Io non sono qui |
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Un film di Todd Haynes.
Con Christian Bale, Cate Blanchett, Marcus Carl Franklin, Richard Gere, Heath Ledger.
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Titolo originale I'm Not There.
Musicale,
durata 135 min.
- USA 2007.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 7 settembre 2007.
MYMONETRO
Io non sono qui ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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noi non siamo là, ovvero non siamo americani
di MollyFeedback: |
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venerdì 28 dicembre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
la regia, la fotografia, gli attori tutto il pacchetto è impeccabile, perfetto. Se non fosse per un piccolo particolare: la sceneggiatura è incomprensibile da chi non è fan di Bob Dylan o da chi non è americano. sono riuscita a gustare solo la scena della breve comparsa dei Beatles (geniale) solo perché ho letto la loro biografia. Per il resto mi sono aggrappata alla presenza imponente della Blanchett con la sua interpretazione magistrale di un uomo odioso ed esasperato dal successo. Sapevo di Joan Baez, conoscendo un poco l'iter professionale di Dylan sono riuscita a racapezzarmi in tutto questo caos di immagini e storie. Ma la mia opinione è che per una persona che non sa nulla di Dylan questo film è faticosissimo, e anche come "tributo surrealista" non è un granché ben concepito, agli occhi di una donna Dylan appare come un americano pieno di se, borioso, insopportabile, opportunista, incapace di esprimere i propri sentimenti nella vita, nauseato dall'essere osannato dai fan. Ma è una novità? Se tu canti qualcosa che infervora gli animi e le tue parole sono lame taglienti, devi sapere reggere la responsabilità delle armi che impugni, altrimenti sei solo un marmocchio. i dialoghi poi sono a dir poco scontati e senza senso, come quello sulle canzoni folk: "sono canzoni che non muoiono mai, sono politiche, sono già morte"(??????????????????????????) Oltretutto l'escamotage Kerouachiano di collegare i personaggi non-Dylan alla chitarra e al treno merci l'ho trovato molto banale. Peccato poteva essere una bella occasione per far accostare a Dylan chi non lo comprende o chi non lo ha mai seguito per disinteresse. Forse questo film andrebbe visto solo dai fan di Dylan, che sicuramente lo adorerebbero. Ma se questo film non riesce ad essere evocativo a tal punto da avvicinare lo spettatore (anche se questo non cososce il tema trattato) con la sola forza delle parole e delle immagini, con la seduzione della poesia, allora è un film mal riuscito, inutile, superfluo. Alcuni miei amici sessantottini lo hanno adorato, (benché ammettendo che anche per loro seguire il filo della sceneggiatura era piuttosto difficoltoso)io che sessantottina non sono per ragioni anagrafiche, nonostante ascolti più musica '60/'70 che contemporanea non sono riuscita a penetrarne la melodia.
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