blackdragon89
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domenica 1 luglio 2012
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l'oscurità di un futuro passato.
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Durante la stesura della seconda stagione de "I segreti di Twin Peaks", la ABC fece pressioni a David Lynch affinchè rivelasse il segreto dell'omicidio di Laura Palmer. Secondo il regista tuttavia i tempi non erano ancora maturi, tanto che fu egli stesso ad affermare: "C'era spazio per tantissimi altri misteri, ma quel mistero era sacro, teneva in piedi tutti gli altri." Alla fine cedette alle richieste, e come previsto, gli ascolti calarono in maniera inesorabile, portando all'inaspettata cancellazione della serie dopo un finale fin troppo vago e impenetrabile, in perfetto stile Lynch.
Con l'intento di fornire al pubblico una cornice più resistente, la figlia Jennifer scrive nel settembre 1990 "Il diario segreto di Laura Palmer", dando reale consistenza a quell'enigmatico oggetto di curiosità e mistero che per lungo tempo era stato intelaiatura portante di tutto il percorso metaforico, mentre nel 1992 è il padre a dirigere "Fuoco cammina con me", rifacendosi in parte al libro stesso.
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Durante la stesura della seconda stagione de "I segreti di Twin Peaks", la ABC fece pressioni a David Lynch affinchè rivelasse il segreto dell'omicidio di Laura Palmer. Secondo il regista tuttavia i tempi non erano ancora maturi, tanto che fu egli stesso ad affermare: "C'era spazio per tantissimi altri misteri, ma quel mistero era sacro, teneva in piedi tutti gli altri." Alla fine cedette alle richieste, e come previsto, gli ascolti calarono in maniera inesorabile, portando all'inaspettata cancellazione della serie dopo un finale fin troppo vago e impenetrabile, in perfetto stile Lynch.
Con l'intento di fornire al pubblico una cornice più resistente, la figlia Jennifer scrive nel settembre 1990 "Il diario segreto di Laura Palmer", dando reale consistenza a quell'enigmatico oggetto di curiosità e mistero che per lungo tempo era stato intelaiatura portante di tutto il percorso metaforico, mentre nel 1992 è il padre a dirigere "Fuoco cammina con me", rifacendosi in parte al libro stesso.
Fievoli luci e freddi colori "ballano" in quella che è una cauta e piacevole sequenza di testa, che similmente ricorda l'assenza di segnale di un vecchio televisore. Poi un lampo, un corpo contundente si abbatte sull'apparecchio, di fatto realmente presente, e un urlo squarcia l'illusoria quiete riportando lo spettatore alla tangibile catena di eventi. E come ogni produzione che porta il marchio coordinatore del folle genio statunitense è un incipit che dà irrevocabilmente spazio al caos.
Gordon Cole convoca l'agente speciale Chester Desmond (Chris Isaak) per indagare sull'omicidio di Teresa Banks; siamo al principio, è l'esordio effettivo su cui si snoda l'intera vicenda, e come tale non può essere ne una partenza priva di significato, ma neppure colma di rivelazioni. Così Desmond scompare, perchè troppo vicino ai segreti della Loggia Nera. E di nuovo quella calma fittizia, enfatizzata dalla celebre "Falling", ci porta alla vita di Laura e ai sette giorni precedenti la narrazione della saga. Giocando sul fatto che il pubblico è già cosciente del reale svolgersi degli avvenimenti, il film si districa in un incubo senza fine, reggendosi su presupposti come la droga e la depravazione e tracciando il cammino di una storia triste, tetra e inevitabile.
Più che un vero e proprio prequel narrativo si tratta di una panoramica di tutto ciò che sta dietro all'intricata filosofia che popola l'intera serie, della quale il prodotto presenta ancora forti peculiarità, come la predilezione per personaggi anormali e strampalati, a cominciare dallo stesso Gordon, interpretato ancora una volta dallo stesso Lynch. Sebbene indubbi siano i termini di collegamento però, il film sembra presentare una continuità più evidente rispetto allo stile del regista che con la maggior parte delle caratteristiche visibili nelle due stagioni di Twin Peaks. Di alcuni elementi non vi è traccia, a cominciare da un Agente Cooper leggermente pacato e marginale, mancante di quello sprint e di quella vena di allegria che tanto lo delineavano, da cui traspare forse la riluttanza dello stesso Kyle MacLachlan a recitare nel prequel. Assente è poi purtroppo quella piacevole nota di humor derivante dall'originalissima singolarità dei protagonisti, che trasformava la dilagante pazzia in qualcosa di più naturale e quotidiano; tutto ciò contribuisce a rendere altalenante la fase iniziale, nonchè l'unica a poter di fatto accogliere qualche stralcio di ilarità, essendo il resto del film totalmente incentrato su una vicenda malinconica.
Vigorosi sono invece d'altra parte i mezzi cardine del linguaggio Linciano, come l'ordinario uso del macabro o di assurdi espedienti per evidenziare qualsiasi contenuto, che sia o meno importante. Di nuovo fondamentali tornano i rumori, altra necessità dovuta alla predilezione per il montaggio sonoro, che come sempre si sposa perfettamente con quello grafico. I rumori dividono le scene, spezzano il silenzio, dettano le regole imponendosi sopra le immagini; i rumori accendono il fuoco, preparano all'incubo e ne pongono fine. E così il tempo perde il suo significato, passato, presente e futuro si mischiano insieme, e il prologo può divenire l'epilogo.
Con la partecipazione di David Bowie e Chris Isaak, quello di Lynch è al solito un cinema alternativo, fatto di presagi e sensazioni. Seppure non possa considerarsi il suo capolavoro, "Fuoco cammina con me" rimane un must per gli appassionati dalla serie, grazie a un preciso attaccamento che è un pregio come un difetto, essendo infatti difficilmente visionabile da chi non ne ha conosciuto i tratti e lo spirito, o che in ogni caso rischia di presentarsi come un film come un altro.
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paride86
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lunedì 16 marzo 2009
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splendido
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Si tratta del prequel di Twin Peaks, interamente dedicato all'ultima settimana di vita di Laura Palmer, famosissima ragazza di cui finora si era soltanto sentito parlare e che adesso, grazie a questo film, si prende la "rivincita" partecipando da protagonista alla sua storia.
Il film è lynchiano nel senso più stretto: metaforico, simbolico, inquietante e misterioso; mi è dispiaciuto molto per l'attrice che interpretava Donna, che rifiutò di girarlo: pur se ben rimpiazzata, allo spettatore affezionato della serie rimane sempre l'amaro in bocca quando cambia la faccia di uno dei personaggi.
"Fuoco cammina con me" mi è piaciuto tantissimo, soprattutto per l'approfondimento psicologico e (melo)drammatico fatto sul personaggio di Laura Palmer, interpretata da una bravissima Sheryl Lee; certamente non può essere un film a se stante e dipenderà sempre dalla serie.
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Si tratta del prequel di Twin Peaks, interamente dedicato all'ultima settimana di vita di Laura Palmer, famosissima ragazza di cui finora si era soltanto sentito parlare e che adesso, grazie a questo film, si prende la "rivincita" partecipando da protagonista alla sua storia.
Il film è lynchiano nel senso più stretto: metaforico, simbolico, inquietante e misterioso; mi è dispiaciuto molto per l'attrice che interpretava Donna, che rifiutò di girarlo: pur se ben rimpiazzata, allo spettatore affezionato della serie rimane sempre l'amaro in bocca quando cambia la faccia di uno dei personaggi.
"Fuoco cammina con me" mi è piaciuto tantissimo, soprattutto per l'approfondimento psicologico e (melo)drammatico fatto sul personaggio di Laura Palmer, interpretata da una bravissima Sheryl Lee; certamente non può essere un film a se stante e dipenderà sempre dalla serie. Io consiglio di vederlo subito dopo la prima stagione di Twin Peaks, soprattutto per il modo in cui viene rivelata l'identità dell'assassino: mentre in "Fuoco cammina con me" la rivelazione è inquietante e disturbante, nella seconda stagione di Twin Peaks il modo in cui si scopre l'identità dell'assassino è orribile, al limite della barbara banalità televisiva.
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sergio pensato
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lunedì 2 gennaio 2006
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incompreso
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Ecco un cineasta squisitamente metafisico, in un'epoca in cui anche i sogni debbono riferirsi a immagini concrete. L'estetica di questo geniale autore soffre quindi la caduta da simbolo a segno e si traduce talvolta in un linguaggio incoerente, proprio accostando i suoi temi preferiti del dolore e del male; ma l'intuizione è talmente forte da rendere indistinguibile il tema dalla materia del film. Il serial ha nuociuto a quest'opera, incompresa dalla critica ed asservita al pubblico: una commedia spirituale, cupa ed astratta fino alla redenzione finale. La chiave di Lynch non è esistenziale né religiosa, ma nel confronto tra la coscienza nell'accezione più ampia del termine e forze sovrumane.
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Ecco un cineasta squisitamente metafisico, in un'epoca in cui anche i sogni debbono riferirsi a immagini concrete. L'estetica di questo geniale autore soffre quindi la caduta da simbolo a segno e si traduce talvolta in un linguaggio incoerente, proprio accostando i suoi temi preferiti del dolore e del male; ma l'intuizione è talmente forte da rendere indistinguibile il tema dalla materia del film. Il serial ha nuociuto a quest'opera, incompresa dalla critica ed asservita al pubblico: una commedia spirituale, cupa ed astratta fino alla redenzione finale. La chiave di Lynch non è esistenziale né religiosa, ma nel confronto tra la coscienza nell'accezione più ampia del termine e forze sovrumane. Tutto cambie e nulla è deciso: gli agenti del bene o del male sono macabre marionette o comparse buffe sotto l'influsso di entità indefinibili; per contro l'essere umano cresce in dignità innalzandosi ad angelo. Per il miracolo occorrono mente e cuore. Wenders, a sua volta, titola i suoi angeli sopra Berlino "le ali del desiderio".
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ilaskywalker
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venerdì 29 luglio 2011
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dove la serie tv sublima ed eccede
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Mi aspettavo risposte alle domande lasciate in sospeso durante la serie: le ho trovate in parte. Non è possibile comprendere i vari enigmi e la mitologia delle figure misteriose (quelle della Loggia Nera e non) se non ci si aiuta con altre fonti, analisi, libri a tema e anche -perché no- congetture del fandom. Questo film va visto prima di intraprendere un percorso del genere.
Violentissimo, a tratti insostenibile. Osé. Mai come in questo caso Lynch aumenta suoni e volume audio di toni che quasi sovrastano il parlato (nella scena del locale notturno, in origine il regista aveva predisposto i dialoghi sottotitolati, tanto erano poco percepibili). Tutto nella vita di Laura Palmer sembra eccessivo: la famiglia, le visioni, i sogni, il rapporto con amici ed amanti.
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Mi aspettavo risposte alle domande lasciate in sospeso durante la serie: le ho trovate in parte. Non è possibile comprendere i vari enigmi e la mitologia delle figure misteriose (quelle della Loggia Nera e non) se non ci si aiuta con altre fonti, analisi, libri a tema e anche -perché no- congetture del fandom. Questo film va visto prima di intraprendere un percorso del genere.
Violentissimo, a tratti insostenibile. Osé. Mai come in questo caso Lynch aumenta suoni e volume audio di toni che quasi sovrastano il parlato (nella scena del locale notturno, in origine il regista aveva predisposto i dialoghi sottotitolati, tanto erano poco percepibili). Tutto nella vita di Laura Palmer sembra eccessivo: la famiglia, le visioni, i sogni, il rapporto con amici ed amanti. E ci viene trasmesso in modo esemplare, visivo ed acustico. C'è la luminosità del giorno, comunque reso in modo poco caramellato ed accogliente rispetto alla serie tv (lo stesso dicasi per gli ambienti interni), e c'è il buio della notte, ancora più inquietante. Una larga parentesi all'intermittenza, marchio di fabbrica lynchiano ed elemento disturbante.
Impossibile definire quindi Lynch "inquietante" solo per sentito dire; non si puo' fare a meno di entrare nel turbamento degli eventi che porteranno alla morte della ragazza senza farsi coinvolgere od addirittura averne paura.
Credo sia improponibile la visione per un pubblico che non abbia dimestichezza con Twin Peaks. Una serie tv che registicamente si sublima ed eccede con questa pellicola, che non si puo' non adorare a prescindere.
Amo Dale Cooper, i donuts, quel caffè che nella realtà non bevo né mi piace, tutte le sottotrame sospese; poi Kiefer Sutherland paciocchino con gli occhiali: c’è mai fine alla perfezione? Forse no.
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dandy
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giovedì 29 ottobre 2020
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laura....
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Lynch gira il prequel della serie che ha rivoluzionato il concetto di serie stesso e ribadito la sua unicità di regista.Di fatto,il film va visto prevalentemente dopo "Twin Peaks",che era stata tolta a Lynch dalla seconda stagione(lui nemmeno avrebbe voluto una soluzione all'enigma dell'omicidio di Laura) e che lo girò per cercare di impossessarsene nuovamente.Ma il tentativo non riuscì:pubblico e gran parte della critica gli voltarono le spalle e già per le riprese influirono non poco la mancanza di Mark Frost(co-ideatore della serie con Lynch)e parte del cast(Lara Flynn Boyle[sostituita da Moira Kelly] e Sherilyn Fenn).Anche MacLachlan appare poco,perchè l'attore non era troppo convinto e si dovette inventare il personaggio di Desmond.
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Lynch gira il prequel della serie che ha rivoluzionato il concetto di serie stesso e ribadito la sua unicità di regista.Di fatto,il film va visto prevalentemente dopo "Twin Peaks",che era stata tolta a Lynch dalla seconda stagione(lui nemmeno avrebbe voluto una soluzione all'enigma dell'omicidio di Laura) e che lo girò per cercare di impossessarsene nuovamente.Ma il tentativo non riuscì:pubblico e gran parte della critica gli voltarono le spalle e già per le riprese influirono non poco la mancanza di Mark Frost(co-ideatore della serie con Lynch)e parte del cast(Lara Flynn Boyle[sostituita da Moira Kelly] e Sherilyn Fenn).Anche MacLachlan appare poco,perchè l'attore non era troppo convinto e si dovette inventare il personaggio di Desmond.E' stato rivalutato nel corso degli anni,soprattutto dopo l'uscita della nuova serie del 2017,che riprenderà certe cose qui anticipate(e personaggi come l'agente Philp Jeffries interpretato da David Bowie,che ritornerà come teiera gigante dopo la scomparsa dell'artista).E a ragione.Se risulta incomprensibile per i non iniziati e ha deluso le aspettative dei fan della serie,resta comunque un prodotto ben fedele alla poetica del regista,nonchè uno dei più incredibili ritratti sull'adolescenza di sempre.Mai come in questo film il regista aveva optato per toni così truci e da incubo,che prendono quasi del tutto il sopravvento sull'ironia stralunata della serie(motivo principale per il rifiuto dei fan).E il ritratto dell'iconica protagonista(a cui il regista voleva dare ulteriore spazio vista la brevità della sua presenza nella serie)negli ultimi giorni di vita in balia del male è straziante.Non vi sono appigli possbili,la solitudine di fronte all'inevitabile è totale,l'orrore sembra trionfare su tutto,e non vi è possibilità di gioia se non nella morte dopo il più atroce dei destini(indimenticabile il finale).Notevole la sequenza allucinata nella Pink Room al Bang Bang Bar e inquietante quella dell'aggressione di BOB a Laura.Forse è il più estremo dei film di David Lynch,ti lascia dentro un vuoto desolante per quello a cui si assiste e ti fa provare un'immensa pietà per Laura Palmer.Musiche di Angelo Badalamenti,che compone "Theme From Twin Peaxs:Fire Walk With Me" e recupera il tema d'apertura della serie.Le splendide canzoni cantate nel Bang Bang Bar(unici momenti davvero soavi nel film)sono di Julee Cruise.Alcune edizioni noatrane sono di 5 minuti.Alcune edizioni blu ray contengono negli extra 91 minuti di scene inedite montate dal regista.
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housebello
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giovedì 3 giugno 2010
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film da forzare
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Fuoco cammina con me, altra perla di david lynch, autore davvero irresistibile. Messa da parte tutta la storia dei segreti di twin peaks, il film è qualcosa a parte, completamente staccato dalla serie tv. Nella prima parte, come al solito, Lynch chiede uno sforzo mentale allo spettatore, quello di Forzare la visione del film in modo da lasciar perdere la serie Tv. Sin dall'inizio viene richiesto il tipico ruolo attivo alla visione da parte dello spettatore, in modo da diventare lui stesso un ulteriore piano narrativo su cui sviluppare la storia. Una volta che lo spettatore chiude la forzatura mentale richiesta per distaccarsi dal piano narrativo della serie Tv (la parte relativa alle indagini su Teresa e la storiella sull'agente Cooper, che praticamente è un altro personaggio rispetto alla seire), si inizia con la storia del film vera e propria (quando si torna a Twin Peaks per raccontare la storia dell'omicidio di Laura).
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Fuoco cammina con me, altra perla di david lynch, autore davvero irresistibile. Messa da parte tutta la storia dei segreti di twin peaks, il film è qualcosa a parte, completamente staccato dalla serie tv. Nella prima parte, come al solito, Lynch chiede uno sforzo mentale allo spettatore, quello di Forzare la visione del film in modo da lasciar perdere la serie Tv. Sin dall'inizio viene richiesto il tipico ruolo attivo alla visione da parte dello spettatore, in modo da diventare lui stesso un ulteriore piano narrativo su cui sviluppare la storia. Una volta che lo spettatore chiude la forzatura mentale richiesta per distaccarsi dal piano narrativo della serie Tv (la parte relativa alle indagini su Teresa e la storiella sull'agente Cooper, che praticamente è un altro personaggio rispetto alla seire), si inizia con la storia del film vera e propria (quando si torna a Twin Peaks per raccontare la storia dell'omicidio di Laura). La parte centrale del film e quella finale sono quindi una conseguenza della prima. Se prima lo spettatore era chiamato a forzare la realtà del film, adesso è Laura a dover forzare continuamente il sogno/incubo che sta vivendo. La struttura del film sembra essere effettivamente questa: una continua forzatura dell'illusione che vive Laura. La storia viene continuamente tirata al limite delle sue possibilità grottesche tipiche dell'incubo, per poi tornare ad un piano lineare e coerente con la realtà ogni volta che Laura prova a fare dei test di realtà o delle forzature del sogno per capire se è reale o meno. Gli specchi infatti non mostrano le immagini specchiate, gli orologi non rispettano le leggi fisiche del tempo, i quadri cambiano continuamente rappresentazione, tutte qualità tipicamente utilizzate dagli onironauti per riconoscere il sogno dalla realtà e ritrovare la lucidità. Lucidità che Laura non trova quasi mai se non in momenti circoscritti che poi ritornano in fretta a presentare i tratti tipici del sogno. A testimonianza di tutto questo c'è l'accozzaglia incoerente di personaggi (praticamente a parte Laura e il padre gli altri personaggi non compaiono per più di dieci minuti) che vanno e vengono in continuazione. I punti deboli del film sono la recitazione scandalosa di Sheryl Lee e la mancanza di coerenza/poetismo nella struttura (il vero tocco magico che renderà INLAND EMPIRE il film straordinario che sarà), resta però un film che approfondisce come nessun altro la profondità del sogno e le capacità di forzatura mentale dello spettatore e dei protagonisti. Raccontato su piani narrativi di diverso genere, questi restano dialetticamente attivi tra di loro. Sconsigliato ai fan accaniti del Lynch televisivo e consigliato ai fan del Lynch cinematografico. Un film imperfetto che un poco alla volta migliora in continuazione, non sembra essere il racconto di come realmente sono andate le cose dell'omicidio Laura, quanto un sogno mal ricordato da parte di un fan di Twin Peaks che nel sonno ha rielaborato il telefilm. Serial e film non solo non sono dipendenti, ma credo che facciano finta di non conoscersi.
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dr. o' le'
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giovedì 27 luglio 2006
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twin peaks: atto primo ed ultimo
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Come si può facilmente evincere dalle varie opinioni deliranti espresse sui film dell'ottimo David Lynch in queste pagine, figuro senza dubbio nel gruppo di persone che lo apprezzano (tutti gli altri lo odiano, senza mezze misure, come è giusto che sia).
La visione di questo prequel/sequel della celebre serie tv Twin Peaks mi ha lasciato però particolarmente contrariato.
Dalle opere dell'insensato cineasta americano infatti, è lecito aspettarsi sempre atmosfera onirica, sequenze sconclusionate, piani temporali mixati senza pietà, personaggi e situazioni che fanno del nonsense ricercato la loro primaria peculiarità.
Fuoco cammina con me però va oltre e , come spesso capita quando si esagera, finisce col non cogliere l'obbiettivo prefissato.
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Come si può facilmente evincere dalle varie opinioni deliranti espresse sui film dell'ottimo David Lynch in queste pagine, figuro senza dubbio nel gruppo di persone che lo apprezzano (tutti gli altri lo odiano, senza mezze misure, come è giusto che sia).
La visione di questo prequel/sequel della celebre serie tv Twin Peaks mi ha lasciato però particolarmente contrariato.
Dalle opere dell'insensato cineasta americano infatti, è lecito aspettarsi sempre atmosfera onirica, sequenze sconclusionate, piani temporali mixati senza pietà, personaggi e situazioni che fanno del nonsense ricercato la loro primaria peculiarità.
Fuoco cammina con me però va oltre e , come spesso capita quando si esagera, finisce col non cogliere l'obbiettivo prefissato. La narrazione è, al solito, stentata, vaneggiante, sconclusionata (la comparsata di David Bowie è il vero e proprio emblema di questo film), ma esagera sin troppe volte.
Lynch insomma finisce col girare un film che rappresenta la parodia del suo modo di fare cinema, e che man mano che la narrazione progredisce diviene un abbozzato porno-thriller scontatissimo e francamente fastidioso.
La sequenza finale conclude degnamente una tale accozzaglia di inutilità.
Insomma se avete amato film come Elephant Man, Velluto Blu, Strade Perdute, Una storia vera, Mulholland Drive, evitate questo film come la lebbra.
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[+] mah
(di junkroxy)
[ - ] mah
[+] la lebbra ce l'avevi quando l'hai visto
(di vapor)
[ - ] la lebbra ce l'avevi quando l'hai visto
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