gianleo67
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sabato 14 giugno 2014
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un killer...per papà
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Killer della CIA in là con gli anni e afflitto da un male incurabile accetta di compiere un'ultima missione parigina in cambio di una costosa ma efficace cura contro il cancro. Tra rapimenti,sparatorie e inseguimenti dovrà far combaciare i suoi impegni professionali con quelli familiari, recuperando il rapporto con la moglie e con la figlia adolescente che non vede da anni.
'Uccidere per non morire' è l'esile e pretestuoso 'leit motiv' alla base di questo spy-action adrenalinico e sentimentale targato Luc Besson e diretto dall'autore di 'Charlie's Angels' e 'Terminator salvation', a suo agio tanto con l'estetica patinata dei video clip degli esordi quanto con i pistolotti paternalistici di una 'famiglia americana tipo' (ma in crisi) in trasferta mitteleuropea.
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Killer della CIA in là con gli anni e afflitto da un male incurabile accetta di compiere un'ultima missione parigina in cambio di una costosa ma efficace cura contro il cancro. Tra rapimenti,sparatorie e inseguimenti dovrà far combaciare i suoi impegni professionali con quelli familiari, recuperando il rapporto con la moglie e con la figlia adolescente che non vede da anni.
'Uccidere per non morire' è l'esile e pretestuoso 'leit motiv' alla base di questo spy-action adrenalinico e sentimentale targato Luc Besson e diretto dall'autore di 'Charlie's Angels' e 'Terminator salvation', a suo agio tanto con l'estetica patinata dei video clip degli esordi quanto con i pistolotti paternalistici di una 'famiglia americana tipo' (ma in crisi) in trasferta mitteleuropea.
Pur centrando l'attenzione scenografica sull'ambientazione parigina fatta di suggestivi scorci architettonici e lastricati itinerari bohemien, e pur contaminado il racconto con il buonismo d'accatto di un killer dal cuore d'oro che,tra un omicidio e l'altro, si divide tra le fregole sentimentali di una figlia in pubertà e gli slanci solidali verso un'allegra famigliola di squatters subsahariani, il racconto di Besson si limita a traslare le dinamiche fracassone e gli intrecci surreali dell'action spionistico hollywoodiano nello scenario altrove meglio utilizzato (Frantic- Roman Polanski 1988) tra centralissimi hotel demoliti a colpi di bazooka e spericolate corse in auto per le strade trafficatissime della capitale francese.
Alternando un montaggio che tra i rallentamenti di stucchevoli e ironici quadretti familiari e le accelerazioni repentine di truculenti e iperrealistici scontri a fuoco allunghino il sugo (di cui viene pure data la ricetta) fino all'estenuante capolinea delle quasi 2 ore di film, il regista vicario di Besson finisce per disperdere tanto le già modeste energie di una tensione narrativa ridotta al lumicino quanto il potenziale ironico di un bozzettismo caricaturale che vede l'aitante e arzillo ex biondino del cinema americano confrontarsi con l'esuberanza un pò volgarotta di una procace e smaliziata femme fatale del recente immaginario erotico dell'establishment hollywoodiano come Amber Heard ('The Rum Diary - Cronache di una passione' - 2011 e 'Il potere dei soldi' - 2013). Ad appesantire il quadro è poi la irresistibile e irritante tentazione dell'autore francese di infarcire il cast e la storia di personaggi e stereotipi di un immaginario ed oleografico regionalismo cinematografico che dai Balcani alla Francia passi attraverso le coloriture caricaturali di un mediterraneo fatto di algerini bacchettoni dalla doppia morale e stralunati e occhialuti contabili italiani che amano la mamma e gli spaghetti al sugo. Blockbuster finto cattivo che tra una tranquilla corsa contro il tempo (in bicicletta!) e la cura degli affetti familiari si trascina fino all'inevitabile happy end dove muoino tutti i cattivi ed i buoni si salvano tutti , tutti tranne gli incolpevoli spettatori che devono attendere i titoli di coda per realizzare che un genio come C.Lambert ne sia il produttore esecutivo:'Aridatece i sordi der biglietto!!!'
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ekosixstrings
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domenica 15 giugno 2014
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ballava coi lupi, danza col destino.
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Credevo che Kevin mi avesse abituato a film con ripetuti, spesso imprevedibili, colpi di scena, come si addice alla regola della categoria. La storia è una strana commistione di spionaggio, crimine, emozioni, sentimenti e ci si chiede chi siano i buoni e i cattivi, perchè i metodi applicati dai rispettivi protocolli sono sovrapponibili, anzi, identici. Dopo anni di scorribande nel nome della lotta al terrorismo, Ethan si trova a un bivio forzato. E' stato spremuto come un limone ed è gravemente ammalato. Il mondo del lavoro ti scarica se non hai più nulla da offrire dunque, Ethan si trova a un bivio: un buen retiro in attesa della fine, o continuare il lavoro che fa, inseguendo una speranza che gli viene servita su un piatto d'argento.
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Credevo che Kevin mi avesse abituato a film con ripetuti, spesso imprevedibili, colpi di scena, come si addice alla regola della categoria. La storia è una strana commistione di spionaggio, crimine, emozioni, sentimenti e ci si chiede chi siano i buoni e i cattivi, perchè i metodi applicati dai rispettivi protocolli sono sovrapponibili, anzi, identici. Dopo anni di scorribande nel nome della lotta al terrorismo, Ethan si trova a un bivio forzato. E' stato spremuto come un limone ed è gravemente ammalato. Il mondo del lavoro ti scarica se non hai più nulla da offrire dunque, Ethan si trova a un bivio: un buen retiro in attesa della fine, o continuare il lavoro che fa, inseguendo una speranza che gli viene servita su un piatto d'argento. E' un lavoro sporco ma qualcuno deve pur farlo: sceglierà di continuare e nel contempo, recuperare gli affetti che credeva perduti. Il finale è un turbillon di sentimenti, azione e violenza estrema a un passo dalla fine di tutto, in una città in cui nessuno sembra accorgersi di nulla. Mentre scorrono i titoli di coda, mi chiedo chi sono i buoni e i cattivi nella vita reale... La risposta non la conosco perchè forse è retaggio di menti ben allenate, tuttavia, quando i buoni faranno paura ai cattivi, il mondo sarà davvero un buon posto in cui vivere.
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fight.club
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domenica 15 giugno 2014
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uccidere per ritrovare il tempo perduto
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un agente del servizio segreto americano malato incurabilmente torna a casa per trascorrere i suoi ultimi giorni tentando di recuperare un difficile rapporto con la moglie e soprattutto la figlia. il suo lavoro come agente lo ha portato negli anni in giro per il mondo a trascurare la sua famiglia, la malattia lo ha messo di fronte all'ineluttabile destino e il suo ultimo desiderio è lasciare qualcosa di sè, qualcosa che lo ricordi negli anni, ma si rende conto che non è facile riempire un vuoto con una improvvisa presenza nella vita dei suoi cari. Egli ha bisogno di più tempo e un'occasione di rallentare la sua situazione clinica gli si presenta quando un agente della sua vecchia Agenzia gli propone un'ultima missione in cambio di una cura sperimentale che gli permetterà di vivere il più a lungo possibile.
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un agente del servizio segreto americano malato incurabilmente torna a casa per trascorrere i suoi ultimi giorni tentando di recuperare un difficile rapporto con la moglie e soprattutto la figlia. il suo lavoro come agente lo ha portato negli anni in giro per il mondo a trascurare la sua famiglia, la malattia lo ha messo di fronte all'ineluttabile destino e il suo ultimo desiderio è lasciare qualcosa di sè, qualcosa che lo ricordi negli anni, ma si rende conto che non è facile riempire un vuoto con una improvvisa presenza nella vita dei suoi cari. Egli ha bisogno di più tempo e un'occasione di rallentare la sua situazione clinica gli si presenta quando un agente della sua vecchia Agenzia gli propone un'ultima missione in cambio di una cura sperimentale che gli permetterà di vivere il più a lungo possibile.
La sceneggiatura di Luc Besson propone una visuale diversa rispetto a quello mostrato in "io vi troverò", nei due film c'è la volontà di un padre di essere comunque presente nella vita della propria figlia, ma in questo film prevale la volontà di recuperare il tempo perduto che, come apprenderà il protagonista, serve a portare se stesso a occupare una presenza stabile nella sfera personale della figlia nonostante una lunga assenza.
il regista McG prosegue la sua carriera di basso profilo non consentendo alla storia di decollare nonostante le buone intenzioni, i dialoghi sono al minimo sindacale e Kevin Costner e il cast sembrano in gita a Parigi, in definitiva un colpo a vuoto dopo gli interessanti e divertenti connubi Besson-Usa visti in "Io vi troverò" e "from paris with love".
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(di lindo)
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the thin red line
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venerdì 23 gennaio 2015
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un remix di generi che non attrae ne convince
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Ethan è un agente della cia malato di cancro deciso a rimediare gli errori commessi con la propria famiglia nei suoi ultimi mesi di vita. Ma la possibilità di allungare la propria esistenza con una cura sperimentale lo spingerà a tornare in azione.
Nonostante l'inizio incoraggiante con un turbine di azione, esplosioni e sparatorie, dove si nota e non poco la presenza aleggiante di Besson in fase di sceneggiatura, "Three Days to Kill" si perde ben presto in un remix di generi poco convincente e assai meno attraente. Illudere lo spettatore con un trailer che sa tanto di film spionistico e poco altro con una nuova immagine di Kevin Costner alla action-hero poteva interessare quantomento per vederlo in panni diversi dal solito padre super impegnato dedito al lavoro ecc.
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Ethan è un agente della cia malato di cancro deciso a rimediare gli errori commessi con la propria famiglia nei suoi ultimi mesi di vita. Ma la possibilità di allungare la propria esistenza con una cura sperimentale lo spingerà a tornare in azione.
Nonostante l'inizio incoraggiante con un turbine di azione, esplosioni e sparatorie, dove si nota e non poco la presenza aleggiante di Besson in fase di sceneggiatura, "Three Days to Kill" si perde ben presto in un remix di generi poco convincente e assai meno attraente. Illudere lo spettatore con un trailer che sa tanto di film spionistico e poco altro con una nuova immagine di Kevin Costner alla action-hero poteva interessare quantomento per vederlo in panni diversi dal solito padre super impegnato dedito al lavoro ecc. Invece si ricade proprio nei soliti clichè del padre assente ma nel contesto di un film d'azione in una confusione generata che ben presto stanca gli occhi del povero pagante biglietto che si aspettava ben altro. L'impronta seria nelle primissime sequenze cade presto nel ridicolo emulando film di ben altra fattura e soprattutto meglio orientati come Bad Boys o Trappola di cristallo dove i momenti adrenalici sono ben contraddistinti da battute di humor e si inseriscono alla perfezione in un contesto più chiaro da subito. Qui non si riesce ad elaborare granchè, le sequenze di humor non si incastonano bene ne con la storia ne con il personaggio di Costner comunque discretamente a suo agio specialmente come spia. Nonostante sia diretto egregiamente ha troppo poco per interessare e tanto meno per discuterci a lungo.
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samanta
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sabato 6 maggio 2017
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una trama confusa
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Ethan Renner (Kevin Costner ) è un agente segreto della CIA usato come Killer, coinvolto nella sua attività ha lasciato la famiglia la moglie Christine (Connie Nielson) e la figlia Zoey (Hailee Steinfeld). Per le ferite riportate viene ricoverato in ospedale dove viene accertato un tumore ormai diffuso che gli da solo pochi mesi di vita. Ethan decide di passare questi mesi con la famiglia per cercare di ricomporre gli affetti perduti e che vive a Parigi.Viene poi contattato da una agente segreto della CIA Vivi (Amber Heard) perché uccida un trafficante d'armi e il suo entourage, in cambio gli verrà data una costosa cura sperimentale che potrà allungargli la vita.
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Ethan Renner (Kevin Costner ) è un agente segreto della CIA usato come Killer, coinvolto nella sua attività ha lasciato la famiglia la moglie Christine (Connie Nielson) e la figlia Zoey (Hailee Steinfeld). Per le ferite riportate viene ricoverato in ospedale dove viene accertato un tumore ormai diffuso che gli da solo pochi mesi di vita. Ethan decide di passare questi mesi con la famiglia per cercare di ricomporre gli affetti perduti e che vive a Parigi.Viene poi contattato da una agente segreto della CIA Vivi (Amber Heard) perché uccida un trafficante d'armi e il suo entourage, in cambio gli verrà data una costosa cura sperimentale che potrà allungargli la vita. Ethan accetta e qui comincia lo sviluppo del film che si conclude ovviamente con l'uccisione dei tanti cattivi e la ricomposizione della famiglia e l'utilizzo della cura per cercare di frenare l'avanzata della malattia.
Ho trovato il film assai deludente innanzitutto perchè si svolge su più piani assai diversi: uno il Thriller vero e proprio con sparatorie, inseguimenti automobilistici per le vie di Parigi, un piano direi farsesco con varie gags che vorrebbero essere umoristiche, quali ad esempio l'intermezzo con il contabile ittaliano della banda che essendo italiano necessariamente deve essere esperto di sughi e che Ethan utilizza per fargli dettare la ricetta alla figlia, un piano sentimentale con i tentativi, dapprima falliti e poi riusciti,del padre di riallacciare i rapporti con la figlia, per non parlare di altri temi come la solidarietà con gli emigranti dal momento che una famiglia di subsahariani si è installata nel suo alloggio durante l'assenza di Ethan. Il problema che tutti questi temi non sono amalgamati, ciascuno di essi va per proprio conto. In altri termini la trama e quindi la scenggiatura è confusa sembra che l'autore e il regista non sappiano bene cosa scegliere come tema dominante e questo determina noia da parte dello spettatore. Un accenno agli interpreti: Kevin Coster anche se non al meglio della forma dimostra la sua professionalità e capacità in un contesto di sceneggiatura assai claudicante, bravi anche gli altri interpreti specie la moglie Connie Nielsen. Non si salva l'agente segreto impersonato da Amber Heard (nota in precednza per alcuni filmetti in cui appariva senza veli) che ha un grosso problema: è una bella ragazza ma ha un difetto non sa recitare e quindi non potendo mostrare le sue grazie fa un'interpretazione desolante. Il fatto è che quando ha girato il film aveva 27 anni ora ne ha 31 e si spera che il matrimonio avvenuto nel frattempo con Jhonny Depp anche se durato poco più di un anno gli sia servito non solo per la buona uscita di 7 milioni di dollari, ma anche per imparare i fondamentali della recitazione.
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themaster
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domenica 8 febbraio 2015
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la mummia di kevin costner vs.francia
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McG uno dei registi più incapaci del mondo,reduce dai capolavori sulle Charlie's Angels e da quel bellissimo Una Spia non Basta con la Reese Witherspoon più in calore che mai,effettivamente l'unico film decente (nemmeno troppo) di questo regista era Terminator Salvation che si salvava solo per via di qualche scena d'azione girata bene e un Christian Bale che è bravo dovunque ed era perfetto per il ruolo di John Connor,McG quindi si unisce a uno degli attori più flopposi e "floppanti" della storia del cinema per fare un film action alla Io Vi Troverò...........o.....oookay contenti voi.
In questo marasma di mediocrità si salva ben poco,come cominciare,diciamo che l'incipit è una cazzata questo agente della C.
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McG uno dei registi più incapaci del mondo,reduce dai capolavori sulle Charlie's Angels e da quel bellissimo Una Spia non Basta con la Reese Witherspoon più in calore che mai,effettivamente l'unico film decente (nemmeno troppo) di questo regista era Terminator Salvation che si salvava solo per via di qualche scena d'azione girata bene e un Christian Bale che è bravo dovunque ed era perfetto per il ruolo di John Connor,McG quindi si unisce a uno degli attori più flopposi e "floppanti" della storia del cinema per fare un film action alla Io Vi Troverò...........o.....oookay contenti voi.
In questo marasma di mediocrità si salva ben poco,come cominciare,diciamo che l'incipit è una cazzata questo agente della C.I.A. che scopre di avere un cancro mortale e decide di ritornare dalla ex moglie e dalla figlia per riallacciare i rapporti,nel mezzo un membro dei suoi ex datori di lavoro,tale Vivi interpretata da una Amber Heard inutile e fastidiosamente sopra le righe,gli offre una cura sperimentale in cambio di......omicidi......beeeeenissimo. Certo.
Le scene d'azione sono in realtà girate in maniera accettabile anzi alcune sono anche abbastanza belle come la sparatoria iniziale,ciò che stona è la volontà da parte degli sceneggiatori Hasak e Besson di inserire un pò di tutto,dramma,action,thriller,commedia e black humour senza azzeccarne quasi nessuna e risultando superficiali,banali e macchiettistici in quasi tutti i campi precedentemente citati,le battute non fanno ridere,le scene drammatiche non lo sono abbastanza,le scene da black comedy sono fin troppo buoniste e manchevoli in ciò di cui il black humour ha più bisogno:la cattiveria,la componente thrilling è quanto meno imbarazzante e l'azione è l'unica cosa che ne esce bene con sequenze non proprio memorabili ma ben fatte da un McG che mette in scena una regia semplice ma nel complesso efficace,questo,insieme alla fotografia morbida,all'ambientazione e a Hailee Stainfield sono gli unici lati positivi di un film che annoia,tedia e non offre un intrattenimento ben equilibrato per tutta la sua durata ma ha dei picchi e dei cali di ritmo. Vogliamo parlare di Kevin Costner? Parliamone,oltre a non avere espressività e a non risultare credibile durante le scene d'azione,cerca di inserire nella sua interpretazione ironia e sentimento senza riuscire a colpire nemmeno una volta,in bolletta? Credo proprio di sì,tra l'altro la scena in cui si fa spiegare come cucinare il tonno mi ha fatto morire dal ridere memore dell'esperienza di "Rio Mariana" memoria. Vorrei concludere con una riflessione.
Sembra che l'action stia diventando una sorta di Cimitero degli Elefanti,di museo delle ceneri per vecchi attori che in crisi di mezza età pensano di diventare dei miti del cinema muscolare che ormai (purtroppo) sta riimperversando dopo degli anni 80 passati con incapaci come Stallone,Swarzenegger e simili,davvero? dico davvero vogliamo arrivare a questo? è toccato a Denzel Washington anche se i film che lui fa sono effettivamente belli o quantomeno carini perchè lui ce l'ha nel sangue la parte del badass,è capitato a Liam Neeson (povero lui),sta capitando a Kevin Costner,sta capitando a Robert DeNiro,siamo sicuri di volere questo? Io preferisco oppormi e demolire queste cagate,che questi grandi attori tornino a fare ciò che sanno fare bene,recitare e non picchiare negri a caso e sparare agli albanesi. Questo è il mio pensiero. Voto 5/10.
P.S.I dialoghi sono da denuncia penale.
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elgatoloco
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giovedì 13 agosto 2015
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anche valenze metatoriche nel film
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Rispetto a interpretazioni già date, senz'altro interessante, ne propongo un'altra, che, senza nessuna pretesa di essere"onniesplicativa"non nega le altre, semmai, anzi, le completa, risultando"compossibile"rispetto alle altre: sia il vero autore(dietro la quinte)Luc Besson sia i coautori"gringos"non credo neghino(anzi)una pista interpretativa di carattere"mitologico-simbolico": ecco allora che la misteriosa donna che propone a Ethan Renner una cura sperimentale-quasi"miracolosa"può essere vista come qualcosa che sta tra l'"ANgelo della morte"biblico(ma derivato da tradizioni precedenti)e le suggestioni pagane(di origine pagana, diremmo meglio)delle Parche, qui"unificate", in un disegno di Giustizia(paradossale, certo)/Vendetta che rimane sostanzialmente indeterminato(ma anche nei miti, molto spesso, è così.
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Rispetto a interpretazioni già date, senz'altro interessante, ne propongo un'altra, che, senza nessuna pretesa di essere"onniesplicativa"non nega le altre, semmai, anzi, le completa, risultando"compossibile"rispetto alle altre: sia il vero autore(dietro la quinte)Luc Besson sia i coautori"gringos"non credo neghino(anzi)una pista interpretativa di carattere"mitologico-simbolico": ecco allora che la misteriosa donna che propone a Ethan Renner una cura sperimentale-quasi"miracolosa"può essere vista come qualcosa che sta tra l'"ANgelo della morte"biblico(ma derivato da tradizioni precedenti)e le suggestioni pagane(di origine pagana, diremmo meglio)delle Parche, qui"unificate", in un disegno di Giustizia(paradossale, certo)/Vendetta che rimane sostanzialmente indeterminato(ma anche nei miti, molto spesso, è così...). Kevin Costner è attore non eccelso(a chi scrive sembrava spesso che debordasse dallo schermo o facesse una sorta di"aparte"dicendo"So good", come nel noto spot made in Italy per una nota marca di tonno), varie situazioni di"3 Days to kill"sono larmoyant... Ma tant'è... El Gato
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sev7en
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venerdì 30 maggio 2014
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il roobin hood che non c'è...
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Ethan Runner, agente della CIA, dopo aver scoperto di avere una malattia terminale, decide di ritirarsi per trascorrere i giorni restanti con la sua famiglia, ma l’Intelligence lo richiama per un’ultima missione e la speranza di vivere più a lungo, grazie ad una inedita cura sperimentale.
A 59 anni suonati il “regista, attore, produttore cinematografico e musicista rock statunitense” Kevin Costner torna davanti la macchina da presa per uno spy-thriller tra l’action e il melodramma familiare diretto da Joseph McGinty Nichol (McG).
Da un regista come McG che si è fatto le ossa con i videoclip musicali per poi imboccare la strada degli Studios con titoli quali Charlie's Angeles, Le ragazze del Coyote Ugly o anche Terminator Salvation non ci si aspetta di certo la profondità di un Nolan o la freschezza/dinamicità di quell’humor apprezzato in Mission Impossible e difatti con 3 Days To Kill non disattende le aspettative di chi, sfidando comunque l’umano spirito di preservazione, vuole vedere un film per farsi del male (e trovare qualcosa su cui inveire gratuitamente…).
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Ethan Runner, agente della CIA, dopo aver scoperto di avere una malattia terminale, decide di ritirarsi per trascorrere i giorni restanti con la sua famiglia, ma l’Intelligence lo richiama per un’ultima missione e la speranza di vivere più a lungo, grazie ad una inedita cura sperimentale.
A 59 anni suonati il “regista, attore, produttore cinematografico e musicista rock statunitense” Kevin Costner torna davanti la macchina da presa per uno spy-thriller tra l’action e il melodramma familiare diretto da Joseph McGinty Nichol (McG).
Da un regista come McG che si è fatto le ossa con i videoclip musicali per poi imboccare la strada degli Studios con titoli quali Charlie's Angeles, Le ragazze del Coyote Ugly o anche Terminator Salvation non ci si aspetta di certo la profondità di un Nolan o la freschezza/dinamicità di quell’humor apprezzato in Mission Impossible e difatti con 3 Days To Kill non disattende le aspettative di chi, sfidando comunque l’umano spirito di preservazione, vuole vedere un film per farsi del male (e trovare qualcosa su cui inveire gratuitamente…).
Il lungometraggio, che tra gli sceneggiatori annovera anche Luc Besson, condensa in 1 ora e 40 minuti un caleidoscopio di interpretazioni del nostro Costner che spaziano dal comico al demenziale con una toccata e funga nell’introspettivo: abbiamo il solitario Robin Hood, che sacrifica la sua vita (erroneamente) per preservare quella di moglie e figlia; quella riflessiva fino all’autolesionismo di Dragonfly per un amore vissuto nel platonismo più assoluto; quella del Mr.Brooks con doppia vita che nonostante la scia di morti e la sensibilità mostrata “in cucina”, è invece un cinico e improbabile killer. Mentre si assiste impotenti a questo “spettacolo” e alle sparate della platinata Vivi Delay, una indecifrabile Amber Heard, la storia prosegue alternando momenti di assoluto pragmatismo su quelli che sarebbero i veri pilastri della vita a cui tutti, in punto di morte, siamo ricondotti, a clip per scene d’azione montate in rapidamente, con il fine di suscitare stupore e coinvolgimento.
Purtroppo il flop è totale, una bocciatura sonora in grado di scuotere anche altre “istituzioni” di Costner come Trappola per un killer in quanto si fa fatica ad assorbire le troppe scene dedicate al rapporto tra padre e figlia, inutili, superflue e così mielose (una su tutte quella di insegnare ad una figlia che frequenta i night in scioltezza ad andare sulla bicicletta…) da far alzare paurosamente il tasso glicemico, ma anche, memori delle vere spie, a valutare come credibili le gesta del nostro quando in azione, poiché stucchevole, dalla battutina facile e dal grilletto infallibile.
Il principe dei ladri anche questa volta non è riesce a rubare il nostro cuore e continua a macchinare una carriera che, forse, avrebbe dovuto avere l’onore delle armi molte pizze addietro.
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