L'incredibile Hulk

Ricca di fascino la storia dello scienziato che vaga per mezzo mondo per sfuggire al suo alter ego primordiale. Perché David Banner è stato colpito dai raggi gamma durante un esperimento che gli ha modificato la struttura cellulare: rabbia e paura lo trasformano in un gigante capace di distruggere qualsiasi cosa. Louise Leterrier si affida agli effetti speciali, ma la seconda trasposizione cinematografica dell’eroe Marvel –dopo il fallimento di Ang Lee- non convince i fan del mostro verde. Le polemiche non sono mancate, l’attore protagonista si è infuriato per i tagli in sede di montaggio eppure Edward Norton, nonostante l’innegabile talento, sembra fuori ruolo: aria da brillante ricercatore, forse troppo giovane e poco misterioso. E non bastano certo un cameo di Lou Ferrigno e l’apparizione fugace di Bill Bixby per ricordare i tempi che furono. Tra urla e grugniti Liv Tyler, versione Jessica Lange di King Kong, interpreta la professoressa che ammansisce un mostro abbarbicato ai grattacieli mentre William Hurt, nei panni del generale, vuole catturare la creatura per scopi militari. Metafora della natura umana divisa tra bene e male, “L’incredibile Hulk” preferisce l’aspetto ludico evitando la psicanalisi che Stevenson aveva immortalato nel suo libro. A confronto con la serie televisiva degli anni ’80 questo Dr. Jekyll del fumetto esce sconfitto, ma gli scivoloni del film sono compensati dalle scene altamente spettacolari. Antonello Villani (Salerno)