quentin
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martedì 26 settembre 2006
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tanto tempo fa...
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Era un lontano 1977 quando nelle sale cinamatografice di (quasi) tutto il mondo la concezione di effetti speciali, di fantascenza e forse addirittura di film cambiò radicalmente.
Ho visto tutta la trilogia (e per tutta intendo anche quella iniziata nel 1999 che narra l'apologia di Dart Vader)un'infinità di volte, in paricolar modo l'episodio 4-5 e 6, anche perchè ne possiedo una versione originale in WHS senza effetti speciali rimasterizzati e senza scene inedite, questo forse potrebbe essere una mancanza da una parte, ma dall'altra è stato un utile modo per appurare tutta la genialità inventiva e creativa di G.Lucas.
Con immenso rammarico ho letto recensioni de "La Stampa" che affermano che ormai "Guerre Stellari" è una serie di Film vecchi, con effetti speciali troppo grossolani e di conseguenza troppo superati, e che persino la storia è ormai troppo scontata e prevedibile eccetera eccetera, questo può capitare per chi si limita a vedere la pellicola con l'occhio di uno spettatore del 2000, che va al cinema e si aspetta di vedere mostri creati interamente in digitale alla " Il signore degli anelli", oppure dei cataclismi naturali alla "The Day After Tomorrow", senza dimenticare il messaggio o la filosofia che rende una pellicola unica nel suo genere: Rimarrei alquanto sorpreso se qualcuno giudicasse "Viaggio nella Luna" Di Meliès (che ricordo è stato creato nel 1902!) brutto per via degli effetti speciali, che non potrebbero mai competere con King Kong di Jackson, oppure lo stesso King Kong del 1933, chi mai si sognerebbe di dire che il pupazzo di 45 cm mosso con le sequenze animate è "grossolano e superato"? Perchè non è l'effettro visivo che rende un film di fantascenza incredibile,(pensate a "L'invasione degli ultracorpi" in qui gli effetti speciali- se escludiamo i bacelli alieni- sono totalmente assenti) ma "l'abilità di riportare sulla macchina da presa un mondo fantastico o una ipotesi fantastica che potrebbere esistere davvero" (lo dice l'etimologia stessa della parola fantascienza),
la scena di 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO(1968) di Kubrick in qui David (l'astronauta) viene risucchiato in una dimansione spaziotemporale è forse fatta con gli effetti speciali? Assolutamente no! Si tratta di effetti fotografici, di conseguenza non è necessario l'effeto speciale per rappresentare una cosa di fantascienza, è in guerre stellari Io personalmente ho trovato tutto quello che mi aspettavo da una film: azione, amore, avventura, paura, battaglie epiche, duelli, amore, odio, paura, divertimento e si, anche degli ottimi effetti speciali che però non tolgono affatto spazio agli attori, anzi contribuiscono a dare loro uno spessore maggiore.
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Era un lontano 1977 quando nelle sale cinamatografice di (quasi) tutto il mondo la concezione di effetti speciali, di fantascenza e forse addirittura di film cambiò radicalmente.
Ho visto tutta la trilogia (e per tutta intendo anche quella iniziata nel 1999 che narra l'apologia di Dart Vader)un'infinità di volte, in paricolar modo l'episodio 4-5 e 6, anche perchè ne possiedo una versione originale in WHS senza effetti speciali rimasterizzati e senza scene inedite, questo forse potrebbe essere una mancanza da una parte, ma dall'altra è stato un utile modo per appurare tutta la genialità inventiva e creativa di G.Lucas.
Con immenso rammarico ho letto recensioni de "La Stampa" che affermano che ormai "Guerre Stellari" è una serie di Film vecchi, con effetti speciali troppo grossolani e di conseguenza troppo superati, e che persino la storia è ormai troppo scontata e prevedibile eccetera eccetera, questo può capitare per chi si limita a vedere la pellicola con l'occhio di uno spettatore del 2000, che va al cinema e si aspetta di vedere mostri creati interamente in digitale alla " Il signore degli anelli", oppure dei cataclismi naturali alla "The Day After Tomorrow", senza dimenticare il messaggio o la filosofia che rende una pellicola unica nel suo genere: Rimarrei alquanto sorpreso se qualcuno giudicasse "Viaggio nella Luna" Di Meliès (che ricordo è stato creato nel 1902!) brutto per via degli effetti speciali, che non potrebbero mai competere con King Kong di Jackson, oppure lo stesso King Kong del 1933, chi mai si sognerebbe di dire che il pupazzo di 45 cm mosso con le sequenze animate è "grossolano e superato"? Perchè non è l'effettro visivo che rende un film di fantascenza incredibile,(pensate a "L'invasione degli ultracorpi" in qui gli effetti speciali- se escludiamo i bacelli alieni- sono totalmente assenti) ma "l'abilità di riportare sulla macchina da presa un mondo fantastico o una ipotesi fantastica che potrebbere esistere davvero" (lo dice l'etimologia stessa della parola fantascienza),
la scena di 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO(1968) di Kubrick in qui David (l'astronauta) viene risucchiato in una dimansione spaziotemporale è forse fatta con gli effetti speciali? Assolutamente no! Si tratta di effetti fotografici, di conseguenza non è necessario l'effeto speciale per rappresentare una cosa di fantascienza, è in guerre stellari Io personalmente ho trovato tutto quello che mi aspettavo da una film: azione, amore, avventura, paura, battaglie epiche, duelli, amore, odio, paura, divertimento e si, anche degli ottimi effetti speciali che però non tolgono affatto spazio agli attori, anzi contribuiscono a dare loro uno spessore maggiore.
In conclusione non sono affatto confinto che se in qualche scena un'astronava non ha un movimento fluido o se il montaggio non ha una prestazione di livello digitale un film di genere fantastico o fantascentifico debba essere giudicato negativamente (altrimenti "I dieci Comandamenti"[1957] dovrebbe essere OFF LIMIT per gli spettatori, dato che gli errori di questo genere abbondano eccome) perchè facendo così si dimostra una visione superficiale non solo del film in questione ma di tutto il genere di fantascienza.
P.S. E per dirla tutta trovo che gli effetti della trilogia del 77' siano fantastici ancora oggi.
CHE LA FORZA SIA CON TUTTI I FAN DI STAR WARS! NON DISPERATE E NON CEDETA AL LATO OSCURO DELLA FORZA!!
E adwesso se permettete vado a guradarmi "La nuova speranza" di G. Lucas, Arrivederci.
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salmartinel
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martedì 30 gennaio 2007
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c'è una sola parola per definirlo: capolavoro!
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Che dire di guerre stellari che non sia già stato detto?
Stiamo parlando praticamente del miglior film di fantascienza mai fatto, Kubrick a parte, poichè c'è in questa pellicola tutto ciò che un cinefilo può aspettarsi: ritmo, tensione, impegno e una storia avvincente.
Guerre stellari è una dichiarazione d'amore per la settima arte, una perfetta macchina spettacolare che non può non essere apprezzata da chi ama quella sublime creazione umana nata come semplice forma di svago, come una sorta di trastullo per chi non sapeva come impiegare meglio il proprio tempo libero, e diventata col tempo una vera e propria forma d'arte grazie al genio di maestri come Chaplin, Hitchcock e Truffaut, e che risponde al nome di cinema.
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Che dire di guerre stellari che non sia già stato detto?
Stiamo parlando praticamente del miglior film di fantascienza mai fatto, Kubrick a parte, poichè c'è in questa pellicola tutto ciò che un cinefilo può aspettarsi: ritmo, tensione, impegno e una storia avvincente.
Guerre stellari è una dichiarazione d'amore per la settima arte, una perfetta macchina spettacolare che non può non essere apprezzata da chi ama quella sublime creazione umana nata come semplice forma di svago, come una sorta di trastullo per chi non sapeva come impiegare meglio il proprio tempo libero, e diventata col tempo una vera e propria forma d'arte grazie al genio di maestri come Chaplin, Hitchcock e Truffaut, e che risponde al nome di cinema.
Alcuni critici non hanno gradito l'opera terza di George Lucas, considerandola un giocattolone costosissimo che avrebbe potuto divertire al più gli adolescenti meno smaliziati, e le critiche che gli sono state mosse a più riprese sono l'uso eccessivo degli effetti spettacolari, la divisione eccessivamente manichea tra il bene e il male, e la banalizzazione della metafora politica; a queste critiche gli appassionati della saga cinematografica più seguita al mondo (insieme a quella che narra le avventure dell'agente segreto più famoso del pianeta) possono semplicemente rispondere che Guerre stellari racconta il mito, che è un qualcosa nato prima dell'avvento della filosofia e che ha più punti di contatto con la mitologia greca e le sue icone, Zeus, Apollo e compagnia bella, che non con le opere di Platone e Aristotele, e quindi certe forzature semplicistiche sono necessarie al racconto, come ben sanno i fan di un Spielberg.
Per quanto riguarda gli effetti speciali chi scrive è un autentico appassionato di cinema, un vero cultore della settima arte, e conosce e ama il cinema d'autore; i vari Bresson, Antonioni e Bergman sono tra i miei registi preferiti in assoluto con le loro opere asciutte ed essenziali, ma francamente il cinema è anche altro, e credo che si possa benissimo mettere sullo stesso piano Dollaro d'onore e Settimo Sigillo senza essere accusato di blasfemia, poichè entrambi sono capolavori assoluti che hanno contribuito a nobilitare il cinema.
Ritornando a Guerre stellari il lavoro che Lucas ha fatto sul genere è notevole, poichè il film, insieme al coevo Incontri ravvicinati di terzo tipo di Spielberg ha rivoluzionato il genere, lo ha reso accessibile ai più senza abdicare alla qualità che è altissima, ed ha regalato all'immaginario collettivo personaggi, umani e non, che sono entrati nell'iconogragia post-moderna; in pratica ha lasciato il suo marchio sulla fantascienza allo stesso modo in cui un suo illustre collega molti anni prima aveva ridisegnato le coordinate di un altro genere, il western, e stiamo parlando ovviamente di John Ford; anche a Ford interessava il mito e non la storia (un consiglio che mi permetto di dare a tutti i cinefili è di guardare in proposito L'uomo che uccise Liberty Vallance) o le introspezioni psicologiche dei personaggi, e difatti la fantascienza e il western sono i generi che si prestano meno ad essere vivisezionati dai discepoli di Jung e Freud.
Concludo augurando una buona visione a chiunque voglia vedere o rivedere il film e lanciando un messaggio a tutti gli appassionati di cinema: Cinefili di tutto il mondo, unitevi!
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(di robyner)
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ilpredicatore
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giovedì 8 aprile 2010
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che la forza sia con te
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Silenzio in sala. Luci spente. Compare la scritta in blu “Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana...”. Di nuovo il buio. E poi... bum! In mezzo allo spazio cosparso di stelle Il titolo STAR WARS a caratteri giganteschi invade il centro dello schermo accompagnato dal maestoso e trionfante tema targato John Williams una scritta in giallo oro procede dal basso verso l'alto sintetizzando gli ultimi avvenimenti. Poi una piccola astronave, inseguita e attaccata da un'altra più grossa, imponente, interminabile. Il resto è storia. George Lucas cambia il cinema per sempre con un film dal gusto retrò ma avanzatissimo coi tempi, dalle atmosfere da b-movie ma al contempo maestoso e pregevole, dal budget ridotto con risultati però da record.
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Silenzio in sala. Luci spente. Compare la scritta in blu “Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana...”. Di nuovo il buio. E poi... bum! In mezzo allo spazio cosparso di stelle Il titolo STAR WARS a caratteri giganteschi invade il centro dello schermo accompagnato dal maestoso e trionfante tema targato John Williams una scritta in giallo oro procede dal basso verso l'alto sintetizzando gli ultimi avvenimenti. Poi una piccola astronave, inseguita e attaccata da un'altra più grossa, imponente, interminabile. Il resto è storia. George Lucas cambia il cinema per sempre con un film dal gusto retrò ma avanzatissimo coi tempi, dalle atmosfere da b-movie ma al contempo maestoso e pregevole, dal budget ridotto con risultati però da record. Nessuno credeva a George Lucas quando girava questo film dall'aria sperimentale e fallimentare, nemmeno i suoi attori. E invece Guerre Stellari è la prima pellicola a incassare centinaia di milioni nella storia, il caposaldo del blockbuster, esempio di produzione artigianale ma ambiziosa, un successo planetario che ha emozionato milioni e milioni di spettatori, ma anche influenzato un'intera generazione di registi. Motivo di tutto questo successo? Merito principale del regista va alla sua capacità di intuire che cosa coinvolge e colpisce lo spettatore, di toccare i tasti giusti per emozionare e colpire. Prima lo incanta creando un universo originale e meticolosamente strutturato, contaminandolo di astronavi, droidi, alieni pittoreschi, spade laser destinate a diventare icona, il tutto attraversato da uno sguardo romantico, fresco, epico, avvincente. Lucas mischia i generi: space opera, avventura, comicità slapstick, azione, dramma. E poi i fumetti, Tolkien, Kurosawa, i b-movie anni cinquanta. Inoltre i personaggi: Luke Skywkalker è il giovane sognatore impaziente e con tanti conflitti in cui ci si può identificare, la scena in cui scruta i due soli al tramonto è da antologia, l'emblema della giovinezza in un'inquadratura. Han Solo è l'uomo egoista, intrepido, sicuro di sé, affabile e coraggioso che invece vorremmo essere, impagabili tutte le sue battute. Darth Vader un cattivo cupo e misterioso dal respiro infernale, dal quale rimaniamo terrorizzati e affascinati allo stesso tempo. Obi Wan Kenobi è il saggio mentore che ci apre gli occhi, ci racconta di una misteriosa entità chiamata Forza, ci guida, ci fa da punto di riferimento, ci fa da padre quando ce ne manca uno. E poi la musica. Williams impiega il leitmotiv, ossia ogni personaggio e situazione ha un proprio specifico tema, in grado così di sensibilizzare e di coinvolgere maggiormente lo spettatore. Infine sequenze di battaglia spettacolari e duello epocale. Grande ritmo. Cosa chiedere di più? Non solo Guerre Stellari è un suggestivo film d'azione e avventura, ma contiene anche elementi di grande spessore del racconto. Lucas narra una storia fantasy moderna con tematiche che si svilupperanno meglio nell'episodio successivo. Inspiegabile certe scelte di doppiaggio (R2-D2 ad esempio diventa C1-B8). L'unico attore che farà carriera è il sornione Harrison Ford. Nel cast però sono presenti due veterani come Alec Guinness e Peter Cushing. La Forza ci cattura, ci penetra e non ci abbandonerà più, da quell'anno 1977 tutto è cambiato per sempre. Sei oscar strameritati per un film originale ma al contempo classico, imitato ma mai eguagliato. L'inizio (ma è il quarto episodio) di una saga colossale che nell'insieme forma il film più bello di tutti i tempi.
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[+] ho parlato di capolavoro?
(di ilpredicatore)
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julia
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domenica 23 gennaio 2005
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guerre stellari vi: il mito comincia a vivere
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Nel remoto pianeta Tatooine un giovane ragazzo di nome Luke scopre che uno dei due robot che ha comprato, è il portatore di un messaggio da parte della principessa Leila per Obi one ke nobi, un jedi che per molti era morto da tempo. così inizia l'avventura del giovane Luke che lo porterà su mondi sconosciuti e a vivere appassionanti avventure, dove conoscerà Solo e dove imparerà a diventare un jedi.
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joker 91
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martedì 22 maggio 2012
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capolavoro fantascientifico senza tempo
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Era il lontano 1977 quando Lucas creò un mito entrato poi nell'immaginario collettivo mondiale. Un film su quale pochi scommettevano che si rivelerà l'incasso più grande di tutti i tempi sino a quel periodo vincitore di innumerevoli oscar con effetti speciali che sconvolsero il cinema e lo mutarono profondamente, Ford come Hammil ed la Fisher sono ottimi nei loro ruoli ma grandiosa è la capacità attoriale ed chiaramente superiore del Ben di Guinness. Lucas creatore di una nuova galassia fantasiosa quanto reale nella lotta tra bene e male,grandiosa la battaglia finale. Capolavoro senza tempo
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mondolariano
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giovedì 14 aprile 2011
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la fiaba che ha placato la febbre del progresso
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Uno dei pilastri della storia del cinema non potrebbe evitare certe accuse legate allo strapotere mediatico americano. In effetti, l’ipocrisia statunitense che si propone di dominare le coscienze sotto le sembianze della libertà è quasi certa. Ma tentare di demolire “Star Wars” aggrappandosi all’antiamericanismo rischia di risultare un po’ patetico. Bisognerebbe ammirare le meraviglie di questa saga senza lasciarsi trasportare troppo dall’emozione. Ma come si fa?
Un film davvero emozionante, stratosferico nella sua sfrenata frenesia, uno spettacolo che sposa la fiaba alla scienza e l’azione alla poesia, estremi che a prima vista parrebbero escludersi a vicenda ma che invece sono fusi in una colata d’acciaio inossidabile.
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Uno dei pilastri della storia del cinema non potrebbe evitare certe accuse legate allo strapotere mediatico americano. In effetti, l’ipocrisia statunitense che si propone di dominare le coscienze sotto le sembianze della libertà è quasi certa. Ma tentare di demolire “Star Wars” aggrappandosi all’antiamericanismo rischia di risultare un po’ patetico. Bisognerebbe ammirare le meraviglie di questa saga senza lasciarsi trasportare troppo dall’emozione. Ma come si fa?
Un film davvero emozionante, stratosferico nella sua sfrenata frenesia, uno spettacolo che sposa la fiaba alla scienza e l’azione alla poesia, estremi che a prima vista parrebbero escludersi a vicenda ma che invece sono fusi in una colata d’acciaio inossidabile. Pur nella retorica dei buoni e i cattivi, pur nella ripresa dei temi romantici con tanto di duelli, spade e mantelli come in una sorta di medioevo spaziale, “Guerre stellari” ha placato una febbre che negli anni ’60-’70 si era fatta bruciante con lo sviluppo del progresso tecnologico. Il tutto stemperato in un copione dai dialoghi leggeri, con una buona dose di umorismo e una storia più unica che rara: un paladino del bene passato alle forze del male, legato alla stessa fede che condivide coi suoi nemici e padre taciuto dell’eroe, il quale rischierà la stessa sorte per eccesso di zelo vendicativo (come si vedrà meglio nelle puntate successive, che però sono di livello inferiore all’originale).
Accanto a Guinnes e a Ford c’è anche Peter Cushing, che si è tolto i panni ottocenteschi di Sherlock Holmes per indossare panni galattici. Però: che ci fanno gli esseri umani in un lontano sistema solare? Questo è il punto debole congenito della fiaba. Per non parlare dei corpi umani che viaggiano nello spazio senza il supporto delle tute pressurizzate!
Williams ha copiato di sana pianta la celebre colonna sonora da una sinfonia classica: “I Pianeti”, di Gustav Holst. Non è una novità: dal povero Holst hanno scopiazzato un po’ tutti!
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claudiofedele93
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lunedì 9 novembre 2015
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tanto tempo fa, in un galassia lontana lontana...
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Scrivere di Star Wars equivale a parlare di una parte importante della storia del Cinema degli ultimi cinquant’anni, si tratta di prendere un prodotto inamovibile al lento scorrere del tempo, disturbare un monolite che per molte persone ha dato vita ad una vera e propria passione, rafforzatasi con i decenni, chiamare in causa l’inizio di una saga che nel 2015 verrà rilanciata con Il Risveglio della Forza, settimo capitolo ufficiale, che sembra destinata a sedere sul trono dell’olimpo dei lungometraggi immortali, quelli completamente privi di quel processo d’invecchiamento da renderli stanchi o passati di moda.
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Scrivere di Star Wars equivale a parlare di una parte importante della storia del Cinema degli ultimi cinquant’anni, si tratta di prendere un prodotto inamovibile al lento scorrere del tempo, disturbare un monolite che per molte persone ha dato vita ad una vera e propria passione, rafforzatasi con i decenni, chiamare in causa l’inizio di una saga che nel 2015 verrà rilanciata con Il Risveglio della Forza, settimo capitolo ufficiale, che sembra destinata a sedere sul trono dell’olimpo dei lungometraggi immortali, quelli completamente privi di quel processo d’invecchiamento da renderli stanchi o passati di moda.
L’epopea galattica creata da George Lucas, caro amico di Steven Spielberg, con il quale curerà tanti altri progetti come ad esempio la creazione di un’altra icona leggendaria, Indiana Jones, ha letteralmente conquistato il mondo, raggiungendo una fama internazionale senza pari, superando le più rosee aspettative, cambiando in larga parte il corso degli eventi legati al grande schermo ed in particolar modo a quella corrente di pellicole che oggi definiamo “blockbuster”. Il padre, dunque, di Guerre Stellari ha portato alla luce tutta una serie di film che hanno smosso generazioni e masse, fatto appassionare molti di quei registi che oggigiorno vediamo al cinema, come ad esempio J.J. Abrams, o Peter Jackson, i quali hanno entrambi dichiarato di essere grandi appassionati della storia della Forza e dei Jedi e di essersi ispirati a quest’ultimo in alcuni momenti.
Tutto ebbe inizio il 25 Maggio del 1977, quando ancora la LucasFilm non esisteva, e la 20th Century Fox proiettò in un ristretto numero di cinema di Los Angeles e d’America quello che ad oggi, secondo molti, rimane il miglior capitolo della saga, che dal 1999, per dare una linea coerente e compatta all’esalogia, verrà identificato con il sottotitolo di Una Nuova Speranza.
Quello che doveva essere un semplice prodotto di intrattenimento, si rivelò quasi come un’epifania per gli appassionati della settima arte, e gli spettatori poterono assistere alle gesta di Luke e Han Solo quasi con la stessa sorpresa che, mezzo secolo addietro, i curiosi passanti andavano ad osservare le produzione di un padre della Cinematografia: George Méliés.
Paragoni iperbolici a parte, sorpresa e meraviglia colpivano chiunque entrasse nella sala, allora, e sebbene oggi i tanto discutibili “aggiustamenti” grafici e digitali, fatti da Lucas, offrano un prodotto leggermente diverso dall’originale, la magia è percepibile ancora adesso, quando, nell’oscurità più assoluta dello spazio e nel silenzio più inimmaginabile possibile, si mostra, con una potenza pari a quella di mille tuoni grazie alla straordinaria musica di John Williams, la scritta Star Wars su un qualsiasi schermo venga proiettato.
La storia di Luke prende vita, tuttavia, in un modo particolare, quasi azzardato, se si pensa a contestualizzare la pellicola, il quale, da un lato, oggi può apparire tutt’altro che innovativo, ma che, se analizzato con attenzione, fa ancora un certo effetto. L’Episodio IV, infatti, dopo un breve prologo, e l’incipit di “Tanto tempo fa, in una Galassia lontana, lontana” dà il via ai molti rocamboleschi eventi in medias res, decidendo volutamente di non perdere tempo nel dare spazio a tutto quel background narrativo che, piano piano, sarà servito al pubblico con il passare dei minuti mettendo fine alla loro sete di conoscenza e curiosità.
Guerre Stellari si anima nel bel mezzo di un attacco nello spazio aperto, con Darth Fener che dà la caccia ad un gruppo di ribelli appartenenti all’Alleanza, nata per mettere fine all’Impero Galattico. Durante l’assedio di questa piccola astronave, la principessa Leila Organa, inserisce i piani per distruggere la Morte Nera, l’ammiraglia della flotta imperiale, in un droide, CI-P8 e spedisce quest’ultimo, assieme a D-3BO, suo simile, sul desertico pianeta Tatooine affinché trovino l’eremita Obi-Wan Kenobi. Destino vuole che sarà Luke Skywalker a fare conoscenza con i due automi, che lo guideranno dal vecchio “Ben” Kenobi dando il via a quel percorso di formazione che porterà quest’ultimo a diventare uno Jedi, come suo padre.
Con Una Nuova Speranza, George Lucas si è senza ombra di dubbio assicurato un posto privilegiato, non solo tra le persone più ricche nel panorama cinematografico, ma anche tra le più citate e osannate (oltre che odiate, per alcune sue pessime trovate). Il primo tassello di quello che diverrà poi una vera e propria mania, è ancora oggi irripetibile e immortale non tanto sotto il profilo tecnico, dato che più e più volte scene o sequenze ci rendono partecipi di alcune sviste evidenti, anche sul lato della continuità sotto il profilo del montaggio o del modesto budget iniziale stanziato per la realizzazione di questo quarto Episodio, quanto piuttosto per quel che concerne la creazione di un Universo tanto affascinante quanto originale nel suo essere, poi in definitiva, tutt’altro che innovativo se studiato nei minimi particolari.
Lucas sembra infatti attingere a diverse storie di fumetti, forme di letteratura e situazioni politiche del suo tempo e del suo paese, e nel trarre ispirazione tra avvenimenti storici recenti o leggendarie gesta di eroi antichi, amalgama una storia che mischia il passato, con il presente, rivisitandola in una chiava futura più fantasy che fantascientifica. Le spade laser, i combattimenti, l’Impero ed i Cavalieri sono tutti simboli che troviamo nei libri o nei vocabolari di racconti medioevali, ma il bello di Guerre Stellari sta proprio lì, nell’aver avuto la brillante idea di conferire a quella Galassia Lontana una valenza non tanto estranea a noi tutti, quanto familiare in quanto studiata o conosciuta tramite racconti o miti. Ritroviamo, infatti, principesse dal salvare, truppe nemiche d’assalto, una nemesi che conquista grazie al carisma ed alla sua silhouette nera, assieme al suo elmo, e la minaccia incombente di un imperatore totalitario che ha intenzione di distruggere ogni alleanza ribelle per avere il pieno controllo assoluto.
La vicenda stessa dei protagonisti, come quella di Luke Skywalker, appare in un primo momento nebulosa, e verrà sempre più smascherata con il passare del tempo, riallacciandosi a classici del secolo scorso, dai contorni drammatici, che vedono la rivalsa dell’eroe sulle forze del male, cresciuto non in un ambiente aristocratico, ma in una modesta fattoria, alieno a tutte quelle complicazioni e piani rivoluzionari che sconquassano l’Universo a cui, però, prenderà pienamente parte in un secondo momento. Eppure, simile a quanto accade, in un senso lato, ne Il Signore degli Anelli di Tolkien, l’arrivo in aspettato, la rottura netta della routine quotidiana e dell’ordinario, in tal caso da parte di due droidi, e la conoscenza con un vecchio saggio, Obi-Wan, così come fu Gandalf per Bilbo e Frodo, farà conoscere a Luke il potere che vive al suo interno e le sue vere origini. Una rivelazione, dal potere di un’epifania, che regge l’intera struttura dei toni drammatici di una vicenda che, se in questo primo atto non trova grande respiro, poiché si prediligono i momenti più leggeri, avrà maggior enfasi nelle successive due produzioni: “L’Impero Colpisce Ancora” e “Il Ritorno dello Jedi”.
Guerre Stellari, nel 1977, colpì, però, non solo per questa contaminazione di generi narrativi e personaggi, alcuni dai connotati classici, altri moderni, altri ancora che potrebbero appartenere ad un non lontano futuro o molti persino irreali, da notare in tal caso, la figura dello Wookie Chewbacca o le comparse che fanno capolino in un pub del porto spaziale Mos Eisley; quello che rimase impresso, come tutt’ora se si tiene d’occhio la data di produzione, è la varietà di effetti speciali e trucchi che Lucas propose nel suo esordio, andando al di là a volte dell’immaginabile, alzando l’asticella del possibile e rendendo reale un mondo fantastico che si pensava non fosse possibile rendere credibile sul grande schermo. Come accadrà per Blade Runner, o Alien, lo spazio, dal 1977, trova una nuova forma di rappresentazione concreta e così evocativa da lanciare in auge il filone sci-fi, mostrandosi capace di catturare l’attenzione del pubblico che, dinnanzi a tanta tecnologia e spettacolarità, ancor oggi può rimanere sorpreso.
Star Wars Episodio IV - Una Nuova Speranza è un tassello importante del Cinema, un capolavoro, dietro molte sfumature, destinato a ritagliarsi un posto nella biblioteca di ogni cinefilo che si reputi tale, un avvenimento capace di cambiare il corso della storia e portare sul grande schermo una realtà immaginaria che in pochi credevano possibile. Al di là dei cambiamenti, gradevoli o meno, riportati durante la masterizzazione avvenuta a fine ‘900, il lavoro di Lucas, pur non brillando sotto il profilo tecnico, né eccellendo in alcuni momenti nella sceneggiatura, resta ancor oggi un faro di luce e bellezza senza pari, capace di dar vita ad icone e ad un flusso di appassionati che stenta a scemare; è un cult, Una Nuova Speranza, divenuto tale per aver regalato al pubblico un Universo tanto affine alla nostra cultura quanto innovativo, nel suo lato estetico, di cui se ne sentiva il bisogno e di cui non ci si stanca facilmente, sorretto da un repertorio di effetti speciali di tutto rispetto e da una colonna sonora su cui sarebbe inutile spendere vane parole, dato che le melodie di Williams sono nate, in tal caso (come in molti altri), solo per essere sentite in tutta la loro delicatezza e maestosità. Un momento storico, un atto di coraggio e fortuna, furbizia e genialità, questo è Star Wars, l’inizio di un’avventura galattica che ha rivoluzionato il cinema di intrattenimento, conferendogli una nuova veste destinata a fare la Storia.
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renato corriero
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lunedì 23 febbraio 2009
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una bellissima "fanta-fiaba"!
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Per il momento recensisco solo l'episodio in questione in quanto è il primo film della saga che ho visto nel lontamo 1977. E' stato senz'altro il film che ha dato il via al cosidettto medioevo moderno, cioè avventure di chiaro stampo medievale però con armi ed astrovavi da fantascienza al posto degli archi, frecce e cavalli! (Le spade ci sono anche qua, anche se leaser!)Lo trovo un bel film ben congegnato, di grande spettacolo e che si gode bene! I riferimenti sono però quelli agli antichi cavalieri della tavola rotonda un cui Luke ricorda Lancillotto, Obi Wan Kenobi il mago Merlino,ecc. Non riesco a capire i riferimenti al fascismo di Tullio Kezich se non dalla parte avversa (chiamata per l'appunto "impero"!) che erano appunto i tiranni che volevano dominare l'universo contro i quali i ca
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Per il momento recensisco solo l'episodio in questione in quanto è il primo film della saga che ho visto nel lontamo 1977. E' stato senz'altro il film che ha dato il via al cosidettto medioevo moderno, cioè avventure di chiaro stampo medievale però con armi ed astrovavi da fantascienza al posto degli archi, frecce e cavalli! (Le spade ci sono anche qua, anche se leaser!)Lo trovo un bel film ben congegnato, di grande spettacolo e che si gode bene! I riferimenti sono però quelli agli antichi cavalieri della tavola rotonda un cui Luke ricorda Lancillotto, Obi Wan Kenobi il mago Merlino,ecc. Non riesco a capire i riferimenti al fascismo di Tullio Kezich se non dalla parte avversa (chiamata per l'appunto "impero"!) che erano appunto i tiranni che volevano dominare l'universo contro i quali i cavalieri Jedi combattevano per la libertà e l'indipendenza! Un riferimento ai cavalieri medievali è anche la "Forza"; non hanno fatto altro che sostituire la "Fede cristiana" dei cavalieri di allora con la "Forza" e tutto quadra! Tant'è vero che all'uscita del film in televisione hanno fatto vedere che il finale era stato preso da quello de "I tre moschettieri"!
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filippo catani
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mercoledì 16 dicembre 2015
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un film che ha fatto epoca
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Luke skywalker è un orfano che acquista due droidi dai predoni e scopre che uno di essi ha un messaggio importantissimo per Obi One Kenobi. A mandarlo è la principessa Leia a guida dei ribelli contro l'Impero di Lord Fener.
Un film questo che è senza dubbio un'icona della cinematografia mondiale se non altro perchè ha rappresentato un punto di svolta per la cinematografia mondiale. Mondi in lotta tra loro, personaggi mitici, droidi, spade laser e personaggi che sono letteralmente entrati nel gergo e nell'immaginario comune. Di questo film, visto a distanza di anni, si apprezzano senza dubbio la trama, gli splendidi costumi, la grande immaginazione ma soprattutto le meravigliose scene d'azione (l'inseguimento finale è spettacolare).
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Luke skywalker è un orfano che acquista due droidi dai predoni e scopre che uno di essi ha un messaggio importantissimo per Obi One Kenobi. A mandarlo è la principessa Leia a guida dei ribelli contro l'Impero di Lord Fener.
Un film questo che è senza dubbio un'icona della cinematografia mondiale se non altro perchè ha rappresentato un punto di svolta per la cinematografia mondiale. Mondi in lotta tra loro, personaggi mitici, droidi, spade laser e personaggi che sono letteralmente entrati nel gergo e nell'immaginario comune. Di questo film, visto a distanza di anni, si apprezzano senza dubbio la trama, gli splendidi costumi, la grande immaginazione ma soprattutto le meravigliose scene d'azione (l'inseguimento finale è spettacolare). Non manca qualche nota melodrammatica come l'epico scontro tra l'ex allievo Fener e il maestro Jedi Obi one Kenobi ora che gli Jedi non esistono più e la credenza nella Forza è bollata come superstizione (mentre per Kenobi erano riflessioni per un'età più civilizzata). Insomma un film che, qualsiasi cosa se ne pensi sul merito, ha segnato un'epoca.
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iuriv
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mercoledì 27 gennaio 2016
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le prime guerre stellari
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Che George Lucas non avesse molta voglia di prendersi sul serio lo si capisce da tante cose. Da una sceneggiatura bucherellata, soprattutto, ma anche dall'utilizzo smodato di personaggi di impronta comica, come i due androidi oppure l'ormai iconico Chewbecca.
Insomma, il regista americano proponeva un film per ragazzi, una classica storia di scontro tra bene e male arricchita da una spettacolare messa in scena. La trama è elementare e propone la rivolta dei poveri ma buoni (capitanati dalla ribelle principessa Leila) contro il malvagio impero del male incarnato da Lord Fener (il cui nome originale fu cambiato perché pare che Darth Vader ricordasse troppo i servizi igenici).
A riempire di misticismo la vicenda c'è la Forza, strana essenza cosmica che pervade ogni cosa, ma che Lucas utilizza più che altro come comodo espediente narrativo utile a mandare avanti la trama.
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Che George Lucas non avesse molta voglia di prendersi sul serio lo si capisce da tante cose. Da una sceneggiatura bucherellata, soprattutto, ma anche dall'utilizzo smodato di personaggi di impronta comica, come i due androidi oppure l'ormai iconico Chewbecca.
Insomma, il regista americano proponeva un film per ragazzi, una classica storia di scontro tra bene e male arricchita da una spettacolare messa in scena. La trama è elementare e propone la rivolta dei poveri ma buoni (capitanati dalla ribelle principessa Leila) contro il malvagio impero del male incarnato da Lord Fener (il cui nome originale fu cambiato perché pare che Darth Vader ricordasse troppo i servizi igenici).
A riempire di misticismo la vicenda c'è la Forza, strana essenza cosmica che pervade ogni cosa, ma che Lucas utilizza più che altro come comodo espediente narrativo utile a mandare avanti la trama. A voler fare la punta alla matita, tante situazioni nella storia che George ci racconta non tornano, e a poco serve la giustificazione che questo è solo il primo della trilogia.
Star Wars, infatti, è un film autoconclusivo. Al di la di qualche appiglio che il regista si è lasciato indietro, la storia va a terminare per conto proprio, anche se con quel finale imbarazzante ambientato nella sala del trono. E' certo, comunque, che questa pellicola andrebbe guardata con gli occhi del bambino, pronto a meravigliarsi e a farsi trascinare all'interno di un'avventura spaziale imbottita di sentimenti nobili e di personaggi simpatici.
Anche perché la meraviglia è un sentimento su cui Lucas ha lavorato parecchio. Anche a distanza di eoni dall'uscita, gli effetti speciali messi in piedi per questo lavoro mostrano i muscoli. E' innegabile come, pur non facendone parte, questa opera abbia cambiato completamente i parametri del genere fantascientifico, imponendo ai lavori successivi di abbandonare tutine argentate e dischi volanti appesi col filo, in favore di lavorazioni più complesse, pena la mancanza di credibilità.
Insomma, se ne può pensare ciò che si vuole, ma questo è un film di importanza capitale, che ha contribuito a determinare la forma dei blockbuster per come li conosciamo oggi. Poi, ad andare all'essenza, rimane una favoletta. Ma non penso che a Lucas importasse fare qualcos'altro.
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