Le stelle inquiete

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Un film di Emanuela Piovano. Con Lara Guirao, Fabrizio Rizzolo, Isabella Tabarini, Marc Perrone, Renato Liprandi.
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Drammatico, durata 87 min. - Italia 2011. - Bolero Film uscita venerdì 11 marzo 2011. MYMONETRO Le stelle inquiete * * 1/2 - - valutazione media: 2,67 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
rongiu venerdì 18 marzo 2011
simone, étoile brillant. Valutazione 5 stelle su cinque
98%
No
2%

Piovano/Piovano-Schiaffino /Perpignani ovvero regia, soggetto, montaggio.
 
Meraviglioso Cinema, che consenti il risveglio ai sopiti ricordi. Restituisci linfa vitale agli inevitabili, dolorosi trascorsi. Tu, decidi, con materno Amore di far conoscere ai posteri i passati destini attraverso i sensi. Ci seduci con profumi e sapori, immagini, armonie e carezze. E, ti doni senza nulla pretendere… o forse si. Mi vuoi tuo complice, intellettualmente libero ma complice. Immerso e perduto in te. Ed è così che il tempo, “votre bien-aimé ”, pur non perdendo la sua identità, si “ferma-con” me, questa sera e si dona e mi dona. [+]

[+] valutazione 5 stelle. (di rongiu)
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linodigianni venerdì 18 marzo 2011
guardare le stelle dal basso Valutazione 3 stelle su cinque
60%
No
40%

Non è un film ideologico, nè un film didascalico.
Poteva essere noioso e allontanare lo spettatore curioso.
E' a lui che forse si rivolge il film, con alcuni punti d'eccellenza, quali la fotografia, le musiche,
la recitazione della protagonista, con la bella scelta di rallentare i pensieri con la parlata,
senza doppiaggio, nell'italiano strascicato.
E per incuriosire lo spettatore vengono offerte alcuni spiragli sul pensiero potente
di Simone Weil, mosso sui bordi delle grandi ideologie del Cominismo e del Cristianesimo,
cercando di comprendere e condividere, dalla parte degli ultimi, ma di persona.
Ecco, il fascino del film è nei piccoli gesti in cui sottpone il corpo per capire. [+]

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kutiz martedì 15 marzo 2011
un film che non si lascia "leggere". Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

Un film di difficile lettura, sfuggente, al punto che pare non lasciarsi avvicinare più di tanto, interpretare. A volte odioso, a volte anche buffo: esattamente come Simone Weil. L'ho visto due volte, con due impressioni totalmente diverse. Fosse anche solo per questo destabilizzante fenomeno, credo che il piccolo e coraggioso film della Piovano vada visto. Non con l'occhio del critico che ne avrebbe, da dire. Piuttosto con una leggera inclinazione al transfert emotivo, nel tentativo di farsi accettare alla corte umile di Simone Weil, questa grande figura del secolo scorso, ed avere un assaggio del cambiamento che ha portato ai personaggi che l'hanno frequentata. Ci sono parecchi errori, incongruenze nel film. [+]

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gianmarco.diroma mercoledì 16 marzo 2011
bisognava proprio farne un film? Valutazione 2 stelle su cinque
53%
No
47%

Il grande demerito di questo film è quello di voler essere a tutti i costi un film: poteva essere un documentario, ma purtroppo manca la ricerca e la passione per tutte quelle carte cariche di inchiostro scritte da Simone Weil. Poteva essere un piccolo pamphlet filosofico in versione cinematografica capace di prendere di mira i tempi bui in cui la vicenda è ambientata, ma anche in questo caso, ciò che manca, è proprio la voce della protagonista ed una visione coerente del background che fa da sfondo al film. Poteva anche essere un film per la televisione, ma forse, avrebbe meritato un maggior approfondimento la relazione (amorosa?) tra Simone Weil e Gustave Thibon, capace di catturare l'attenzione anche degli spettatori più pigri ed assuefatti dalle solite storie. [+]

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gianni quilici lunedì 8 aprile 2013
un taglio documentaristico con un tocco poetico Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Le stelle inquiete di Emanuela Piovano, è un film difficile. Rappresentare una figura storica, per lo più complessa come Simone Weil, è rischioso, perché si rischia l’intellettualizzazione o l’agiografia, o peggio ancora la banalizzazione.

E’ difficile ( per me) dire quanto sia poi veritiera la caratterizzazione che ne fa la regista torinese, ma, a prescindere da questo, Simone Weil presenta in questo film una personalità “forte”, per la contraddizione tra i suoi imperativi categorici e la vita quotidiana, soprattutto tra il suo pensiero e il suo corpo.

Ma forse ancora più convincente è il personaggio del filosofo contadino Gustave Thibon, che tocca emotivamente e sentimentalmente Simone Weil, e  che  crea quei momenti sospesi e magici, in cui scatta la scintilla del sentirsi reciprocamente. [+]

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silviastregatta mercoledì 16 marzo 2011
il delicato tocco di emanuela Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%


L'intenzione della regista Emanuela Piovano di fare un film "arioso e profumato" è stata realizzata a pieno. Grazie alla  collaborazione del Premio Oscar Roberto Perpignani per il montaggio e di Raoul Torresi, direttore della fotografia il risultato ottenuto è perfetto per una riflessione più approfondita sullo sfaccettato personaggio della filosofa protagonista, Simone Weil.
Nonostante il difficoltoso confronto con la sua figura così "ingombrante", il film è un piacevole racconto inserito in un momento storico epocale per tutto il mondo e al quale Simone Weil ha partecipato.

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rampante giovedì 12 dicembre 2013
una donna Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
0%

La regista Emanuela Piovano ha provato a raccontare un episodio quasi sconosciuto di Simone Weil una delle più grandi pensatrici del Novecento.
Nell'estate del 1941, durante l'occupazione nazista della Francia,  Simone  Weil  trovò rifugio  nella tenuta agricola vicino a Marsiglia  di  Gustave Thibon, il filosofo contadino che più tardi pubblicherà uno dei suoi manoscritti, e di sua moglie Yvette
Simone è uno dei personaggi più controversi e contestati del secolo scorso,  giovane ebrea  attratta dal cattolicesimo, comunista ma contestatrice del materialismo,  insegnante di filosofia sempre dalla parte dei lavoratori, operai e contadini
Simone,  pensatrice [+]

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