pinkblack9
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venerdì 22 giugno 2012
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palla 8..... o infinito?
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Il film all’inizio sembra scorrere nel solito filone della finta fantascienza, ma dopo le prime battute ci si avvia in “campo” nient’affatto prevedibile. Purtroppo la traduzione del titolo in italiano non è proprio azzeccata. Infatti Interstate potrebbe essere tradotto con molta approssimazione: strada fra due “stati” o strada che è simultaneamente in due “stati”, ma la parola “state” ha anche il significato di “stato di coscienza”! Quindi, trovandoci ad essere nell’INTERSTATE 60 siamo in uno spazio-tempo, descritto dalla Fisica Quantistica, come “indeterminato”, in cui tutto può succedere.
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Il film all’inizio sembra scorrere nel solito filone della finta fantascienza, ma dopo le prime battute ci si avvia in “campo” nient’affatto prevedibile. Purtroppo la traduzione del titolo in italiano non è proprio azzeccata. Infatti Interstate potrebbe essere tradotto con molta approssimazione: strada fra due “stati” o strada che è simultaneamente in due “stati”, ma la parola “state” ha anche il significato di “stato di coscienza”! Quindi, trovandoci ad essere nell’INTERSTATE 60 siamo in uno spazio-tempo, descritto dalla Fisica Quantistica, come “indeterminato”, in cui tutto può succedere. Faccio un esempio: sei già avanti negli anni e non hai figli. Non puoi essere sicuro che in un uno degli infiniti universi paralleli tu invece non sia padre/madre... Il film si sviluppa come attraverso una serie di episodi apparentemente a sé stanti, ognuno dei quali dà spunto a parecchie e profonde riflessioni su come sia compatibile l’esistenza di quello che viene descritto nel film e la nostra, a volte assurda, esistenza quotidiana. Emergono piano piano le incongruenze del nostro vivere, ma anche la necessità che si avverte di una ricerca come di una “dimensione” di vita che sia più appagante, veramente appagante, e alimenti profondamente le nostre esigenze di benessere inteso non come benessere materiale ma come benesseri spirituale dato dalla vera ricchezza, quella interiore! Che esprima interamente il nostro Essere... L’attore protagonista è non solo “driver” di se stesso ma anche di altri attori che entrano a vario titolo nella trama, diventandone importanti variabili. Viene continuamente sottoposto ad una serie di scelte, più o meno obbligatorie, che determinano i successivi eventi, e questo è Karma nel senso più vero del termine. Punto nodale del percorso sono le scelte che implicano il distacco, il lasciarsi dietro di sé tutto ciò che è superfluo e oltremodo fonte di ostacolo. Questi continui e ripetuti abbandoni cominciano a fornire un quadro non prevedibile del protagonista: egli sceglie non secondo logica, ma con il suo “sentire”, e le sue sono quindi non scelte frutto della mente ma piuttosto di una morale trascendente, non solo umana . Quasi alla fine del film il protagonista vive una profonda crisi di identità che lo porta a dubitare perfino di sé stesso: ultimo passo prima di raggiungere e realizzare l’aspetto più profondo e reale di SE’. Concludo dicendo che ci troviamo di fronte a un film dalla ricchezza spirituale enorme...un film che non conoscevo perchè poco reclamizzato ma che può essere meritatamente annoverato tra quelli che definisco capolavori assoluti!!!
Punto nodale del percorso sono le scelte che implicano il distacco, il lasciarsi dietro di sé tutto ciò che è superfluo e oltremodo fonte di ostacolo.
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asius
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sabato 13 agosto 2011
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un film consigliato ai nostri giovani
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Un film da gustare fino in fondo seguendo con molta attenzione dialoghi ed episodi.Le vicende della vita quotidiana (non solo quella americana) vengono sapientemente costruite attorno ad un giovane di buona famiglia alle prese con le sue scelte di vita. In un immaginario percorso stradale, le relazioni del giovane con le persone che via via incontra, assumono gli aspetti di uno sconcertante realismo al limite (ma non poi tanto) del paradosso. Le saltuarie apparizioni di due maestri provenienti dal mondo della magia aggiungono al film un tocco fantastico, senza esagerazioni. Nell'esperienza di questi incontri il giovane trova un arricchimento spirituale e una saggezza che lo porta a compiere consapevoli scelte di vita.
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Un film da gustare fino in fondo seguendo con molta attenzione dialoghi ed episodi.Le vicende della vita quotidiana (non solo quella americana) vengono sapientemente costruite attorno ad un giovane di buona famiglia alle prese con le sue scelte di vita. In un immaginario percorso stradale, le relazioni del giovane con le persone che via via incontra, assumono gli aspetti di uno sconcertante realismo al limite (ma non poi tanto) del paradosso. Le saltuarie apparizioni di due maestri provenienti dal mondo della magia aggiungono al film un tocco fantastico, senza esagerazioni. Nell'esperienza di questi incontri il giovane trova un arricchimento spirituale e una saggezza che lo porta a compiere consapevoli scelte di vita. Ottimo il soggetto, ottimo il regista, ottimo il cast.
Alessandro Pettene
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madmax86
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giovedì 18 luglio 2013
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la strada che non c'è
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Che bello viaggiare ! Percorrere chilometri di una strada che sembra senza fine circondati da paesaggi stupendi, facendo di quando in quando una sosta per riposare e visitare posti e luoghi che rappresenteranno l’itinerario del nostro tragitto. Quale sia la destinazione poco importa, è il viaggio che conta !
In fondo, è un po’ anche il paradosso della nostra vita. Eh sì…… la vita: un viaggio con destinazione ignota.
Quello che importa è come percorri il tragitto. Le varie esperienze che fai durante il cammino, belle o brutte che siano, arricchiscono il tuo bagaglio di conoscenze che ti porterai dietro fino alla fine e ti serviranno per imparare a percorrere la strada nel modo migliore.
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Che bello viaggiare ! Percorrere chilometri di una strada che sembra senza fine circondati da paesaggi stupendi, facendo di quando in quando una sosta per riposare e visitare posti e luoghi che rappresenteranno l’itinerario del nostro tragitto. Quale sia la destinazione poco importa, è il viaggio che conta !
In fondo, è un po’ anche il paradosso della nostra vita. Eh sì…… la vita: un viaggio con destinazione ignota.
Quello che importa è come percorri il tragitto. Le varie esperienze che fai durante il cammino, belle o brutte che siano, arricchiscono il tuo bagaglio di conoscenze che ti porterai dietro fino alla fine e ti serviranno per imparare a percorrere la strada nel modo migliore.
Interstate 60 è una strada che ha una peculiarità: non esiste. Se la cerchi sulle mappe non la trovi, se chiedi indicazioni a qualcuno non sa risponderti….. insomma….. rintracciarla è quasi impossibile.
E se un giorno vi si presentasse un tizio che in maniera molto convincente vi dicesse che le risposte esistenziali che cercate si trovano lungo quella strada ? Io proverei a cercarla….. voi no ?
Neil Oliver riceve in ospedale la visita di un dottore insolito (Ray) che con un gioco di carte gli spiega che solo chi ha una mente aperta a tutte le possibilità può vedere determinate cose. Uscito dall’ospedale, Neil comincia ad avere delle visioni che gli indicano un indirizzo. All’indirizzo trova Ray che gli da l’incarico di consegnare un pacco misterioso nella sconosciuta città di Danver e che per fare ciò deve percorrere l’inesistente Interstate 60. Ma occhio ! Sulla strada c’è un assassino ! Da quel momento per Neil inizierà un viaggio indimenticabile in cui incontrerà personaggi bizzarri (uno su tutti O.W. Grant, una sorta di genio della lampada in grado di far avverare i desideri), visiterà posti meravigliosi e singolari, inseguirà la donna dei suoi sogni, sempre accompagnato dalla sua fedele palla 8 (una palla da biliardo consegnata da O.W. Grant in grado di dare delle risposte immediate ai suoi dubbi).
Il cast è ottimo: James Marsden, Christopher Lloyd, Gary Oldman, Amy Smart, Kurt Russel, Michael J. Fox.
La bellissima Amy Smart interpreta la donna dei sogni….. scelta azzeccatissima. Dopo aver visto il film per un periodo era diventata anche la mia donna dei sogni.
Il film, inoltre, ha la capacità di far riflettere lo spettatore su delle tematiche delicate (droga, prostituzione, sistema giudiziario) arricchendo Neil e lo spettatore di un bagaglio di conoscenze considerevole e unico.
Ho visto questo film qualche anno fa e mi colpì fin da subito. Davvero molto bello !
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stefano capasso
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lunedì 13 febbraio 2017
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il viaggio è piu importante della destinazione
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Neal è un giovane in cerca della strada da percorrere nella sua vita. Combattuto tra le proprie aspirazioni artistiche e i desideri ingombranti del padre che lo vuole avvocato, affida le risposte alle domandi più importanti della sua vita ad un programma di pc. E quando incontra O.W: Grant, una specie di mago che ha la possibilità di esaudire un suo desiderio, lui chiede proprio qualcosa che sappia rispondere alle sue domande. Da qui, per Neal, inizia il suo importante viaggio di evoluzione.
Una bella idea di Bob Gate che traspone su una strada reale il viaggio di ricerca della propria strada di giovane uomo. La difficoltà di capire quale sia la soluzione migliore la propria esistenza è qualcosa che interessa tutti, ed è interessante il modo
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Neal è un giovane in cerca della strada da percorrere nella sua vita. Combattuto tra le proprie aspirazioni artistiche e i desideri ingombranti del padre che lo vuole avvocato, affida le risposte alle domandi più importanti della sua vita ad un programma di pc. E quando incontra O.W: Grant, una specie di mago che ha la possibilità di esaudire un suo desiderio, lui chiede proprio qualcosa che sappia rispondere alle sue domande. Da qui, per Neal, inizia il suo importante viaggio di evoluzione.
Una bella idea di Bob Gate che traspone su una strada reale il viaggio di ricerca della propria strada di giovane uomo. La difficoltà di capire quale sia la soluzione migliore la propria esistenza è qualcosa che interessa tutti, ed è interessante il modo in cui il film ci mostra che è proprio questa ricerca che fa crescere, più ancora della scoperta!
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carloalberto
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venerdì 9 ottobre 2020
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mediocre fantasy moraleggiante
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Fantasy romantico-sentimentale, scorrevole quanto melenso, intriso di pseudofilosofia orientale a buon mercato, da I Ching al Tao, ed infarcito di motti e sagacità popolari del tipo non è importante la meta ma il viaggio, sii te stesso e troverai la felicità, attento a quel che desideri perché potrebbe realizzarsi ed altre simili amenità e luoghi comuni.
Il soggetto favolistico si rifà vagamente ai Viaggi di Gulliver di Swift per il tono satirico e l’intento esplicitamente moraleggiante, evidente soprattutto nelle escursioni oniriche nelle due città rispettivamente popolate, una da drogati felici, manovrati come automi da cinici sfruttatori, rappresentati dallo sceriffo Kurt Russell, e l’altra, in cui vigono i più bizzarri divieti, esclusivamente da avvocati a caccia di clienti, giudici e poliziotti.
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Fantasy romantico-sentimentale, scorrevole quanto melenso, intriso di pseudofilosofia orientale a buon mercato, da I Ching al Tao, ed infarcito di motti e sagacità popolari del tipo non è importante la meta ma il viaggio, sii te stesso e troverai la felicità, attento a quel che desideri perché potrebbe realizzarsi ed altre simili amenità e luoghi comuni.
Il soggetto favolistico si rifà vagamente ai Viaggi di Gulliver di Swift per il tono satirico e l’intento esplicitamente moraleggiante, evidente soprattutto nelle escursioni oniriche nelle due città rispettivamente popolate, una da drogati felici, manovrati come automi da cinici sfruttatori, rappresentati dallo sceriffo Kurt Russell, e l’altra, in cui vigono i più bizzarri divieti, esclusivamente da avvocati a caccia di clienti, giudici e poliziotti.
I viaggi nel tempo di Ritorno al futuro di Zemeckis, di cui Bob Gale fu sceneggiatore,omaggiato nostalgicamente con il cammeo di Michael J. Fox in una delle scene iniziali, che è anche una delle migliori di tutto il film, anzi, forse l’unica salvabile, e la particina affidata all’ex scienziato pazzo Christopher Lloyd, si trasformano in un percorso adolescenziale verso la maturità del protagonista, James Marsden, proiettato in un’altra dimensione alla ricerca del vero sé stesso, paradossalmente artista iperrealista, piuttosto che avvocato come voleva il padre, in compagnia di folletti e gnomi importati dall’Irlanda, tra cui una moderna versione del genio della lampada, interpretato da Gary Oldman. Cast notevole, soggetto stucchevole, mediocre prodotto da intrattenimento con qualche velleità moralistica di troppo.
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(di monica)
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(di tremotino)
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