Vanilla Sky |
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Un film di Cameron Crowe.
Con Tom Cruise, Cameron Diaz, Kurt Russell, Penélope Cruz, Jason Lee.
continua»
Thriller,
durata 120 min.
- USA 2001.
MYMONETRO
Vanilla Sky
valutazione media:
2,83
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Perché girare un remake solo quattro anni dopo?di luigimFeedback: 0 |
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sabato 20 settembre 2008 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Di norma il remake, come la cover, trova la sua ragion d’essere nella ricerca dell’innovazione, nella sperimentazione, nell’approfondimento dell’opera originale. Caso unico nella storia del cinema (prima che “Vanilla Sky” uscisse nelle sale) era il recente “Psycho” di Van Sant, che, però, riproducendo pedissequamente dialoghi, scene e riprese del film di Hitchcock, si giustificava nel voler omaggiare, più che nel volergli donare il colore (scelta che sarebbe controproducente in quanto era proprio il bianco e nero a donare quell’atmosfera inconfondibile ai film del maestro del brivido), questo capolavoro. Perché, allora, decidere di rigirare a soli quattro anni di distanza il film forse più riuscito di Alejandro Amenàbar? Per farlo conoscere al grande pubblico? Per spostare la location da Madrid a New York e studiarne l’effetto? Per sfruttare un successo che, a conti fatti, “Abre los ojos” oltre i confini spagnoli non aveva avuto? O semplicemente perché Tom Cruise s’era innamorato della sceneggiatura e desiderava gigioneggiare nel ruolo che era stato di Eduardo Noriega? Probabilmente è quest’ultima la verità. E Amenàbar dovette capirlo, altrimenti non si sarebbe (giustamente) rifiutato di rimettere le mani su un film che meglio di così ormai non sarebbe potuto più riuscire. Così mr. Cruise si appellò al buon Crowe (che l’aveva già diretto in “Jerry Maguire”) e si accontentò di convincere Penelope Cruz (sua futura compagna) a rivestire ancora una volta l’abito di Sofia. Non disprezzando di offrire ad Amenàbar, probabilmente in segno di stima e rispetto, la produzione dell’ottimo “The Others”. Sin dalle prime scene, ci si rende conto che a “Vanilla Sky” (il cui titolo deriva da un quadro di Monet esposto nella casa del protagonista e poi richiamato nel finale) manca qualcosa, ma ci si convince che è soltanto déjà-vù e ci si ostina ad arrivare fino alla fine. Però poi si conclude che non siamo dalle parti di “Psycho” (e quindi del semplice omaggio), ma che Cameron Crowe ha deciso d’innovare dove non c’era assolutamente da innovare e ha tagliuzzato qua e là qualche dialogo e qualche scena tutt’altro che inutili. Ad esempio, uno dei punti di forza era la ripetuta visione del risveglio di Cèsar (ora David) che quasi automaticamente andava a guardarsi allo specchio: perché tagliarlo? Oppure perché insistere così tanto su David che corre per una Broadway deserta quando è soltanto un prologo (e peraltro un sogno)? La stessa Cruz, a quattro anni di distanza, costruisce un personaggio completamente diverso, mentre il protagonista/produttore ride e sorride così tanto che non si avverte minimamente il trauma psicologico che dovrebbe vivere dopo l’incidente (e, a dirla tutta, nemmeno quello fisico... i suoi sfregi sono graffietti in confronto al volto mostruoso di Noriega: lui sì che aveva bisogno d’indossare una maschera per nascondersi, mentre Cruise sembra essere reduce da nulla più che una scazzottata particolarmente violenta). Va detto che il regista dimostra il suo pregio e cioè che, da ex giornalista della bibbia musicale “Rolling Stone” quale è, ha uno spiccato senso di selezione musicale (e anche qui si tratta di belle canzoni, ma molto spesso fuori luogo, al punto da alleviare la tensione che bisognerebbe creare in determinati momenti). Ma va aggiunto anche che viene fuori il suo difetto: sarà che non è di sangue latino, ma la sua idea di cinema mal si sposa con la trama sospesa a metà tra sogno e realtà e si sofferma, soprattutto nel finale, a fornire fin troppe spiegazioni. E allora sorge una domanda: poiché molte di queste considerazioni discendono dal fatto che i due film sono imparagonabili, cosa sarebbe “Vanilla Sky” senza aver visto “Apri gli occhi”? Discreto.
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