Lietta Tornabuoni
La Stampa
Viaggiare, andare, vedere, tornare. Un ragazzo e una ragazza vanno da Parigi ad Algeri, percorrendo al contrario una via dell'esilio attraverso la Francia e la Spagna, muovendosi in treno, in autobus ma soprattutto a piedi in «Exils» (Esuli) di Tony Gatlif. Il regista cinquantaseienne di nazionalità francese (già autore di «Lahoyo Drom», di «Gadjo Dilo» sulla cultura, sulla musica, sulla etnia tzigana) è nato ad Algeri. Come molti, l'ha lasciata per emigrare giovanissimo in Francia. Nel film mostra le cicatrici d'una infanzia perduta, conduce il violinista suo protagonista sino alla città d'origine; lo guarda piangere di fronte alle vecchie fotografie di famiglia; lo vede partecipare insieme con la ragazza alla «danza transe» di rito sufi, un ballo come di tarantolati che vuol liberare il ballerino da inibizioni, paure, frustrazioni. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (1952 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 26 novembre 2004