Ci si può emozionare al punto di passare più di un'ora sul punto di piangere guardando un film monocromatico? Ebbene sì, grazie a Derek Jarman, regista sperimentale che concepisce il film come un'opera cinematografica e non come un prodotto.
"Blue" è una pellicola prettamente autobiografica e, al tempo stesso, una fotografia vivida e dolorosa della condizione umana del malato di AIDS.
Credo che la scelta di mantenere il video blu per tutta la durata del film sia stata veramente azzeccata: stimola l'immaginazione e, paradossalmente, coinvolge più di un film con le immagini.
Uno dei risultati più alti di Jarman.
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