Direi che tre stelle sono più che meritate per questo film al quale, in un primo momento, mi sono accostata senza aspettarmi nulla di originale.
Ascoltata la frase dell'inizio ho capito subito che si sarebbe parlato di alieni e, non amando il soggetto (forse perchè ormai non si fa che parlarne), non sapevo se continuare a guardare o girare canale, cosa, questa, che non ho trovato ragione di fare da un certo momento in poi; quel momento che arriva in ogni filmì ad un certo punto e che ne determina la qualità.
Volevo pensare a tutti i costi che si trattasse della solita trama scontata, della solita famiglia americana, che vive nella solita villetta con giardino, dei soliti coniugi innamorati e sdolcinati, ma...no, in effetti a parte alcuni elementi inevitabili, altre banalità ci sono risparmiate:
marito e moglie si presentano come una comune coppia sposata, litigiosa, con problemi sia di soldi che di fiducia.
I figli cadono in un anonimato che li rende davvero credibili e così il vicinato, accennato quanto basta.
Il padre non è l'eroe di casa.
La moglie passa tutto il tempo della pellicola con uno sguardo fra il nevrotico e l'agghiacciato, non creduta dal marito e nemmeno lei è un'eroina.
La casa è una ridente villetta che perde la sua amenità ogni minuto di più e senza per questo smettere di sembrare la quieta e ordinaria magione di una tranquilla famiglia "normale".
La famiglia è colpita con ritmo sempre più serrato da tutta una serie di sventure, davanti alle quali i protagonisti/ vittime si dimostrano straniti, angosciati e impotenti.
L'esperto di turno appare come una persona del tutto comune, non saccente, non pazzo (penso al folle di 2012 che parlava alla radio e che mi è stato antepatico dal primo sguardo) rassegnato quel tanto che basta a renderlo verosimile; in grado solo di suggerire qualche soluzione che forse non funzionerà ( infatti).
Insomma, il tutto si dipana sopra un'imbastitura credibile, proprio perchè viene fatta la scelta di ambientare la vicenda, a metà fra horror e fantascienza, all'interno della più normale quotidianità; una dimensione dove chiunque possa rivedersi senza problema.
A questo si aggiunge l'idea delle telecamere nascoste. Lo spettatore ovviamente sa che qualcosa "si vedrà", ma la regia e la sceneggiatura mai a caso fanno si che quando questo qualcosa appare non sia così scontato da sprecare la trovata.
Il sonoro contribuisce in buona parte a far saltare il cuore in petto al momento giusto.
Gli alieni, per come sono concepiti e presentati, sembrano più le creature di un film horror che omini grigi dallo spazio.
Anche il fatto di dare agli strani eventi una spiegazione razionale -il padre si rifiuta fin quasi alla fine di accettare altro-, chiamando più volte la polizia, facendo revisionare l'impianto di allarme... ci cala in un quella che potrebbe essere anche la nostra vita.
Alla fine la tensione e la disperazione di questa famiglia diventa talmente palpabile, che ci si ritrova a sperare che ci sia davvero il lieto fine e quando il ragazzino viene rapito si resta con un tale amaro in bocca, che viene per un attimo paura anche a noi che qualche alieno possa effettivamente inserirsi nella nostra vita.
In conclusione, un buon film, bravi attori, buona la sceneggiatura ed efficace la regia. Per quella che è la pretesa parte horror, centro completo.
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