Lietta Tornabuoni
La Stampa
IL film portoghese che più ha irritato i critici alla Mostra di Venezia è una storia di ossessione sessuale gay. Il protagonista, spinto da una insaziabile voracità carnale e coperto a volte come Diabolik da una maschera e da una tuta nere di Lurex, sodomizza un uomo invisibile, masturba un poliziotto, fa sesso orale con uno sconosciuto al gabinetto, masturba se stesso stringendosi al collo il tubo della doccia, si fa penetrare contro un cancello, ammanetta e viene ammanettato, imbavaglia, lega, fruga, si fa toccare: tanto desolatamente da non suscitare alcuno scandalo, ma piuttosto una sensazione di pena e persino di commozione. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (686 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 15 Settembre 2000