The Avengers

'The Avengers', col suo cast stratosferico e con una trama che tutti gli amanti dei supereroi aspettavano di assaporare, si può annoverare come l'evento cinematografico dell'anno senza far torto a nessuno. Il film, già nell'aria da un po', mette insieme una squadra composta dagli eroi Marvel più amati da grandi e bambini, legandoli tra loro a doppio filo attraverso una strategica sceneggiatura magistralmente diretta da Joss Whedon. Un oggetto del desiderio dalle potenzialità notevoli come il Tesseract muove le motivazioni di Nick Fury da una parte e dell'asgardiano Loki dall'altra che può disporre di un vero e proprio esercito di creature orrende (i Chitauri) per portare a compimento il suo piano bellicoso contro gli umani. Il cubo cosmico, diventa il simbolo per Loki del potere e il movente per rivendicare sulla Terra un trono che non ha mai avuto nel suo mondo, in quanto ha sempre vissuto all'ombra del fratellastro Thor. L'interpretazione di Tom Hiddleston è degna di nota: il suo Loki è spregevole quanto basta per odiarlo e manipolatore abbastanza per attendere con brama la sua prossima mossa. Quelli che dovrebbero essere i salvatori del mondo sono all'inizio una squadra male assortita di prime donne, di 'elementi chimici pronti ad esplodere' (cit. Hulk), di personaggi abituati a primeggiare e ad avere tutta la scena per sé. Ma fortunatamente, che sia verde o che abbia dormito per decenni o che sia minacciato da schegge metalliche, in tutti loro pulsa un cuore che aspettava solo di entrare in partita. Alla morte dell'agente Phil Coulson, che da solo aveva affrontato il semidio Loki, finalmente Capitan America, Iron Man, Thor, Hulk e la Vedova Nera trovano la motivazione che mancava per diventare un corpo unico, dal braccio potente e dalla testa pronta e deduttiva. A loro si aggiunge anche l'arciere Occhio di Falco che era stato precedentemente agli ordini dei cattivi a causa di una stregoneria inflittagli da Loki. 'The Avengers' è una partita a scacchi ben articolata, dove l'uno e l'altro giocatore vince e perde a fasi alterne, tenendo sempre vivo il desiderio dello spettatore di sapere come andrà a finire la sfida, nonostante la sua notevole durata (140 minuti). Ogni supereroe fa la sua parte e, sebbene Iron Man/Tony Stark sia per sua natura sopra le righe, nessuno intacca l'altro. Ottimo anche l'innesto del nuovo Hulk in perpetua lotta tra potenza e controllo. Il mostro verde è stato interpretato non più da Norton ma da Mark Ruffalo (psicologo in 'Shutter Island' e detective in 'Collateral', ecco dove l'avete già visto) ed è stato realizzato con tecniche digitali all'avanguardia per renderne i lineamenti più simili a quelli dell'attore. Interessante infine il continuo ping-pong ironico tra i personaggi volto a sottolineare i rispettivi difetti. Interessante perchè per la prima volta possiamo uscire dalla sala cinematografica e pensare che, per proprietà transitiva, se persino i supereroi hanno difetti allora forse anche in noi uomini c'è un po' di eroismo.