Horror fantascientifico del regista austriaco Marvin Kren del 2013. Ambientato interamente sulle Alpi richiama alla mente, per la location innevata e per la mutazione genetica degli animali, La Cosa del 1982, ma purtroppo per Kren e per lo spettatore dal punto di vista del valore cinematografico questo film si colloca agli antipodi di quello di Carpenter. E’ un b-movie a basso costo di produzione e con un cast mediocre, con una recitazione quasi dilettantistica e a tratti imbarazzante, eccetto la protagonista interpretata da Madita, una giovane cantante austriaca. Come spesso accade quando si tratta di film minori anche il doppiaggio in italiano non brilla. Gli effetti speciali per realizzare le creature mostruose, che in teoria dovrebbero spaventare, sono ridicoli.
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Horror fantascientifico del regista austriaco Marvin Kren del 2013. Ambientato interamente sulle Alpi richiama alla mente, per la location innevata e per la mutazione genetica degli animali, La Cosa del 1982, ma purtroppo per Kren e per lo spettatore dal punto di vista del valore cinematografico questo film si colloca agli antipodi di quello di Carpenter. E’ un b-movie a basso costo di produzione e con un cast mediocre, con una recitazione quasi dilettantistica e a tratti imbarazzante, eccetto la protagonista interpretata da Madita, una giovane cantante austriaca. Come spesso accade quando si tratta di film minori anche il doppiaggio in italiano non brilla. Gli effetti speciali per realizzare le creature mostruose, che in teoria dovrebbero spaventare, sono ridicoli. La colonna sonora melodrammatica ed i dialoghi approssimativi e a volte insensati completano l’opera. Un film deludente, nonostante l’impegno e gli encomiabili risvolti ambientalistici per la denuncia dei cambiamenti climatici di origine antropica che hanno determinato le mutazioni, che si guarda fino alla fine, sebbene la noia incomba ad ogni sequenza, più per la bellezza del paesaggio che per la suspense, che in un film di genere rimane assente ingiustificata.
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