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Premettendo che mai mi sarei aspettato un lavoro superiore (nemmeno paragonabile) a quello del SDA, questo film, nonostante numerosi elementi lascino un pò di perplessità, risulta comunque un film ben riuscito e convincente. Se la prima parte del film fatica a coinvolgere lo spettatore (di eccessiva durata il periodo all' interno della casa di Bilbo), la seconda presenta un carattere molto più avventuroso e incalzante, riuscendo di fatto a colmare il senso di vuoto e nostalgia dei primi minuti. Il film presenta una trama ben costruita, l' ambientazione e le riprese sono magiche come quelle del SDA, la colonna sonora di Howard Shore è sempre fantastica. Tuttavia il caro vecchio Peter si è un pò lasciato trascinare dal nuovo cinema americano. Il film assume un carattere troppo comico (che neppure troppo comico è): basti pensare alla morte del capo dei Goblin, che abbandona la scena con un inconcepile "sono sconfitto", oppure al discorso tra Gandalf e Saruman, dove quest'ultimo mette in ballo i funghi allucinogeni o ,ancora, alla scena dei tre Troll (che non sapevo sapessero parlare). Oltretutto il film risulta troppo computerizzato, perdendo in parte quel forte senso di umanità che ci aveva fatto riconoscere nel mondo di Frodo e Sam. Poi si sa, i 13 nani non sono Aragorn,Legolas,Gimli,Boromir,Frodo,Sam,Merry e Pipino, personaggi che ci hanno regalato emozioni fortissime.. probabilmente con il tempo ci faremo l' abitudine. Sperando che Jackson possa imparare dai suoi errori (mi aspetto un secondo capitolo più forte dal punto di vista emotivo), in conclusione posso dire che "lo Hobbit" si rivela ancora molto lontano da un capolavoro come il SDA ma è un film che comunque si eleva al di sopra di tantissimi altri dello stesso genere e, pertanto, merita di essere visto.
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antonio montefalcone
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venerdì 21 dicembre 2012
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un’opera poco convincente ma consigliabile
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Il film di Peter Jackson ha un po’ deluso le mie aspettative. Questo primo capitolo della trilogia sugli antefatti de “Il signore degli anelli” non mi è parso molto emozionante. Manca di intensa forza epica e fantastica, e ha una debole sceneggiatura. Il nuovo fattore d’interesse, l’essere stato girato in un 3D ad alta frequenza, a 48 fotogrammi al secondo invece dei convenzionali 24, non sempre lascia stupefatti. Quest’effetto «troppo realistico» e dettagliato manca di un lirico fascino visivo. Impeccabile e curato, comunque, l’apparato figurativo (ammirevoli il performance capture e gli effetti digitali della Weta). Resta la coinvolgente passione del regista verso il fantasy e l’epica tolkieniana, ed è almeno degno di nota l’apprezzabile tentativo di costruire un nuovo personaggio, tra venature umoristiche e tragiche incombenze eroiche.
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Il film di Peter Jackson ha un po’ deluso le mie aspettative. Questo primo capitolo della trilogia sugli antefatti de “Il signore degli anelli” non mi è parso molto emozionante. Manca di intensa forza epica e fantastica, e ha una debole sceneggiatura. Il nuovo fattore d’interesse, l’essere stato girato in un 3D ad alta frequenza, a 48 fotogrammi al secondo invece dei convenzionali 24, non sempre lascia stupefatti. Quest’effetto «troppo realistico» e dettagliato manca di un lirico fascino visivo. Impeccabile e curato, comunque, l’apparato figurativo (ammirevoli il performance capture e gli effetti digitali della Weta). Resta la coinvolgente passione del regista verso il fantasy e l’epica tolkieniana, ed è almeno degno di nota l’apprezzabile tentativo di costruire un nuovo personaggio, tra venature umoristiche e tragiche incombenze eroiche. Malgrado un incerto squilibrio tra questi due toni, si avverte comunque il sapore del destino dei piccoli uomini alle prese con le grandi imprese.
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