sergio ialacci
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lunedì 25 gennaio 2021
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parte in quarta finesce a folle. peccato.
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Un lavoro che si fa apprezzare almeno per tutta la prima parte. Inizia davvero bene ma poi stenta nel trovare un soggetto che lo tenga in piedi ed alla fine finisce alquanto pietosamente, non certo per colpa di Farrell, sempre bravissimo, anche in una pellicola che non riesce ad andare oltre "Il Giustiziere della Notte", con tutto il rispetto per Bronson, in un certo senso molto simile professionalmente a Farrell, poiché bravi e caratteristici ma spesso "sprecati" per sceneggiature degne di Stevn Seagal. È quindi vero che tutti "hanno famiglia", ma Colin Farrell questo lavoro poteva risparmiarselo.
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gustibus
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martedì 7 gennaio 2020
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dietro l'angolo?un incantevole film!
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Si incantevole escluso il finale esagerato.Per essere un ingegnere?Il bravissimo Niels Arden Oplev(il regista danese famoso per la trilogia delle'donne")poteva fare passare Victor(Colin Farrell)non come soldato ungherese ma come un ex dei servizi segreti.La vendetta va bene,ma come l'ha portata a termine e'degno di James Bond.Detto cio',ci sono molte clip del film veramente bellissime.Merito molto di una delle mie icone..NOOMI RAPACE..eccezzionale!Sfregiata,perche'investita da un bastardo,che non si e'fermato,vuole vendicarsi.Si innamora di Victor dentro la banda dei palazzi che per farlo sloggiare gli avevano ammazzato moglie e figlia,e anche lui medita una terribile vendetta.
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Si incantevole escluso il finale esagerato.Per essere un ingegnere?Il bravissimo Niels Arden Oplev(il regista danese famoso per la trilogia delle'donne")poteva fare passare Victor(Colin Farrell)non come soldato ungherese ma come un ex dei servizi segreti.La vendetta va bene,ma come l'ha portata a termine e'degno di James Bond.Detto cio',ci sono molte clip del film veramente bellissime.Merito molto di una delle mie icone..NOOMI RAPACE..eccezzionale!Sfregiata,perche'investita da un bastardo,che non si e'fermato,vuole vendicarsi.Si innamora di Victor dentro la banda dei palazzi che per farlo sloggiare gli avevano ammazzato moglie e figlia,e anche lui medita una terribile vendetta.La parte incantevole e'che due persone cosi'si conoscono tra i balconi dei palazzi,tramite il cellulare,un sorriso,uno sguardo freddo ma con dolcezza nascosta infinita.Questo film e'appena la seconda volta che lo vedo(si sì l'avevo nella mia cineteca!)ma la sensazione positiva che mi e' rimasta e'identica alla prima volta nel 2013!L'incasso che ha fatto in Italia fa ridere!La vostra recensione e'molto,molto discutibile!Ma che mi ha fatto un po'amichevolmente incavolare e'le due stelle che avete rifilato al film.Ora so di toccarvi..ma dare ben 4stelle a Tolo Tolo! e stroncare questo comunque bellissimo film..e'il colmo si!..Non importa se incassera'70/80milioni Zalone(mi fa piacere!)..ma il suo film non merita(come gia' commentato) piu'di una stella! Su non ce'paragone con questo film.Solo NOOMI RAPACE da sola si mangia forse uno dei piu'brutti film degli ultimi 10anni.Vabbe'..devo dire quello che penso!e anch'io al pari vostro di cinema(quello vero!)me ne intendo.A parte voi,ho avuto il sospetto(non le prove!)che molte recensioni sui giornali sono dette o fatte senza..aver visto il film.
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felicity
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martedì 22 gennaio 2019
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interpreti sprecati, sceneggiatura zoppicante
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Film dallo svolgimento molto canonico e molto prevedibile che non riesce mai a risultare interessante.
Poca suspense per lasciarci sulla corda, poco sangue per un film action-fracassone-testosteronico e davvero troppa poca introspezione per un melodramma dal lieto fine.
I presupposti interessanti c'erano, ma non sono supportati da uno script sufficientemente intrigante, la storia perde progressivamente colpi e originalità.
Ogni tanto il film prova a riprendersi con dei momenti più riusciti, ma presto torna a inciampare in snodi narrativi piuttosto banali.
Una occasione persa.
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andrej
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giovedì 13 aprile 2017
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improbabile ma intenso e coinvolgente
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Complessivamente un buon thriller: emozionante, intenso, coinvolgente, ben diretto, ben girato e ben recitato. Buono anche l'approfondimento psicologico dei personaggi. E' un vero peccato che la vicenda, almeno cosi' come ci viene presentata, non sia per nulla credibile, avendo per protagonista un ex ingegnere con capacita' da fare invidia a un istruttore della Delta Force (sarebbe bastato dare al protagonista un diverso tipo di esperienza professionale, per esempio facendo di lui un ex veterano o un sicario di professione, per cambiare nettamente in meglio le cose). Tuttavia la bravura e il carisma dei due attori protagonisti (Farrell e la Rapace), la loro recitazione misurata e intensa e la loro capacita' di trarci dalla propria parte e farci appassionare alla loro storia riesce quasi a farcelo dimenticare per tutta la durata del film.
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Complessivamente un buon thriller: emozionante, intenso, coinvolgente, ben diretto, ben girato e ben recitato. Buono anche l'approfondimento psicologico dei personaggi. E' un vero peccato che la vicenda, almeno cosi' come ci viene presentata, non sia per nulla credibile, avendo per protagonista un ex ingegnere con capacita' da fare invidia a un istruttore della Delta Force (sarebbe bastato dare al protagonista un diverso tipo di esperienza professionale, per esempio facendo di lui un ex veterano o un sicario di professione, per cambiare nettamente in meglio le cose). Tuttavia la bravura e il carisma dei due attori protagonisti (Farrell e la Rapace), la loro recitazione misurata e intensa e la loro capacita' di trarci dalla propria parte e farci appassionare alla loro storia riesce quasi a farcelo dimenticare per tutta la durata del film. Considerata la scarsa verosimiglianza della trama, piu’ che un thriller lo definirei una moderna favola noir, ad argomento drammatico-romantico e a lieto fine.
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onufrio
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mercoledì 31 agosto 2016
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il sapore (americano) della vendetta
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Dopo il successo del film europeo "Uomini che odiano le donne", il regista Oplev sbarca ad Hollywood nel cinema che conta, o almeno così dicono, fatto sta che il regista europeo mette in atto ancora una volta il tema della vendetta affindandosi come personaggio femminile alla fidata Noomi Rapace e come attore protagonista a Colin Farrell, adeguandosi ai classici cliché dei thriller americani perdendo quella freddezza scandinava. Il risultato è un prodotto cinematografico che si allinea agli standard di oggi, senza alti nè bassi e con qualche pecca sulla sceneggiatura a tratti approssimativa e poco addentrata.
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giuseppetoro
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lunedì 14 marzo 2016
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molto bello
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bel film di azione ti tiene li a seguirlo fino alla fine..
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fabio1957
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giovedì 17 aprile 2014
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niente di nuovo
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Film abbastanza scontato nella trama e nella sceneggiatura. Si ha l'impressione di avere già visto tutto. Di veramente buono c'è l'interpretazione di Naomi Rapace, come anche in altre occasioni di grande spessore e credibilità. Scene d'azione vertiginose ma inverosimili.
Nel complesso poca cosa.
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sev7en
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mercoledì 9 aprile 2014
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una vendetta che dovrebbe partire dal pubblico...
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Il braccio destro di Alphonse, capomafia statunitense, cerca vendetta per la sua famiglia, trucidata dal suo boss ma durante la sua mission incontra Beatrice, femme fatale, che dapprima lo seduce per poi ricattarlo in cerca della sua liberazione.
Il regista svedese Niels Arden Oplev, dopo aver conquistato critica e pubblico mondiale con Uomini che odiano le donne, stacca il biglietto per il Paese dell’”Yes, we can”, proponendo un thriller a metà strada tra Revenge e Drive con l’obiettivo di ammiccare tanto ai cavalieri solitari in cerca di vendetta quanto alle anime smarrite in cerca di pace.
Il tentativo, nonostante, o forse, un cast tutto sommato di spessore, con Colin Farrell nella parte di Victor, soldato d’elité ungherese novello Punisher di turno, e di una irriconoscibile Naomi Rapace, nelle peccaminose vesta di Beatrice (accento alla francese…), seduttrice e tentatrice, in quella dell’Eva del giardino dell’Eden, non porta a nulla di buono, confezionando un prodotto che si lascia guardare da inizio a fine ma che al pari di una scia di fumo, si dissolve rapidamente.
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Il braccio destro di Alphonse, capomafia statunitense, cerca vendetta per la sua famiglia, trucidata dal suo boss ma durante la sua mission incontra Beatrice, femme fatale, che dapprima lo seduce per poi ricattarlo in cerca della sua liberazione.
Il regista svedese Niels Arden Oplev, dopo aver conquistato critica e pubblico mondiale con Uomini che odiano le donne, stacca il biglietto per il Paese dell’”Yes, we can”, proponendo un thriller a metà strada tra Revenge e Drive con l’obiettivo di ammiccare tanto ai cavalieri solitari in cerca di vendetta quanto alle anime smarrite in cerca di pace.
Il tentativo, nonostante, o forse, un cast tutto sommato di spessore, con Colin Farrell nella parte di Victor, soldato d’elité ungherese novello Punisher di turno, e di una irriconoscibile Naomi Rapace, nelle peccaminose vesta di Beatrice (accento alla francese…), seduttrice e tentatrice, in quella dell’Eva del giardino dell’Eden, non porta a nulla di buono, confezionando un prodotto che si lascia guardare da inizio a fine ma che al pari di una scia di fumo, si dissolve rapidamente.
I punti deboli della pellicola sono molteplici e investono ogni aspetto della produzione poiché regista e sceneggiatore cercando di introdurre, forzatamente, spiragli di luce laddove invece vendetta ed odio dovrebbero farla da patrona, hanno minato tanto la credibilità di un uomo e di una donna, tenuti in vita solo dalla loro missione, quanto la possibilità che al di là della morte vi possa effettivamente essere una giustificazione, semplicemente, andando a “farla patta”: occhio per occhio, dente per dente.
Un mosaico, la foto che, puzzle su puzzle, il killer fa comporre ad Alphonse mentre uno ad uno i suoi uomini cadono come foglie d’autunno, è l’emblema di quella messa in scena che la vita ogni giorno ci propone, con quegli alti e bassi che aggiungono e tolgono nel microcosmo e finiscono, in una visione macroscopica, nell’essere, “irrilevant”. Qui la regia avrebbe dovuto infilzare la lama, sciogliere quel burro così friabile e pur consistente tra la narrazione e la semplice riproposizione, andando a sondare lo stato d’animo e la psicologia di chi, lacerato interiormente, è tenuto in vita da una macchina alimentata da solo odio, e si arroga il diritto di un Dio sulla terra, in grado di definire data e ora per il passaggio a, si spera, peggior vita. Ciò che invece traspare è semplicemente un piano da mettere in pratica tra una sparatoria e l’altra, con una Naomi che di “rapace” conserva giusto il cognome e che anziché proporsi come complementare alla visione di Victor, va ad aggiungersi in una somma distruttiva, una voce sopra l’altra, determinando una babele indecifrabile.
Il vero cattivo di turno, il boss mafioso, appare, paradossalmente, come la vittima sacrificale di questo macabro banchetto, suscitando tanto simpatia per l’imbarazzo con cui, inerme, si trova dinanzi all’uomo senza nome, quanto per l’inettitudine di una gang che, neanche ci fossero berretti verdi in campo, qualche colpo a segno almeno avrebbe dovuto assestarlo…
Il risultato è quindi un film che ripropone ricette già viste, con ingredienti da banco frigo che pur riscaldati a temperature da altoforno non toccano né cuore né ragione, portando invece a rispolverare vecchi titoli come il già citato Revenge.
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oronzo canà
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domenica 16 marzo 2014
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poco credibile
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Film assolutamente poco credibile nei passaggi chiave,non si sa come un ingegnere combatta meglio di Rambo,come sia esperto di armi ed esplosivi,ne si capisce come un boss mafioso non riconosca il testimone che voleva far uccidere,permettendogli di infiltrarsi nella sua banda.Finale poi che sfiora il ridicolo.
Peccato perchè la recitazione di Farrel è buona,il film all'inizio promette bene,per poi andare alla deriva in una storia che non sta in piedi,con una sceneggiatura che zoppica da tutte le parti,con un misto tra introspezione europea e action americano.
Ennesima occasione sprecata.
Se poi vogliamo passare due ore senza pensare troppo allo sviluppo della trama ve bene così.
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Film assolutamente poco credibile nei passaggi chiave,non si sa come un ingegnere combatta meglio di Rambo,come sia esperto di armi ed esplosivi,ne si capisce come un boss mafioso non riconosca il testimone che voleva far uccidere,permettendogli di infiltrarsi nella sua banda.Finale poi che sfiora il ridicolo.
Peccato perchè la recitazione di Farrel è buona,il film all'inizio promette bene,per poi andare alla deriva in una storia che non sta in piedi,con una sceneggiatura che zoppica da tutte le parti,con un misto tra introspezione europea e action americano.
Ennesima occasione sprecata.
Se poi vogliamo passare due ore senza pensare troppo allo sviluppo della trama ve bene così.
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filippo catani
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sabato 15 marzo 2014
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un film che cala alla distanza
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Le strade di un malavitoso e della dirimpettaia si incrociano pericolosamente quando lei chiede a lui di uccidere colui che l'ha sfigurata in un incidente stradale. L'uomo però contemporaneamente è impegnato in una sua personalissima missione.
Dunque partiamo già con il dire che il film si inserisce all'interno di un filone che pare ormai essere stato spremuto a dovere e cioè la classica vendetta familiare. Il fatto è che almeno inizialmente la trama si dipana in maniera interessante e coinvolge lo spettatore in un intrico niente male. Il tutto è impreziosito dalla storia parallela della vicina di casa anch'essa assetata di vendetta.
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Le strade di un malavitoso e della dirimpettaia si incrociano pericolosamente quando lei chiede a lui di uccidere colui che l'ha sfigurata in un incidente stradale. L'uomo però contemporaneamente è impegnato in una sua personalissima missione.
Dunque partiamo già con il dire che il film si inserisce all'interno di un filone che pare ormai essere stato spremuto a dovere e cioè la classica vendetta familiare. Il fatto è che almeno inizialmente la trama si dipana in maniera interessante e coinvolge lo spettatore in un intrico niente male. Il tutto è impreziosito dalla storia parallela della vicina di casa anch'essa assetata di vendetta. Il problema è che alla lunga il film si sgonfia e la trama diventa abbastanza prevedibile per chiunque abbia visto anche solo un paio di film del genere. Il finale poi degenera decisamente in una sequenza senza arte nè parte giusto per usare un eufemismo. Peccato perchè a rimetterci sono poi i due protagonisti principali; e se Farrell potrebbe ancora salvarsi così non è per la Rapace decisamente fuori ruolo e con una prestazione al di sotto della media. A onor del vero va detto che prendere due attrici come Rapace e Huppert per farle fare i due ruoli che interpretano è decisamente uno spreco di talento.
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