Sexocracy

Un film di Ruben Maria Soriquez. Con Lele Mora, Silvio Berlusconi, Fidel Castro, Lanie Martin Gumarang, Floriana Marincea.
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Docu-fiction, durata 76 min. - Italia 2011. MYMONETRO Sexocracy * * 1/2 - - valutazione media: 2,74 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Sexocracy, un nuovo Videocracy Valutazione 3 stelle su cinque

di inceptionist2


Feedback: 110
giovedì 10 maggio 2012

Salve a tutti, sono un giornalista freelance appassionato tra le altre cose di cinema e politica, per questo vorrei postare una piccola recensione riguardo questo mocumentary che ho avuto la possibilità di visionare in anteprima.
Sexocracy è un documentario di produzione indipendente, InnuendoFilm, diretto da Ruben Maria Soriquez,che ruota attorno ai rapporti tra politica e mondo dello spettacolo. Personaggio principale e cardine dei circa 75 minuti di visione è Lele Mora, in una lunga video intervista realizzata nel periodo precedente la sua incarcerazione . Mora racconta  la sua versione del BungaBunga e del  mestiere di impresario dei personaggi più famosi del panorama televisivo italiano. Nota sicuramente inaspettata, perlomeno da chi scrive, una carriera legata a molti personagi internzionali,Bill Clinton su tutti, che ben aiuta a delineare quale fosse la sua sfera d’influenza prima della caduta in disgrazia e del carcere.
Dunque siamo di fronte ad  una lunga sequela di scusanti per giustificare una  condotta di vita sfrenata e fare così da contraltare  a tutta la produzione giornalistica che negli ultimi anni si è impegnata a dipingerlo più come un magnaccia che ad un impresario dello spettacolo?
Assolutamente no, o meglio , lo sembrerebbe a prima vista ma ad un’analisi più approfondita, il montaggio del film ci rivela  sequenze tratte da backstage di provini, interviste e servizi fotografici che ben alternati alle parole di Mora ci mostrano la crudezza, l’opportunismo di un mondo fatto perlopiù di interessi personali e monzogne, laddove il profitto  viene anteposto a tutto annullando i reali rapporti umani, sostanzialmente confutando parola per parola tutto ciò che apprendiamo dal nostro protagonista che appare in contatto con una realtà ben diversa da quella palpabile a tutti gli altri, creando in più di un’occasione un parallelismo con quell’altro grande magnate che fu nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Il film richiamando nel titolo quel Videocracy di 3 anni fa si discosta parecchio nelle intenzioni, laddove nel primo film Mora veniva descritto come un uomo circondato da un harem di stalette della tv , l’uomo al comando che muove i fili dei loro destini, il film di Soriquez è un ritratto meno provocatorio ma forse più lucido contraddistinto da quella reciproca confutazione tra parole e immagini di repertorio che danno una visione totale e da più punti di vista. Non vi è una voce narrante che  suggerisce ed esplica quello che è davanti ai nostri occhi, lo spattatore guarda, ragione e giunge alle conclusioni, da solo.

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lunes lunedì 14 maggio 2012
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il film usciva l'11 e Lei il 10 scriveva le lodi di questo ammasso di immagini che chiamare documentario è un' illazione. Chi ha visto veramente l'anteprima non lo chiama nemmeno film, nè girato:è montaggio fatto male di un pezzo d'Italia che non interessa più nessuno e che non dice nulla non per sottilezza di linguaggio ma perchè alla base non c'è alcuna idea di cinema

[+] il film i realta' e' in giro da un anno (di nebur)
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cris73 martedì 15 maggio 2012
dissento dalla recensione della dose
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Mi permetto di dissentire dalla recensione della Dose, e sono d'accordo con Inceptionist2. Ho visto il film attentamente. Solo uno sguardo distratto potrebbe portare a pensare che lo scopo del film sia quello di difendere Lele Mora.E' il Mora che si difende dalle accuse di favoreggiamento della prostituzione per poi affermare " eh io ero la maitresse " quando parla del Bar Gay che gestiva da giovane, dove avvenivano accoppiamenti tra militari che facevano il Car con gay e travestiti. Un regista fazioso avrebbe sicuramente CENSURATO quella parte. Per non parlare del commento celato del regista attraverso le risate degli inviati inglesi montate dopo le affermazioni di Mora secondo il quale il Bunga Bunga sarebbe solo una barzelletta. [+]

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