Anno | 2013 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Cile, Germania, Spagna |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Alicia Scherson |
Attori | Manuela Martelli, Nicolas Vaporidis, Luigi Ciardo, Alessandro Giallocosta, Pino Calabrese Rutger Hauer. |
Uscita | giovedì 19 settembre 2013 |
Distribuzione | Movimento Film |
MYmonetro | 2,56 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 16 maggio 2014
Due bambini cileni rimangono orfani. La loro ricerca della sopravvivenza nelle strade porterà in breve a prostituzione e microcriminalità. Al Box Office Usa Il futuro ha incassato 9,3 mila dollari .
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CONSIGLIATO NÌ
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Dopo aver perso i genitori in un incidente stradale, gli adolescenti Bianca e Tomas, di origini cilene, si trovano a dover gestire la propria esistenza senza nessuno su cui poter contare. A poco servono le sporadiche visite di un'assistente sociale. Ben presto, Il Libico e Il Bolognese, due ragazzi conosciuti da Tomas nella palestra in cui ha cominciato a lavoricchiare, si instaurano nella loro casa romana con un fine ben preciso: sfruttare l'avvenenza di Bianca per conquistare la fiducia di un vecchio attore di pellicole mitologiche che hanno intenzione di derubare.
Tratto da "Un romanzetto lumpen", scritto da Roberto Bolaño (1953-2003) durante un soggiorno a Roma, il terzo lungometraggio di Alicia Scherson è una coproduzione tra Italia, Cile, Germania e Spagna. Non è difficile, del resto, percepire l'ambizione di intercettare un gusto internazionale, a partire dalla fotografia di Ricardo DeAngelis, già collaboratore della regista per i precedenti Play e Turistas, e dal cast in cui ben si amalgamano attori di scuole e origini diverse. Racconto di insolite e sbandate giovinezze tra tocchi ironici e meditabondi commenti in voce off, Il futuro mette in scena un degrado dell'anima che prima di ogni cosa è incapacità di metabolizzare il dolore. Privi di qualsiasi equilibrio, contribuisce in questo la loro condizione di immigrati, i due fratelli accettano di partecipare ad un piano criminale che potrebbe finire male. Lo fanno quasi svogliatamente, senza pensare alle conseguenze, come vivessero uno stato di continuo stand-by.
Se la prima parte scricchiola per certe caratterizzazioni sfocate e alcuni toni poco azzeccati, da quando Bianca entra nella villa di Maciste, il film guadagna in chiarezza e profondità: nonostante sia doppiato in maniera discutibile, infatti, Rutger Hauer si rivela la scelta perfetta per interpretare quest'attore e maestro d'armi celebre nella Cinecittà dei mitologici e da allora dimenticato. Non che le scene tra Bianca e Maciste siano perfette, alcune battute si potevano davvero evitare, ma il loro avvicinarsi è ben servito da una regia che diventa sempre più partecipe e vispa, sia nei movimenti di macchina che nei tagli delle inquadrature. È lì dopotutto il cuore della storia, come ha dichiarato la regista, infatti, il film "può essere visto come una nuova puntata nella saga di Maciste, dove la ragazza inerme alla fine sarà, come sempre, salvata.
Questa volta però dovrà trovare la via della salvezza da sola, abbandonare il suo eroe, scomparire e prepararsi per una nuova avventura". Si tratta, in definitiva, di un lavoro imperfetto e forse irrisolto, ma non di rado attraente anche per quello sguardo puntuale sull'adolescenza e la crescita che non indulge mai in compiaciute morbosità. Presentato in concorso al Sundance Film Festival, all'International Film Festival Rotterdam e al RIFF - Rome Independent Film festival.
IL FUTURO disponibile in DVD o BluRay |
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Bianca e Tomas, rimasti orfani, vengono coinvolti da due culturisti (uno è Vaporidis) per effettuare un colpo ai danni di un ex attore, ora cieco, diventato famoso per aver interpretato Maciste. La ragazza dovrà sedurlo e derubarlo; ma galeotta fu la camera da letto. Recitazione inadeguata, regia scolastica e elucubrazioni assurde. La protagonista è perennemente nuda e oliata; Hauer, invece, ha l'espression [...] Vai alla recensione »
La luce e il buio, quando si è colpiti da un lutto improvviso, assumono una diversa connotazione emotiva. Ma come fare a esprimerlo in immagini? Alicia Scherson ci riesce, così come procede nella messa in scena dell'elaborazione del lutto. È riuscita a farsi concedere i diritti del romanzo di Roberto Bolaño Una novelita lumpen, ispirato a Nueve novelas breves del grande romanziere cileno José Donoso. [...] Vai alla recensione »
E se Roma fosse un luogo dell'immaginazione, un deposito di mitologie e detriti della memoria, una grande Cinecittà a cielo aperto in cui ognuno proietta ciò che crede di sapere, di sé e del mondo? E la sensazione che domina questo film della cilena Alicia Scherson, interessante quanto irrisolto, il primo mai tratto da un libro di Roberto Bolano, Un romanzetto canaglia (Sellerio, poi Adelphi).
Dal romanzetto Lumpen del compianto Roberto Bolano al film di Alicia Scherson, è la storia romana di due fratelli adolescenti cileni (Manuela Martelli e Luigi Ciardo) che, rimasti orfani, cadono in una vita agra, fatta di mezzucci, crimine e prostituzione, complice lo zampino di due delinquentelli (Nicolas Vaporidis e Alessandro Giallocosta) camuffati da amici.