Changeling

Lo dice il titolo: "Changeling" è il film che inaugura una nuova era, quella dei film che basta vedere il trailer e non hai più bisogno di andare al cine: un bambino viene rapito e dopo 5 mesi la polizia lo riconsegna alla madre, che però non lo riconosce. Nelle rubriche dedicate al cinema di Mediaset e RAI, l'arrogante capitano della polizia dice alla madre (Angelina Slurp Jolie): "Perché dovremmo cercare qualcuno che abbiamo già trovato?" Prendendo il biglietto alla cassa del cinema ti immagini che ci sia anche dell'altro; sei convinto di acquistare tensione, angoscia e soprattutto sdegno. E certamente aspetti qualche inquadratura cult di Angelina Slurp Jolie. Invece ritrovi paro paro l'arrogante capitano della polizia che dice: "Perché dovremmo cercare qualcuno che abbiamo già trovato?" e poco più. E pensare che la storia ci sarebbe. Poteva venirne fuori un film con momenti di alta tensione, come ad esempio in "Codice d'onore" con Jack Nicholson. L'area emotiva che una storia come questa poteva sollecitare era quella. Ma Changeling non ce la fa. Il regista, spiace dirlo, è l'anziano Clint Eastwood, la cui prostata non dà più segni di vita. Lo dimostrano le inquadrature della Slurp Jolie, sempre con un cappello in testa, sfatta, labbrona cadenti e con le occhiaia. Il bambino, invece, offre il sadico piacere di poter dire: "ecco un bambino che recita veramente da schifo". Lo perdoni soltanto perché la sua mamma è la Slurp Jolie e tu non hai mai superato il complesso di Edipo. L'attore che interpreta il rapitore poteva essere Mister Bean e sarebbe stato più credibile. John Malcovich, che piace a tutti anche se nessuno sa dire il perché, brilla come il fondo di un lavandino dopo il cenone di Natale. Tirando le somme si consiglia il film solamente ad un pubblico adulto e dotato di ADSL. Per scaricarlo? Giammai, sarebbe un reato! Per vedere il trailer, piuttosto, che basta e avanza.