Un film falso. Falso nella premessa: soccorrere uomini in mare non solo non è reato, ma è obbligatorio per legge. Falso nel contesto: mostra un'Italia inesistente, fatta di pescatori (nel 2011) che sembrano usciti direttamente da "La terra trema" di Visconti, con degli uomini delle forze dell'ordine che sono delle parodie di cattivi nazisti (Santamaria) ed effettuano perquisizioni a tappeto. Personaggi grotteschi (Ernesto, Nino, i ragazzi milanesi...) e a tutto tondo che agiscono pretestuosamente, mossi solo dal desiderio degli autori di drammatizzare un plot fasullo... Falso nella messa in scena: l'orda di "naufraghi che compare improvvisamente nella notte e piena d'energia, sincronicamente assale la barca di Filippo. Falso cinematograficamente: il ralenti sui volti dei naufraghi sulla spiaggia evoca l'anatema di Rivette per Kapò... Crialese è totalmente disinteressato al tema che finge di enunciare quello, che gli interessa è colpire lo spettatore sotto la cintura, ricevere il plauso acritico e scontato di chi assume una posizione perbenista. Quello che ricerca è il successo e lo stupore superficiale di fronte alle sue immagini patinate, alle continue e scontate citazioni cinematografiche. Un film di regime, non per nulla prodotto da Rai e Cattleya, con soldi pubblici. Omaggiato con un Leone inventato alla Mostra più paludata ed autocelebrativa... Questa è l'Italia, non quella che mostra Crialese.
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gioacchino64
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lunedì 10 ottobre 2011
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prima...
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...prima di andare a vedere ho dato una occhiata al Forum relativo. Devo confessarlo, avevo qualche pregiudizio rispetto ai commenti entusistici di critica e pubblico, e cercavo, lo ammetto, qualche commento negativo. Tra gli altri mi aveva colpito quello scritto da "rosmersholm" che sembrava confermare i miei (pre)giudizi.Avendo visto ieri sera il film posso dire che:- il film è davvero bellissimo, sia da un punto di vista puramente cinematografico che per la storia che racconta- che bisogna saper distinguere il "falso" dal "simbolico". E' un film apparentemente e volutamente neo-realista, è la sua apparente semplicità contiene un simbolismo ed una complessità che me lo ha fatto assimilare al film di Terrence Malick- non vedo posizioni perbeniste.
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...prima di andare a vedere ho dato una occhiata al Forum relativo. Devo confessarlo, avevo qualche pregiudizio rispetto ai commenti entusistici di critica e pubblico, e cercavo, lo ammetto, qualche commento negativo. Tra gli altri mi aveva colpito quello scritto da "rosmersholm" che sembrava confermare i miei (pre)giudizi.Avendo visto ieri sera il film posso dire che:- il film è davvero bellissimo, sia da un punto di vista puramente cinematografico che per la storia che racconta- che bisogna saper distinguere il "falso" dal "simbolico". E' un film apparentemente e volutamente neo-realista, è la sua apparente semplicità contiene un simbolismo ed una complessità che me lo ha fatto assimilare al film di Terrence Malick- non vedo posizioni perbeniste. E' un film duro, che parla della vita e dei conflitti che la agitano, all'interno ed all'esterno di ciascuno di noi e, in maniera più ampia, nella società e nel momento storico in cui viviamo. Il conflitto tra figli e genitori, tra la gente e le istituzioni, tra staziali e migranti, tra un modello sociale tradizionale e locale e le spinte della "modernità" e della globalizzazione.- I miei "pre-giudizi" sono stati quindi risolti dalla visione del film. Un capolavoro. Giustamente candidato all'Oscar.
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liver
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lunedì 10 ottobre 2011
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assolutamente d'accordo
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Non è facile fare un film equilibrato su questo argomento. Si cade nel retorico, nel banale o nell'ipocrisia.Ma il regista vuole l'applauso e la lacrimuccia. Un film falso!
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