Era il 1985 e Hong Kong consegnava al cinema mondiale un gioiello di intrattenimento, mix curatissimo e incantevole di comicità slapstick e kung-fu acrobatico sul filo di un horror-demenziale dal peculiare sapore asiatico. Apprezzato in patria e apparentemente dimenticato o colpevolmente snobbato da pubblico e critica nostrani (Mereghetti 2011 non menziona ancora né opera né regista) Mr Vampire è un capolavoro di genere che attende di essere rivalutato, soprattutto da chi smania per esorcisti taoisti monociglia a caccia di vampiri ottusi che zompettano a canguro: imperdibili. Quasi doveroso invece perdersi il sequel.