico. Un film particolare che evita i meccanismi soliti del film di genere cercando nel dramma il coinvolgimento emotivo riuscendo ad emozionarmi. Presenza forte del film è Filippo Nigro che secondo me riesce a trasferire il dramma senza eccessi ma con semplice incisività risultando vero e coerente. Bravi gli altri attori ma forse per scelte di sceneggiatura meno emergenti. Ho apprezzato molto la fotografia misurata sui toni noir ma contenuta nei contrasti lasciando spazio alla luce reale su quella teatrale. Sono rimasto colpito dal messaggio che mi è arrivato e che riguarda la brutale arroganza adulta egoista che anima tutti i personaggi, persino del padre all'inizio, ognuno chiuso nel proprio vincolo esistenziale che li rende coralmente colpevoli e singolarmente insignificanti.
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Ho visto un film che mi ha appassionato. Non solo un thriller ma un noir familiare emozionante e drammatico. Un film particolare che evita i meccanismi soliti del film di genere cercando nel dramma il coinvolgimento emotivo riuscendo ad emozionarmi. Presenza forte del film è Filippo Nigro che secondo me riesce a trasferire il dramma senza eccessi ma con semplice incisività risultando vero e coerente. Bravi gli altri attori ma forse per scelte di sceneggiatura meno emergenti. Ho apprezzato molto la fotografia misurata sui toni noir ma contenuta nei contrasti lasciando spazio alla luce reale su quella teatrale. Sono rimasto colpito dal messaggio che mi è arrivato e che riguarda la brutale arroganza adulta egoista che anima tutti i personaggi, persino del padre all'inizio, ognuno chiuso nel proprio vincolo esistenziale che li rende coralmente colpevoli e singolarmente insignificanti.Il bambino è solo e trova un solo alleato anche se tardi ma c'è una invisibile e silenziosa protezione che lo salva dai ricorsivi attacchi degli adulti. Uno spunto di riflessione tale non me lo aspettavo, un pensiero che emerge dopo perchè il film prende e non lascia spazio ad altro. Funziona questo film senza concettualismi con semplicità e affronto diretto di tematiche difficili gestite con rispetto senza risparmiare colpi duri. Lo rivedrei.
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nickbear
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sabato 21 novembre 2015
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da vedere - il primo thriller italiano di qualità
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Un film imperdibile perchè segna la nascita di un genere che in Italia è sempre mancato. Non credo esistano precedenti film che trattano un argomento di cronaca quotidiana dando uno sguardo così attento alle emozioni di una famiglia travolta da una tragedia così grande.
La sparizione all'improvviso di un figlio e la gogna mediatica sono il punto da cui parte la storia, un inizio al cardiopalma che ti incolla allo schermo, ma è solo l'inizio perchè il film inizia con il ritrovamento del bambino e per 90minuti ti tiene col fiato sospeso giocando sulle emozioni di una famiglia ed un paese diviso fra pregiudizi, superstizioni e il mistero di aver ritrovato un figlio dopo 5anni. Interpretato egregiamente da tutto il cast, ma in particolare Filippo Nigro con la sua bravura mi ha trasportato nel suo personaggio completamente.
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Un film imperdibile perchè segna la nascita di un genere che in Italia è sempre mancato. Non credo esistano precedenti film che trattano un argomento di cronaca quotidiana dando uno sguardo così attento alle emozioni di una famiglia travolta da una tragedia così grande.
La sparizione all'improvviso di un figlio e la gogna mediatica sono il punto da cui parte la storia, un inizio al cardiopalma che ti incolla allo schermo, ma è solo l'inizio perchè il film inizia con il ritrovamento del bambino e per 90minuti ti tiene col fiato sospeso giocando sulle emozioni di una famiglia ed un paese diviso fra pregiudizi, superstizioni e il mistero di aver ritrovato un figlio dopo 5anni. Interpretato egregiamente da tutto il cast, ma in particolare Filippo Nigro con la sua bravura mi ha trasportato nel suo personaggio completamente.
Bravissimi.
DA VEDERE
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(di routh)
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[+] non è il primo e non l'ho trovato di qualità
(di routh)
[ - ] non è il primo e non l'ho trovato di qualità
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