Titolo originale | Swimming Upstream |
Anno | 2003 |
Genere | Sportivo |
Produzione | Australia |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Russell Mulcahy |
Attori | Geoffrey Rush, Judy Davis, Jesse Spencer, Tim Draxl . |
Tag | Da vedere 2003 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,20 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 3 febbraio 2021
Storia vera dell'asso del nuoto australiano Tony Fingleton. Dall'infanzia fino ai primi successi nelle corsie delle piscine.
CONSIGLIATO SÌ
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Storia vera dell'asso del nuoto australiano Tony Fingleton. Dall'infanzia fino ai primi successi nelle corsie delle piscine, la parabola del giovane Tony è ostacolata in continuazione da un rapporto conflittuale con il padre. Nella numerosa famiglia - cinque figli - il capo famiglia è un ubriacone fallito, capace solo di instaurare un insano regime di competizione tra i fratelli. E proprio Tony, pur essendo l'unico della prole ad eccellere nello sport, non riuscirà mai ad ottenere il supporto del genitore.
Habitué degli action movies (di cui il più rilevante rimane Highlander - L'ultimo immortale) il regista australiano Russell Mulcahy sposa qui la causa delle biopic. Con spirito patriottico la scelta cade su uno dei grandi nomi dello sport australiano per eccellenza come il nuoto: Anthony Fingleton. Basato sulla autobiografia dell'atleta e sceneggiato dal medesimo, il film pecca non a caso di narcisistica autoesaltazione. Tony viene dipinto come un eroe biblico che emerge non solo da una famiglia povera, ma anche da un rapporto conflittuale con un padre che lo detesta e lo disprezza con livore immotivato. In più di un momento si ha l'impressione che, per quanto plausibile, questo conflitto tra padre e figlio, perno ossessivo di tutta la pellicola, venga eccessivamente enfatizzato.
L'effetto commozione da lacrima facile è così servito su un piatto d'argento. Ma come sempre, a ben vedere la riuscita dell'effetto catartico è regalata dalle interpretazioni: Judy Davis nel ruolo della madre, e su tutti Geoffrey Rush nel ruolo paterno. Magistrale e superbo, l'attore australiano entra talmente bene nei panni dell'ubriacone iracondo da suscitare nello spettatore un odio e un disprezzo irrefrenabili.
In linea con l'alternanza di spunti felici con evitabili cadute di stile, il film spicca per i gustosi ralenti acquatici, imperdibili per gli amanti del nuoto, cadenzati - ecco il contraltare - da improbabili temi techno.