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Grande prova di Michel Piccoli, protagonista assoluto di questo noir psicologico diretto dal grande Claude Sautet. Max Pelissier (Michel Piccoli) è un commissario di polizia con un chiodo fisso, prendere in flagranza di reato i colpevoli, per toglierli subito dalla circolazione ed evitare così che col tempo possano uscire dal carcere. Nonostante l'appoggio del suo diretto superiore che gli dà sempre carta bianca la sfortuna fa sì che diversi tentativi vadano a vuoto, provocando l'atteggiamento ostile e beffardo di alcuni suoi colleghi che, durante un pranzo, lo sbeffeggiano amaramente senza troppi complimenti. Ora Max non può più sbagliare, deve riuscire assolutamente nel suo intento. Il caso gli dà una mano, e trova un suo vecchio amico, Abel (Bernard Fresson) che vive di espedienti, ogni tanto un piccolo furto insieme ai suoi amici sbandati e spesso una birra con le loro amiche. Una di queste, Lily (Romy Schneider) fa la conoscenza con Pelissier mentre esercita la sua... professione. Lily è infatti una prostituta con una vita poco allegra alle spalle. Il primo incontro è alquanto anomalo, Max infatti non la spoglia neppure, lui vuole solo parlare e conoscerla: Lily è sconcertata ma anche attratta da questo uomo colto, gentile, di poche parole e con la passione per la fotografia. Con il passare dei giorni diventano intimi e lui si spaccia per direttore di banca. Sta tendendo la trappola ad Abel, che aveva già avuto un avvertimento al primo incontro, quando Pelissier gli aveva detto - "Al tuo posto io non rischierei per così poco come fai tu. Piuttosto un bel colpo in banca e ti sistemi per tutta la vita!" - Lily è il "ponte" tra Max e Abel, il suo compito è fornire indizi per la rapina. A questo punto entra in campo Rozinsky (François Périer), l'ispettore del quartiere dove abitano Abel, Lily e gli altri "perditempo" che stanno per architettare l'assalto alla banca in maniera molto, troppo approssimata. Mancando di esperienza il colpo è destinato a fallire già dall'inizio. Max Pelissier ottiene gli uomini che servono per sventare la rapina e catturare in flagrante i rapinatori. Tutto pianificato alla perfezione, questa volta tutto gira bene. L'attesa, la rapina, la trappola, l'arresto di Abel e compagni. Pelissier dovrebbe essere felice e soddisfatto, ma non ha fatto i conti con se stesso. Si è innamorato di Lily e si tormenta per averla "usata" per il suo intricato scopo. A complicare le cose c'è Rozinsky, che vuole da parte sua mettere in prigione tutti quelli che hanno avuto a che fare con il colpo, anche se poco coinvolti. Come Lily, e Rozinsky esclama - "Nessuno mi può fermare, tutti quelli coinvolti pagheranno!" - E senza mezzi termini dice che la vuole mandare in prigione. Pelissier si trova spiazzato, il suo equilibrio si frantuma. Ha ottenuto ciò che voleva ma adesso il prezzo da pagare è altissimo. Non ha una soluzione, non aveva previsto un Rozinsky così intransigente. L'incalcolabile ha il sopravvento e Max ha la mente annebbiata. Rozinsky, incredulo, cade sotto i colpi di pistola di Pelissier, che lo uccide in ufficio sotto gli occhi di tutti. Lily è sconvolta, Max distrutto e si lascia ammanettare e portare via come un fantoccio. Anni andati in fumo, un ispettore morto, un commissario in prigione, una donna di nuovo triste e sola... Michel Piccoli con Sautet dà sempre il massimo, forse solo in "Tre amici, le mogli e... affettuosamente le altre." ha dato più incisività e credibilità al suo personaggio. - di "Joss" -
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