
Anno | 2013 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Regia di | Graziano Salvadori |
Attori | Graziano Salvadori, Niki Giustini, Katia Beni, Beatrice Maestrini, Cristina De Pin Alessandro Paci, Novello Novelli, Massimo Ceccherini, Carlo Conti, Giorgio Panariello, Sergio Forconi, Gaetano Gennai, Gianfranco Monti, Franco Trentalance, Marion Venturini, Luca Ward. |
Uscita | giovedì 26 settembre 2013 |
Distribuzione | Mediterranea |
MYmonetro | 2,17 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 16 novembre 2017
In Italia al Box Office Sarebbe stato facile ha incassato 13,7 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
|
Luigi e Marco sono una coppia da anni, e condividono una quotidianità fatta di grande tenerezza (ma anche di grandi bugie raccontate al resto del mondo per nascondere la propria omosessualità) con un'altra coppia gay, Antonella e Mara. Quando la voglia di adottare dei figli si fa prepotente, le due coppie decidono di sposarsi mescolando le carte: Marco con Mara e Luigi con Antonella. L'idea è quella di impostare il futuro come una famiglia allargata sui generis, poiché l'apparente eterosessualità delle due coppie così formate consentirà loro di diventare genitori, pur restando fedeli ai rispettivi legami.
Lo spunto di questa commedia dall'accento toscano è interessante: raccontare l'omosessualità non come pretesto comico ma come legame sincero costretto ad infiniti sotterfugi, all'interno di una realtà (quella italiana) che si nutre di ipocrisia e di apparenze. Purtroppo però la costruzione della trama risente dell'impostazione cabarettistica dei suoi interpreti principali, Graziano Salvadori (regista e sceneggiatore del film) e Niki Giustini, coppia comica di successo televisivo che fatica a trovare i ritmi e le modalità espressive del cinema per abbandonarsi a digressioni e siparietti che tolgono forza al racconto principale, invece di arricchirlo.
Peccato, perché molti elementi remano a favore di questa commedia mai sguaiata: l'ambientazione in un mondo di facce comuni e di tipi umani riconoscibili, pur nell'esagerazione comica; la credibilità dell'affetto fra i protagonisti; la recitazione spontanea delle due interpreti femminili, Katia Beni e soprattutto Beatrice Maestrini, che crea un ritratto femminile originale e non macchiettistico, senza mai fare leva sul suo notevole appeal estetico.
Ma Sarebbe stato facile resta figlio di una comicità cinematografica che ha avuto il suo massimo picco negli anni Ottanta, quando ai comici televisivi veniva data carta bianca per ritagliarsi intorno quelle che erano più che altro collezioni di sketch. Il film di Salvadori deve molto al modello Pieraccioni, soprattutto per la galleria di tipi umani quintessenzialmente toscani, ma proprio per contrasto ci ricorda che Pieraccioni ha un talento di scrittura e tempi comici non facilmente mutuabili e molto legati al suo personaggio.
Il debutto tardivo alla regia di Salvadori non va scoraggiato, ma è ancora lontano dal meritarsi la patente di cinema d'autore: non bastano musiche a palla e gag a manetta per assicurare coesione e brio alla narrazione.