Solo Dio perdona - Only God Forgives |
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Un film di Nicolas Winding Refn.
Con Ryan Gosling, Kristin Scott Thomas, Tom Burke, Vithaya Pansringarm, Yaya Ying.
continua»
Titolo originale Only God Forgives.
Thriller,
durata 90 min.
- Francia, Danimarca 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 30 maggio 2013.
- VM 14 -
MYMONETRO
Solo Dio perdona - Only God Forgives
valutazione media:
2,95
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando per vendetta si ricorre alla più estrema vidi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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lunedì 3 giugno 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si narra di un giovane uomo (Ryan Gosling) che gestisce a Bangkok insieme al fratello una palestra di thai boxe che serve in realtà come copertura di un intenso traffico di droga abilmente gestito da loro e dalla di loro ancora più spietata madre. Nel corso di una delle sue solite azioni violente, uno dei fratelli viene ucciso e da qui ogni azione ed avvenimento che accadrà sarà esclusivamente in funzione di vendicare la sua morte, procurandone altre terribili e feroci. Da tutto ciò emerge pian piano il carattere differente dei vari personaggi: quello del fratello defunto, quanto mai violento, spietato e completamente privo di principi morali, quello della madre, anch'esso privo di scrupoli nonchè di un benchè minimo principio morale che non sia teso solo a guadagnare potere e soldi ed infine quello del fratello minore, appunto Ryan Gosling, che nonostante tutto si rivela l'unico essere umano dotato di una certa coscienza morale nonostante sia cresciuto e sia stato educato in un ambiente fortemente dominato dalla violenza di ogni genere. Egli, infatti, dovrà affrontare e combattere ogni sorta di efferatezza perchè fortemente spinto da chi, cioè la propria madre, ha una forte influenza su di lui e che non può assolutamente deludere per non venire a sua volta eliminato definitivamente. Non riuscirà del tutto, o per lo meno secondo i piani prestabiliti, nella sua opera vendicatrice che invece verrà portata a termine da un famoso "giustiziere" armato di spada, chiamato dalla polizia stessa in aiuto, ma egli riuscirà in ogni caso a togliersi di dosso quel senso di colpa che lo attanaglia da molti anni e che lo ha portato a trasferirsi dagli USA in Thailandia. Questo thriller del danese Nicolas Winding Refn, già autore del pluripremiato e, senza alcun dubbio, più riuscito "Drive", ancor più che, appunto, questa sua ultima pellicola, è intrisa di una grossa presenza di violenza che effettivamente può dare fastidio allo spettatore comune ma che, secondo me, invece, ben si colloca in un determinato contesto, qui da lui presentato. Infatti, questo è il modo personale di fare cinema del regista danese e della sua concezione personale della società contemporanea (o per lo meno di una certa parte di essa) e pertanto, ripeto, la violenza di alcune scene, per quanto forti ed estreme in alcuni frangenti, non risultano affatto accessorie ma, anzi, giustificano e spiegano alla perfezione l'idea del mondo da Refn rappresentato. La trama in sè di questo thriller, forse, sì, è un pò esagerata e poco realistica in certi momenti, ma si rifà, ed in una maniera non troppo occulta, a molte pellicole del cinema orientale dove il concetto predominante è quello di perseguire un percorso di vendetta ad ogni costo, anche, appunto, facendo ricorso alla violenza più estrema. Inoltre, molte tecniche usate per perpetuare le varie forma di violenza (come quella di cavare gli occhi od addirittura di tagliare le orecchie) richiamano quelle precedentemente rappresentate in alcune pellicole di Alejandro Jodorowski a cui, peraltro, il film, mi pare, sia pure dedicato o fatto menzione. Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes dove comprensibilmente non ha vinto nulla ma, almeno, ha fatto parlare tanto di sè. Personalmente esso costituisce una pellicola abbastanza originale (sebbene, come già accennato, certamente non all'altezza del precedente "Drive"), contraddistinto dalle tipiche inquadrature di Refn che con uno stile lineare ed elegante introducono perfettamente e lentamente allo svolgersi di un' azione susseguente. Sempre molto azzeccate, particolari e poco diffuse le musiche che fanno da sfondo e per ciò che concerne gli attori sono da menzionare l'attore "feticcio" del regista Ryan Gosling, perfettamente calato nella parte del figlio dall'aria spaesata nonchè un pò sottomessa a chi più di e su di lui ha una maggiore personalità ed una maggiore ingerenza e, quasi irriconoscibile nell suo aspetto troppo seducente e pacchiano, Kristin Scott Thomas, qui in un ruolo a lei insolito ma di cui, come sempre ella si rivela all'altezza. Insomma, personalmente consiglio questo thriller esclusivamente agli amanti del genere e soprattutto a coloro che non troppo sensibili alla vista di varie ed esplicite scene di sangue.
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