Educazione siberiana

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Un film di Gabriele Salvatores. Con Arnas Fedaravicius, Vilius Tumalavicius, Eleanor Tomlinson, Jonas Trukanas, Vitalij Porshnev.
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Drammatico, durata 110 min. - Italia 2013. - 01 Distribution uscita giovedì 28 febbraio 2013. MYMONETRO Educazione siberiana * * - - - valutazione media: 2,27 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
psicosara lunedì 23 marzo 2020
tiepido salvatores Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
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 Il film è tratto dal romanzo "Educazione Siberiana" scritto in italiano dal russo Nicolai Lilin, pubblicato nel 2009. 

L'azione si svolge tra il 1985 e il 1995 in una città del sud della Russia (anche se il film è girato in realtà in Lituania). 
Due fratelli - Kolyma e Gagarin - onesti criminali- come si definiscono, crescono con i suggestivi insegnamenti di nonno Kuzja (John Malkovic). 
E fra codici d’onore infranti, amicizie spezzate, armi e vendette compiute, il film non arriva da nessuna parte! 

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contrammiraglio giovedì 16 novembre 2017
si ma però Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Girato bene, nei posti,  storia interessante (seppure a tratto pasticciata) ma ..... gli manca qualcosa e non convince.
come tutti i suoi films del resto.

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great steven lunedì 5 ottobre 2015
violenza necessaria abbinata ad onore da difendere Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
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EDUCAZIONE SIBERIANA (IT, 2013) diretto da GABRIELE SALVATORES. Interpretato da JOHN MALKOVICH, PETER STORMARE, ARNAS FEDARAVICIUS, VILIUS  TUMALAVICIUS, ELEANOR THOMLINSON, JONAS TRUKANAS, VITALJI PORSNEV, ANDRIUS PAULAVICIUS
Tratto da un romanzo dello scrittore russo Nicolai Lilin e sceneggiato dal regista con Stefano Rulli e Sandro Petraglia. Nel sud della Russia, nella fase conclusiva del regime dittatoriale staliniano, si raggruppano clan criminali le cui regole basilari affondano le loro radici in un codice d’onore inviolabile. Il più povero, ma anche il più temuto, fra questi è il clan dei siberiani, i cui adepti vengono istruiti, fin dalla più tenera età, a considerare certe categorie di persone (poliziotti, banchieri, usurai, funzionari del governo) come degne di ricevere il male e dunque passabili di reati quali il furto, la rapina e l’aggressione armata. [+]

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dario lunedì 29 giugno 2015
didascalico Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

E' un impegno accennato, mai concluso, Impossibile, del resto: la sensibilità di Salvatores non coincide con le esigenze della storia. Il regista è superficiale e quando rimane nella superficialità funziona più che discretamente, quando, invece, vuole andare più in profondità rimane ancora più in superficie, beandosi dell'annuncio e pazienza per lo sviluppo. Malkovich bravo ma caricaturale. Bravi anche gli altri, ma figurine. Lentezza esaperante, salti di qua e di là con poca logica.  

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iuriv sabato 8 novembre 2014
gelido come la russia Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
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Salvatores adatta uno dei più grossi successi editoriali degli ultimi anni, proponendo un film ben girato, con una fotografia che riesce a sottolineare le ambientazioni e con qualche piccola sequenza ad effetto qua e la. Il messaggio di questa pellicola, che spinge molto sui valori profondi della società contrapposti alla facile ebrezza del denaro, passa senza fare fatica attraverso lo schermo.
Risultato raggiunto quindi? No. Se questo lavoro,da un punto di vista morale, il suo scopo lo ottiene, quello che non riesce a fare è emozionare; o almeno non me.
La trama verte sul rapporto tra Kolima, giovane criminale allevato dal nonno secondo un codice rigidissimo e sostanzialmente basato sul rispetto dei deboli, e Gagarin, amico d'infanzia cresciuto in carcere, dal quale è uscito deviato ed egoista. [+]

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gianleo67 domenica 30 marzo 2014
quei bravi ragazzi...dalle parti di vilnius Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
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Storia di due ragazzi cresciuti come fratelli in una famiglia di criminali appartenenti al clan dei 'Siberiani', deportati durante il regime stalinista nelle impervie e ostili regioni della Siberia occidentale, ma diversi per indole e rispetto per le rigide regole della comunità malavitosa. Dal loro apprendistato criminale negli anni '80 alla loro adolescenza durante la caduta del muro di Berlino e la disgregazione dell'impero sovietico, le loro strade si dividono inesorabilmente fino ad una drammatica resa dei conti alla fine degli anni '90 dove l'uno dovrà lavare col sangue dell'altro l'oltraggio subito da una creatura innocente e indifesa...
Dal soggetto del fenomeno editoriale dello scrittore italo-russo Nicolai Lilin e sulla sceneggiatura di melodrammatica epica romanzesca della premiata ditta Rulli&Petraglia, il Salvatores del cinema nazionale (a volte di fatto e più spesso solo di nome), trae questa roboante e buonista epopea familiare in salsa tartara, coniugando da un lato i clichè e la retorica finto nostalgica dei modelli scorsesiani di riferimento e dall'altro la inattendibilità storica e culturale di una dimensione familiare ed antropologica mille miglia lontana dalle ragioni e dalla realtà delle comunità criminali che infestavano la 'purezza' ideologica e  l'imperio istituzionale della 'Grande Madre Russia' ai tempi del regime stalinista (baste leggere i pochi riferimenti di Salamov sulla natura di spietati 'rubagalline' di questa genie di criminali nei suoi 'Racconti della Kolima'). [+]

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stefano bruzzone lunedì 24 marzo 2014
incomprensibile Valutazione 1 stelle su cinque
100%
No
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non ho letto il libro ma chi l'ha fatto evidenzia un tale stravolgimento nell'addattamento cinematografico di Salvatores da ribaltare la storia in maniera importante. forse non l'ho capito o forse per capire un film del genere bisognerebbe documentarsi prima, ma il cinema deve regalare emozioni e non noia e cmq, anche se tratto da una storia complessa, la trasposizione cinematografica deve dar modo a tutti di entrare nella storia e comprendere appieno il messaggio che il regista vuole dare. io tutto questo non l'ho capito.
Voto: 5

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francesco2 giovedì 20 marzo 2014
la deriva di un regista Valutazione 1 stelle su cinque
60%
No
40%

Qualunque cosa si pensi di "Mediterraneo" e del relativo Oscar, quello era un cinema ancora nelle sue corde: da vent'anni, da quando -Giustamente- ha cercato di crescere e fare altro, mi pare non ne azzecchi più una. Mi viene perfino voglia di rivalutare il "televisivo" "Quo vadis, baby"?.

[+] al peggio non c'è mai fine... (di gianleo67)
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nexus mercoledì 29 gennaio 2014
siamo anche noi poveri/ricchi come loro? Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

E’ una comunità che rispetta profondamente (e tramanda) valori ormai “in disuso” nella nostra società liquida. L’amicizia, la cura, la protezione e la custodia dei membri più deboli della comunità (Ksenia), il distacco dal denaro in quanto considerato sempre un mezzo e mai un fine, il disprezzo per la droga. Ogni membro sente l’appartenenza alla propria comunità per cui si adopera per essa e per difendere e preservare le sue leggi. In cambio riceve sostegno ed alimento alla propria identità ed appartenenza. E’ una comunità povera ma probabilmente molto più “ricca” di quel che appaia pur con tutti i problemi e le contraddizioni del vivere quotidiano. La nostra società è forse nella condizione opposta?

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pier delmonte giovedì 23 gennaio 2014
bene che sia stato fatto Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

ecco, con salvatores non sai mai dove andare a parare e devo dire che all'nizio ho pensato "ma guarda 'sto salvatores in che faccenda si e' cacciato!!" ed e' un punto a suo favore e dico anche, pur non essendo un siberiano o russo, che il film regge e anche i suoi personaggi, e la scena della giostra mi ha anche emoxionato, comunque l'architettura filmica mi sembra perfetta e non era facile

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