dopo il dimenticabile Hereafter, Clint Eastwood torna alla regia e lo fa con un ottimo film.

J.Edgar; dedicato alla vita di J.E.Hoover direttore per 48 anni dell'FBI analizzando la sua vita e il suo personaggio nella sua dimensione pubblica e privata.

dal punto di vista tecnico-registico è un classico Eastwoodiano; montaggio lento, regia asciutta, stile pulito e delicato, attenzione ai dettagli e ottima ricostruzione storica, dalle scenografie a i costumi alle atmosfere d'epoca.

J.Edgar è un film molto umano e intimista che ci permette di entrare nella vita di un protoganista controverso,paranoico e sfaccettatissimo amante fino all'ossessione del suo paese, ambizioso e forse anche geloso, di chi ha potuto vivere meglio di lui.

Perchè l'aspetto che di più mi ha colpito non è l'ovvia celebrazione dell'Hoover pubblico, innovatore e paladino anticrimine, ma quello vero, l'uomo omosessaule costretto ad una prigione sia professionale che relazionale, che lo porterà a nascondersi dietro una popolarità esteriore cercando di colmare una tristezza interiore.

Eastwood sceglie ottimamente di non dare giudizi positivi e negativi su Hoover, non gli interessa, gli interessa il ritratto umano di un uomo che non si è potuto godere la vita che avrebbe voluto e realizzare quella felicità che il popolo americano tanto sogna.

Chi aveva paura di un miscasting nessun problema, Di Caprio sia come l'ambizioso giovane o il rassegnato Hoover offre una performance di alto livello, e a mio avviso, annullandosi completamente al personaggio. stupendo anche il resto del cast.

se si vogliono trovare difetti forse il film risente di una certa lunghezza e di un ritmo troppo compassato che può portare ad annoiarsi se non si appassiona subito alla vicenda, ma resta un gran bel film.