La città proibita |
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Un film di Zhang Yimou.
Con Chow Yun-Fat, Li Gong, Jay Chou, Ye Liu, Chen Jin, Li Man, Qin Junjie, Dahong Ni.
continua»
Titolo originale Curse of the Golden Flower / Man cheng jin dai huang jin jia.
Drammatico,
durata 111 min.
- Cina, Cina 2006.
uscita venerdì 25 maggio 2007.
MYMONETRO
La città proibita
valutazione media:
3,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Così vicino, così lontanodi FrancoisFeedback: 0 |
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giovedì 31 maggio 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una sovrastruttura talmente incredibile da apparire impossibile circonda la famiglia imperiale. La stessa sovrastruttura è causa al contempo dell'impossibilità di vivere autenticamente. L'imperatore declama la necessità di vivere seguendo le leggi naturali imposte dal cerchio, il cielo, al quadrato, la terra. In realtà si vive seguendo leggi sovrastrutturate figlie di superfetazioni storiche, oramai irriconoscibili come tali e rivendicanti il titolo di, appunto, leggi della natura. Dapprima emerge il lusso della superiorità gerarchica, ma mano a mano che ci si addentra nella Famiglia, il lusso si sfalda sotto il fuoco del delirio innaturale della struttura gerarchica stessa. Ed allora lo spettatore odierno potrebbe ritrarsi da quest'opera di Zhang Yimou, vedendo in essa l'immagine dell'irrazionale bisogno di conoscere l'intima vita dei potenti. Ci si potrebbe ritraere percependo la volgarità di entrare nel privato di quella che è una Famiglia, seppur peculiare. Tuttavia il tocco è troppo nobile per sembrare volgare, ed i temi troppo forti per essere propri dei semplici curiosi. Non un capolavoro assoluto come fu "Hero", che ne è superiore proprio per l'estrema semplicità con cui tratta un tema ampio come la "visione più ampia" attraverso un racconto esemplificativo. Qui invece si va ben oltre il piano del complesso, ed il fascino dell'anintelleggibile è imprescindibile. L'unico legame per la comprensione è una totale identificazione con l'imperatore, ente vicino alla deificazione per il suo assoluto sottostare, ma al contempo senza subirne quanto gli altri della Famiglia, alla sovrastruttura. Chow Yun Fatt e Gong Li sono la perfezione dell'arte recitativa, validi al di là del tempo e dello spazio. Una forma di recitazione eterna. Zhang Yimou chiude degnamente la parentesi nel pantheon della Cina antica.
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