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Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore
Si può scrivere, girare, interpretare un film musicale dedicato alla poesia della pressa? Si può immaginare una coreografia che esalti le delizie di un’officina assordante? Si può celebrare l’epopea canterina d’un gruppo di trattoristi decisi a difendere nei campi l’economia della patria e, con lo stesso solerte entusiasmo, pronti a condurre carri armati in battaglia, solo che Stalin lo ordini? Verrebbe da rispondere, d’acchito: sarebbe possibile se un improbabile Fritz Lang mattacchione si divertisse a fare la parodia (sonora, ovviamente) di Metropolis (1926). [...]
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