osteriacinematografo
|
lunedì 6 febbraio 2012
|
il coraggio delle donne
|
|
|
|
1962. Jackson, Mississipi.
Profondo sud americano, l’America del “Grande Fiume”, delle immense piantagioni, delle pianure a perdita d’occhio, del Ku Klux Klan e del razzismo organizzato, l’America dei Kennedy, di Martin Luther King, della guerra in Vietnam, delle infinite distese d’ipocrisia.
[+]
1962. Jackson, Mississipi.
Profondo sud americano, l’America del “Grande Fiume”, delle immense piantagioni, delle pianure a perdita d’occhio, del Ku Klux Klan e del razzismo organizzato, l’America dei Kennedy, di Martin Luther King, della guerra in Vietnam, delle infinite distese d’ipocrisia.
Skeeter è una neo laureata che torna a casa. Il suo desiderio è diventare scrittrice, trova lavoro nel giornale locale, ma in parallelo coltiva ben altre ambizioni, e decide con azzardo di descrivere la vita delle domestiche di colore che popolano la vita delle case dei bianchi.
L’azzardo consiste nella versione che la ragazza decide di offrire: Skeeter –donna bianca e anticonformista- intende mostrare la prospettiva delle collaboratrici, e per farlo inizia a intervistarle clandestinamente, a instaurare rapporti proibiti con le medesime, a divenirne complice, a comprendere l’evidenza dei comportamenti disumani delle sue coetanee, così occupate da riunioni insensate e circoli di bridge, dalla costruzione di immacolati piedistalli che conservino quel solco invisibile ma consistente fra loro e la razza inferiore, da dimenticarsi dei figli e della propria felicità, da coltivare un rancore che diviene odio e monta collettivamente.
Il linguaggio e la struttura, il metodo narrativo di “The Help”, classici e consistenti, rendono l’opera fluida ed efficace, la visione utile e attraente.
Il film è rappresentato interamente dal punto di vista femminile, e ogni attrice indossa il proprio ruolo con stile e convinzione: Tate Taylor (all’esordio) osserva le giornate contrapposte delle donne di Jackson, scruta i loro sguardi -le espressioni in cui si contrappongono superbia e sottomissione- fruga fra le loro tasche, studia i loro comportamenti, i dolori, le solitudini, le ferite sotterranee e i desideri sopiti.
Da un lato si schierano le ladies, bianche e candide in superficie, gelose, ruvide e astiose nell’intimità, pronte a tutto per tutelare i loro subdoli interessi, le situazioni di vantaggio ingiustificato di cui godono e abusano; dall’altro le domestiche nere, che dietro l’abito da lavoro e l’illusione del colore della pelle mostrano il volto reale e umano di madri in prestito, di strutture portanti su cui poggia l’educazione dei bambini (gli stessi bambini che –da adulti- diventeranno i loro distaccati padroni, in un gioco al massacro), di collante e interfaccia fra genitori e figli, di donne legate fra loro da una solidarietà intensamente autentica.
“Il coraggio ha saltato una generazione. Ti ringrazio per averlo riportato in questa famiglia”- dice la madre di Skeeter alla figlia, nel momento in cui si rende conto che ha agito per controvertere una situazione di ingiustizia cristallizzata, per mettere in discussione la ridicola superiorità della razza bianca, e porre fine a un massacro sociale privo di senso ma estremamente reale, oggi come ieri.
“The help”, storia di un aiuto che si rivela struttura, storia di donne narrata con passione e semplicità, desta sensazioni di rassicurazione, contenutistica ancor prima che estetica; il film ritrova infatti una caratteristica rara ed essenziale per il cinema: la credibilità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a osteriacinematografo »
[ - ] lascia un commento a osteriacinematografo »
|
|
d'accordo? |
|
renato volpone
|
lunedì 30 gennaio 2012
|
la cattiveria che ti fa sentire diverso
|
|
|
|
Il film racconta della cattiveria più intima, quella che umilia, che ti penetra dentro, che ti uccide senza permetterti di morire, racconta dei falsi sorrisi, dell'ipocrisia, del "tutto per bene" che nasconde il marcio più inenarrabile, lo racconta con grande delicatezza, ma anche con decisione senza lasciare respiro, anzi un respiro si, quello della speranza, quello di un aiuto che cambia il mondo. Racconta dei neri d'America, racconta della segregazione razzista, ma racconta anche di come si possa isolare il proprio simile solo perchè è diverso o perchè la pensa diversamente, e quando non ci si conforma a come si viene emarginati. Racconta del coraggio, del mettersi in gioco nonostante tutto, del non aver niente da perdere, del darsi, del donarsi per gli altri, sia nel bene, sia nella cattiveria, nel donare un abbraccio d'amore al figlio del nemico, racconta di come si può cambiare il mondo cominciando dall'amare chi in fondo ha bisogno di smettere di stringere i denti.
[+]
Il film racconta della cattiveria più intima, quella che umilia, che ti penetra dentro, che ti uccide senza permetterti di morire, racconta dei falsi sorrisi, dell'ipocrisia, del "tutto per bene" che nasconde il marcio più inenarrabile, lo racconta con grande delicatezza, ma anche con decisione senza lasciare respiro, anzi un respiro si, quello della speranza, quello di un aiuto che cambia il mondo. Racconta dei neri d'America, racconta della segregazione razzista, ma racconta anche di come si possa isolare il proprio simile solo perchè è diverso o perchè la pensa diversamente, e quando non ci si conforma a come si viene emarginati. Racconta del coraggio, del mettersi in gioco nonostante tutto, del non aver niente da perdere, del darsi, del donarsi per gli altri, sia nel bene, sia nella cattiveria, nel donare un abbraccio d'amore al figlio del nemico, racconta di come si può cambiare il mondo cominciando dall'amare chi in fondo ha bisogno di smettere di stringere i denti. E' un urlo prolungato, elegante, strozzato che racconta di quanto anche noi possiamo fare per cambiare le cose, di come basta poco per dare molto, di come non si deve piangersi addosso, ma osare, osare e lottare per conquistare e conservare la democrazia e la libertà. Assolutamente da non perdere
[-]
|
|
[+] lascia un commento a renato volpone »
[ - ] lascia un commento a renato volpone »
|
|
d'accordo? |
|
gurdjieff
|
venerdì 4 gennaio 2013
|
capolavoro del genere
|
|
|
|
Stupendo, tutto al posto giusto,non una imperfezione.
Lo paragono ad altri capolavosi del genere tipo "Il colore viola".
Riesce a commuovere e nello stesso tempo strappa anche qualche risata.
I personaggi del film lasciano tutti un segno.
Imperdibile, wppure non ha avuto il riscontro che meritava.
Da vedere assolutamente: almeno per chi ha un cuore.
|
|
[+] lascia un commento a gurdjieff »
[ - ] lascia un commento a gurdjieff »
|
|
d'accordo? |
|
lucblaks
|
sabato 28 gennaio 2012
|
"perché il vento della libertà inizia a soffiare".
|
|
|
|
1962.Jackson,Mississipi. Skeeter giovane bianca reduce dal college e desiderosa di diventare un pezzo grosso nel giornalismo, decide di scrivere un libro dal punto di vista della cameriere di colore.
Un Film Assolutamente Perfetto. Dopo mesi di pellicole tristi, di film che non si possono guardare e che vengono definiti capolavori(es.The Artist) finalmente un lavoro intenso e realista che il cinema stava aspettando da un bel po'. Meraviglioso il cast tutto al femminile a partire dalla sempre perfetta Jessica Chastain per concludere con la meravigliosa Emma Stone. Ma in un film sulla discriminazione razziale non può che spiccare il cast di colore azzeccatissima la scelta della Davis ma sopratutto di Octavia Spencer che mai come in questo film dimostra come sia difficile e frustrante la vita di una cameriera.
[+]
1962.Jackson,Mississipi. Skeeter giovane bianca reduce dal college e desiderosa di diventare un pezzo grosso nel giornalismo, decide di scrivere un libro dal punto di vista della cameriere di colore.
Un Film Assolutamente Perfetto. Dopo mesi di pellicole tristi, di film che non si possono guardare e che vengono definiti capolavori(es.The Artist) finalmente un lavoro intenso e realista che il cinema stava aspettando da un bel po'. Meraviglioso il cast tutto al femminile a partire dalla sempre perfetta Jessica Chastain per concludere con la meravigliosa Emma Stone. Ma in un film sulla discriminazione razziale non può che spiccare il cast di colore azzeccatissima la scelta della Davis ma sopratutto di Octavia Spencer che mai come in questo film dimostra come sia difficile e frustrante la vita di una cameriera. Ottima la regia Tate Taylor indimenticabile la colonna sonora. Per me The Help è stata una vera sorpresa e per quanto mi riguarda la notte del 26 Febbraio durante la cerimonia degli Oscar li riflettori dovrebbero essere tutti puntati su questa meravigliosa pellicola.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lucblaks »
[ - ] lascia un commento a lucblaks »
|
|
d'accordo? |
|
linus2k
|
domenica 12 febbraio 2012
|
quando si dice "raccontare bene una bella storia"
|
|
|
|
Stasera ho recuperato dopo tanto la dimensione più classica e diretta del cinema, quello dei film che raccontano storie, e le raccontano bene, credibili, reali, sincere, umane.
"The help" è un gran bel film, non un film colossal, non effetti speciali e nemmeno ricerche stilistiche, metafore elevate... è un film per raccontare una storia... la cosa più semplice e forse la più ardua... e lo fa molto bene!
Siamo negli Stati Uniti, nel Mississipi, anni '60, in una piccola cittadina di provincia. C'è un'upper-mid class bianca alle prese con la meschinità della loro vita quotidiana e con il rapporto con la comunità afro americana..
Beh... la tematica è nota, da "A spasso con Daisy" a "Il buio oltre la siepe", fino a "Radici" ma anche a "Manderlay e Dogville", la tematica è già stata narrata.
[+]
Stasera ho recuperato dopo tanto la dimensione più classica e diretta del cinema, quello dei film che raccontano storie, e le raccontano bene, credibili, reali, sincere, umane.
"The help" è un gran bel film, non un film colossal, non effetti speciali e nemmeno ricerche stilistiche, metafore elevate... è un film per raccontare una storia... la cosa più semplice e forse la più ardua... e lo fa molto bene!
Siamo negli Stati Uniti, nel Mississipi, anni '60, in una piccola cittadina di provincia. C'è un'upper-mid class bianca alle prese con la meschinità della loro vita quotidiana e con il rapporto con la comunità afro americana..
Beh... la tematica è nota, da "A spasso con Daisy" a "Il buio oltre la siepe", fino a "Radici" ma anche a "Manderlay e Dogville", la tematica è già stata narrata...
Ma qui si fa un'operazione così semplice da spiazzare... si racconta una commedia, equilibrata, mai patetica, spesso leggera nel punto giusto con una commistione speciale e dosatissima di commozione e risate..
"The Help" parte dal punto di vista femminile, quasi escludendo quello maschile, e posiziona la storia tra le dame di carità grette e meschine della cittadina, troppo attente al loro piccolo mondo e quasi non toccate dai fatti esterni (le notizie della morte di Kennedy e la marcia di Martin Luter King sfiorano appena le loro misere vite). Preoccupate più di apparire nel gruppo, rimangono scioccate dalla pubblicazione di un libro che, in maniera anonima, racconta la loro grettezza e le loro piccolezze, raccontate dalle loro cameriere di colore.
Al di là della critica storica al razzismo ed all'apartheid, che in questo caso viene affrontata evitando di scadere nel patetico e nelle tonalità dramamtiche già ben presenti altrove, il film ripercorre l'universo femminile, evidenziandone diversi aspetti, dalla debolezza umana, alla necessità di riscatto, fino al coraggio della verità..
La bellezza di tutto questo è che ne viene fuori un quadro assolutamente più attuale di quanto si pensi, sia nei riferimenti anche alla politica attuale (gli atteggiamenti di una delle donne, la più meschina, ricordano molto da vicino quelli della Michele Bachmann, leader dei Tea Party), sia alla critica alla media borghesia provinciale, che ancora oggi è spesso vittima e schiava di apparenze e dicerie.
Protagoniste di tutto questo un gruppo di attrici fenomenale: intense, commoventi, capaci di descrivere in maniera meravigliosa una tavolozza femminile ricchissima di colori e sfumature.
"The Help" ne esce fuori come una delle più belle sorprese al cinema di questi ultimi tempi, un quadro colorato, vivo ed emotivamente forte che merita di essere visto, ed amato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a linus2k »
[ - ] lascia un commento a linus2k »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
giovedì 26 gennaio 2012
|
lotta per l'emancipazione
|
|
|
|
Nel razzista Mississipi tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 quasi tutte le famiglie "bene" dispongono di una cameriera di colore. Queste donne si occupano praticamente di tutto in casa ma soprattutto di crescere i bambini. Una giovane giornalista anticonformista le aiuterà a svelare le umiliazioni che subiscono ma anche aneddoti irriverenti in un libro.
Il film è davvero molto forte e assai ben recitato. Intanto il regista riesce a spaziare tra una serie variegata di emozioni; non solo il dramma delle condizioni delle donne di colore ma anche aneddoti assolutamente divertenti quasi esilaranti. La storia sicuramente mira a distruggere il finto perbenismo che tanto permeava (e permea) gli Stati Uniti specie al Sud.
[+]
Nel razzista Mississipi tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 quasi tutte le famiglie "bene" dispongono di una cameriera di colore. Queste donne si occupano praticamente di tutto in casa ma soprattutto di crescere i bambini. Una giovane giornalista anticonformista le aiuterà a svelare le umiliazioni che subiscono ma anche aneddoti irriverenti in un libro.
Il film è davvero molto forte e assai ben recitato. Intanto il regista riesce a spaziare tra una serie variegata di emozioni; non solo il dramma delle condizioni delle donne di colore ma anche aneddoti assolutamente divertenti quasi esilaranti. La storia sicuramente mira a distruggere il finto perbenismo che tanto permeava (e permea) gli Stati Uniti specie al Sud. Come detto splendida l'interpretazione del cast praticamente tutto al femminile che riesce a emozionare lo spettatore. Speriamo che questo film riesca ad aggiudicarsi qualche preziosa statuetta che sarebbe più che meritata.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
tiamaster
|
lunedì 23 gennaio 2012
|
dolcissimo.
|
|
|
|
The help racconta la storia del sud degli stati uniti attraverso le vicende di un gruppo di donne,nel 1962.Negli stati uniti the help ha incassato molto,non solo perche' e un film che tocca gli statunitensi da vicino,ma perche'e'uno dei film piu' dolci e commoventi usciti ultimamente,con un cast straordinario e interpreti straordinarie (notare la presenza di un golden globe).le ricostruzioni degli oggetti e delle ambientazioni e ' minuziosa,ma la vera punta di diamante del film e la dolcezza che porta a scene toccanti....ma senza escludere scene divertenti,uno dei film piu' interessanti di queste settimane,molto umano.
|
|
[+] lascia un commento a tiamaster »
[ - ] lascia un commento a tiamaster »
|
|
d'accordo? |
|
maria f.
|
lunedì 5 marzo 2012
|
evviva i buoni film!
|
|
|
|
E’ un film che fa bene all’animo, è una storia ambientata negli anni ’50 del secolo appena trascorso, ma che è attualissima, purtroppo.
Certo, l’ambientazione non è più solo quella di famiglie americane ipocrite e perbeniste, ma oggi si estende anche alla popolazione del nostro vecchio continente che ufficialmente rifiuta persone straniere che poi per motivi squisitamente personali e quindi egoistici puntualmente sfrutta o schiavizza.
Mi riferisco ai profughi o ai clandestini –clandestini perché una legge insensata nella nostra nazione li rende fuorilegge – che rischiano la propria vita lasciando i rispettivi Paesi per potersi sfamare o per fuggire da guerre.
Per tutte queste persone provo un sentimento di pietas ma il mio cuore, e non so il perché, si ferma del tutto quando incontro quelli che definisco fratelli africani.
[+]
E’ un film che fa bene all’animo, è una storia ambientata negli anni ’50 del secolo appena trascorso, ma che è attualissima, purtroppo.
Certo, l’ambientazione non è più solo quella di famiglie americane ipocrite e perbeniste, ma oggi si estende anche alla popolazione del nostro vecchio continente che ufficialmente rifiuta persone straniere che poi per motivi squisitamente personali e quindi egoistici puntualmente sfrutta o schiavizza.
Mi riferisco ai profughi o ai clandestini –clandestini perché una legge insensata nella nostra nazione li rende fuorilegge – che rischiano la propria vita lasciando i rispettivi Paesi per potersi sfamare o per fuggire da guerre.
Per tutte queste persone provo un sentimento di pietas ma il mio cuore, e non so il perché, si ferma del tutto quando incontro quelli che definisco fratelli africani. A loro da sempre riservo tutta la mia attenzione, e sono gli unici di cui in situazioni difficili mi fiderei totalmente. Di ciò non sono in grado di dare una spiegazione.
E’ significativo per me ricordare che la mia unica bambola - che, per consolarmi dopo l’estrazione di un dente all’età di sei anni i miei genitori si offrirono di comprarmi - fu una bambola africana che scelsi con molto slancio.
Tornando al film, al sentimento di riconoscenza che ho provato nei confronti di quella giovane donna/ giornalista la quale ha avuto il coraggio di affrontare l’intera società conformista nel difendere le colf afro americane, si è poi associato e fuso un senso personale di liberazione con la la pubblicazione delle loro storie vissute.
La cerchia di persone,comunque,che intende combattere quella parte di popolazione ridicolmente supponente, arrogante, tronfia, spocchiosa e altro ancora, nonché la meschinità di atteggiamenti e comportamenti tesi a ledere la dignità dei più deboli costretti a sopportare e a tacere per motivi di opportunità, si fa sempre più ampia.
Quando finalmente capiremo che questo pianeta è di tutti? Che non ci sono figli e figliastri? E che non possiamo e non dobbiamo arrogarci alcun merito se siamo nati dalla parte più fortunata e ricca della terra? Maria f.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maria f. »
[ - ] lascia un commento a maria f. »
|
|
d'accordo? |
|
1962thor
|
mercoledì 27 giugno 2012
|
quando i bimbi bianchi avevano una mamma di colore
|
|
|
|
Una cameriera di colore che cresce amorevolmente la figlia bianca della padrona mentre il suo viene cresciuto da altri; "sei tu la mia vera madre" le dice la bimba
una donna che seppellisce il suo terzo figlio nato prematuramente sotto ad un roseto insieme agli altri due per non deludere il marito
Siamo negli anni '60 in Missisipi, uno degli stati più selvaggi e di ingiustizia sociale - recita una voce che esce da una tv accesa- ;
La vita quì è tranquilla dal punto di vista dei bianchi che si chiedono "perchè creare problemi, quì le cose vanno bene"
in realtà è in corso una profondissima battaglia sociale che vede suoi paladini Luther King e Kennedy
The Help è uno dei film più belli degli ultimi 10 anni.
[+]
Una cameriera di colore che cresce amorevolmente la figlia bianca della padrona mentre il suo viene cresciuto da altri; "sei tu la mia vera madre" le dice la bimba
una donna che seppellisce il suo terzo figlio nato prematuramente sotto ad un roseto insieme agli altri due per non deludere il marito
Siamo negli anni '60 in Missisipi, uno degli stati più selvaggi e di ingiustizia sociale - recita una voce che esce da una tv accesa- ;
La vita quì è tranquilla dal punto di vista dei bianchi che si chiedono "perchè creare problemi, quì le cose vanno bene"
in realtà è in corso una profondissima battaglia sociale che vede suoi paladini Luther King e Kennedy
The Help è uno dei film più belli degli ultimi 10 anni. Affronta un tema trattato mille altre volte ma lo fa da una prospettiva diversa e senza mai cadere nell'ovvio e nel banale.
Un cast eccezionale che meritava molto più dell'unico Oscar dato a Octavia Spencer.
Promozione del film nelle sale italiane ancora una volta inesistente, basta guardare gli incassi
[-]
|
|
[+] lascia un commento a 1962thor »
[ - ] lascia un commento a 1962thor »
|
|
d'accordo? |
|
jacopo b98
|
lunedì 3 marzo 2014
|
uno dei più bei film sul razzismo!
|
|
|
|
Negli anni ’60 a Jackson, Mississippi, Skeeter (Stone), una ragazza bianca di buona famiglia, decide di sfidare i pregiudizi razziali delle sue stesse amiche e dell’intera comunità con un libro rivoluzionario: The Help, una raccolta di interviste fatte alle cameriere di colore. Ad aiutarla nell’impresa sono in particolare Aibeleen (Davis) e Minny (Spencer). Ma l’agguerritissima e iper-razzista miss Hilly (Dallas Howard) non ha intenzione di stare a guardare… Il semi-esordiente Tate Taylor (prima attore, ma di poca fama) ha adattato e diretto il romanzo di Kathryn Stockett, sua amica d’infanzia cresciuta proprio in quegli anni a Jackson.
[+]
Negli anni ’60 a Jackson, Mississippi, Skeeter (Stone), una ragazza bianca di buona famiglia, decide di sfidare i pregiudizi razziali delle sue stesse amiche e dell’intera comunità con un libro rivoluzionario: The Help, una raccolta di interviste fatte alle cameriere di colore. Ad aiutarla nell’impresa sono in particolare Aibeleen (Davis) e Minny (Spencer). Ma l’agguerritissima e iper-razzista miss Hilly (Dallas Howard) non ha intenzione di stare a guardare… Il semi-esordiente Tate Taylor (prima attore, ma di poca fama) ha adattato e diretto il romanzo di Kathryn Stockett, sua amica d’infanzia cresciuta proprio in quegli anni a Jackson. Il risultato è straordinario, come testimoniano i quasi duecento (inaspettati) milioni di incasso mondiale. La sua forza, sia cinematografica che economica, risiede nel saper ben mischiare commedia e dramma, umorismo e riflessione, con grande mestiere. Come dimenticare le sequenza di disperazione in cui i neri vengono bruciati vivi, Minny viene picchiata dal crudele e violento marito Leroy? Ma allo stesso tempo come togliersi dalla testa la scena (già cult) della torta che Minny prepara per miss Hilly. Coraggioso, brillante e scoppiettante, grazie ad una serie di dialoghi ironici e perfetti e un insieme di personaggi davvero indimenticabili: l’audace e impaziente Minny, l’isterica Celia Foote (Chastain), la cattivissima Hilly (la sua corsa finale in macchina è da antologia, oltre che di grande effetto). La stessa Skeeter, nel suo coraggio sincero rimane in memoria e Aibeleen, forse la vera protagonista del film, interpretata da una Viola Davis straordinaria, riesce a rendere delle sequenze davvero di grandissima profondità e commozione. Interpretato da un cast di attrici fenomenali, è un film tutto al femminile: la Stone, la già citata Davis, la trascinante Spencer, la biondissima Chastain, la simpaticissima Sissy Spacek, ecc. Insomma The Help è un film indimenticabile che rimane nel cuore per la sua profonda sincerità e ironia nel toccare un tema difficile ed importante. Quattro nomination agli Oscar (tra cui miglior film) e premio come attrice non protagonista alla straordinaria Octavia Spencer, che si aggiudicò anche Golden Globe e BAFTA.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jacopo b98 »
[ - ] lascia un commento a jacopo b98 »
|
|
d'accordo? |
|
|