Ben Hur

Film 1959 | Avventura 212 min.

Regia di William Wyler. Un film Da vedere 1959 con Charlton Heston, Jack Hawkins, Haya Harareet, Stephen Boyd, Hugh Griffith, Giuliano Gemma. Cast completo Genere Avventura - USA, 1959, durata 212 minuti. - MYmonetro 4,24 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 25 luglio 2016

Giuda Ben Hur accoglie a Gerusalemme Messala, suo vecchio amico, divenuto tribuno. Siamo nell'era dell'imperatore Tiberio. Il film ha ottenuto 12 candidature e vinto 11 Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello,

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Consigliato assolutamente sì!
4,24/5
MYMOVIES 4,50
CRITICA
PUBBLICO 3,98
ASSOLUTAMENTE SÌ
Epica classica, morale cristiana e grande drammaturgia si fondono in uno dei più grandi kolossal hollywoodiani.
Recensione di Edoardo Becattini
Recensione di Edoardo Becattini

Ventisei anni dopo la prodigiosa nascita di un bimbo in una mangiatoia di Betlemme, la Giudea è una delle province ribelli dell'impero romano. A prendere il comando militare della guarnigione di Gerusalemme è il tribuno Messala, caro amico d'infanzia di uno dei più nobili principi giudei, Judah Ben-Hur. Ma l'entusiasmo iniziale per l'amicizia ritrovata si converte ben presto in conflitto quando Ben-Hur rifiuta di tradire il suo popolo in nome di Roma. Un incidente avvenuto durante la cerimonia d'ingresso alla città del governatore è l'occasione di Messala per dimostrare la propria fermezza agli occhi del popolo in rivolta e a quelli del potere imperiale: pur conoscendone l'innocenza, il tribuno fa arrestare l'amico assieme alla madre e alla sorella. Mentre viene trascinato via per essere condotto alle galee dove servirà come schiavo, Ben-Hur promette vendetta.
A Tale of the Christ, recita il sottotitolo del film sullo sfondo della "Creazione di Adamo" michelangiolesca, tanto per introdurre fin dai titoli di testa la magnitudo del racconto delle tre ore e mezzo che seguiranno. Racconto che è a tutti gli effetti una delle più complesse creazioni drammaturgiche della storia di Hollywood, oltre che una delle sue operazioni più costose e ambiziose. Al suo interno, il desiderio di contenere tutte le emozioni umane in un'epica grandiosa e spettacolare che si sviluppi in parallelo e arrivi più volte a sfiorare (fino a convergere completamente nel finale) quella che, per dirla con un altro titolo (assai meno fortunato) della grande Hollywood, è "la più grande storia mai raccontata". Se difatti, in vari momenti, la figura di Cristo appare più un pretesto che un vero personaggio, una sorta di deus ex machina volto a muovere alcune delle principali sequenze narrative (il fermento del popolo giudeo, la sopravvivenza di Ben-Hur alla disidratazione durante la traversata che lo porta alle galee, la tempesta miracolosa dopo la crocefissione), è nell'intreccio dei grandi elementi della tragedia classica e moderna con la scoperta del perdono e della misericordia, che il kolossal di Wyler scopre la sua funzione "cristologica". L'idea forte della trasposizione di Karl Tunberg (con la collaborazione, non accreditata, del drammaturgo Christopher Fry e dello scrittore Gore Vidal) è quella di accentuare la componente "tragica" del personaggio: una grande amicizia che si trasforma in odio per bramosia di potere, un principe virtuoso ingiustamente accusato che desidera vendetta, una continua ricerca attraverso il tempo dei legami affettivi e familiari. Da "l'odio alimenta la vita", come afferma il console Quinto Arrio sulla galea, a "l'odio ti ha tramutato in pietra" dell'ammonizione della bella Esther, si compie la maturazione emotiva di Judah Ben-Hur così come la parabola morale della storia.
I complessi nodi della drammaturgia e della letteratura occidentale vengono sciolti dai valori evangelici e dalla carità cristiana, lasciando tuttavia ampio spazio per l'avventura e lo spettacolo. Ed è proprio in questo spazio che si colloca la funzione del grande cinema hollywoodiano e il ruolo di un regista come William Wyler. In quella che è la più grande produzione della sua carriera, Wyler riesce nell'impresa di coniugare il gusto per la configurazione spettacolare di De Mille con il respiro romantico e avventuroso di John Huston, allestendo una meticolosa messa in scena di enormi proporzioni che trova il suo apice nella perfetta composizione di fasto, eleganza coreografica, dinamismo e ritmo di montaggio della sequenza della corsa delle quadrighe.
Da molti reputato, per questi stessi motivi, il primo vero kolossal americano "moderno", Ben-Hur è un film che si fa largo nella storia del cinema sotto molti aspetti, non ultimo, il formato panoramico con cui è stato concepito, largo quasi tre volte l'altezza del suo fotogramma. Un formato che identifica in modo inequivocabile il luogo per cui è stato concepito, la sala cinematografica, e che rende purtroppo ogni obbligato passaggio televisivo un inevitabile schiacciamento e una crudele interruzione al suo intrattenimento.

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Recensione di Pino Farinotti

Giuda Ben Hur accoglie a Gerusalemme Messala, suo vecchio amico, divenuto tribuno. Siamo nell'era dell'imperatore Tiberio. Ma Messala non è il ragazzo che Ben Hur aveva conosciuto, ora è imbevuto di ideali di grandezza e terribilmente ambizioso, tanto da approfittare di un banale incidente per far arrestare l'antico amico con tutta la famiglia, per dare un esempio clamoroso a tutti e per portare ordine in una terra solitamente turbolenta. Ben Hur viene inviato alle galee. Morirebbe di sete se Gesù in persona non gli desse da bere. Il caso vuole che Ben Hur salvi la vita del console Ario durante una battaglia navale. Ario affilia il giovane schiavo e alla sua morte Ben Hur si trova ricco, potente e... romano. Torna in patria per vendicarsi. Sfida Messala nella corsa delle bighe. Vince e ritrova vive madre e sorella guarite dalla lebbra grazie alla pioggia mista al sangue di Gesù morto sulla croce. Tratto dal romanzo di Lew Wallace, è sempre stato ritenuto un grande polpettone. E forse lo è, ma indimenticabile. Cinquecento attori (con almeno una battuta, Giuliano Gemma compreso), centomila comparse, quindici milioni di dollari di costo, dieci anni di preparazione. Risultato: il "colosso" per eccellenza, con un riconoscimento importante, il record assoluto di Oscar, ben undici. Tutto nella chiave del grande sentimento, del fasto e delle scene madri. Firmato da Wyler, autentico imperatore degli Oscar (cinque con Signora Miniver e sette con I migliori anni della nostra vita), il film impegnò un gruppo di registi di grosso nome, da Andrew Marton a Richard Thorpe, al nostro Mario Soldati, che si dedicarono soprattutto alla leggendaria scena della corsa delle bighe. Non può non essere citata la colonna sonora di Miklos Rozsa, inventore delle più grandi musiche d'epoca ( Quo Vadis?, Ivanhoe, El Cid). Ben Hur aveva avuto altre due versioni, una nel 1925 e una addirittura agli albori del cinema, nel 1907. Filmone assoluto, alla Via col vento, ancora suggestivo e grande spettacolo per la famiglia. Un altro dei titoli che vengono immediatamente ripescati nella memoria-favolosa.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 21 febbraio 2011
Lady Libro

Questo film è senza dubbio uno dei più prestigiosi gioielli del cinema: un film meraviglioso, spettacolare, toccante, commovente, mozzafiato e impossibile da dimenticare. William Wyler era fra i più grandi registi d'America, così come il bravissimo attore Charlton Heston nel suo drammatico e perfetto ruolo di Giuda Ben Hur.

giovedì 22 ottobre 2015
ARISTOTELES

Non è possibile che sia del 1959,non ci credo,sopratutto quando vedo tutte quelle comparse sullo schermo e mi rendo conto che non c'è nulla fatto al computer. Sarei curiosissimo di conoscere il numero esatto delle persone coinvolte,solo per questo motivo andrebbe omaggiato. Ma c'è molto di più,una storia meravigliosa che accarezza la religione e Dio ma con [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 giugno 2013
Zelig46

Per appassionati di cinema. Come diceva "il redattore dello Shinbone Star" in un film, quando la realtà si scontra con la leggenda, vince le leggenda. 1) Il libro fu scritto in risposta a una vivace discussione avuta dal Generale Lew Wallace con un miscredente che metteva in dubbio l'esistenza di Dio. 2) Le riprese del film iniziarono senza che la Troupe avesse a disposizione [...] Vai alla recensione »

venerdì 16 novembre 2012
Domenico Maria

1958.Roma:Cinecittà.Per quasi tutto l'anno(circa 10 mesi)si gira "Ben Hur".Nel Filmato Bonus della splendida edizione blu-ray,il figlio dell'attore,rievoca,pur se in sintesi il diario dattiloscritto autografo,che il protagonista tiene durante le riprese.Durezza,Fatica,stress,sfinimento,sono termini che ricorrono incalzanti.Il nostro protagonista riconosce che in questo film William Wyler è bravissimo,ma [...] Vai alla recensione »

lunedì 12 agosto 2013
AlanWake

In 220 minuti Ben Hur riesce a percorrere un lungo cammino di generi, andando dall'epico allo storico-sociale fino al drammatico, costruendo un capolavoro datato ma immortale. Nonostante il film si basi su un'atmosfera epica e mastodontica, caratterizzatrice di questo genere, il film scorre su una sceneggiatura ottima e profonda in termini spirituali.

martedì 18 aprile 2017
Onufrio

11 premi Oscar, Ben Hur è il capolavoro per eccellenza, Kolossal del 1959, rimarrà per sempre nella storia del cinema. Anno Domini 29. Tutto nasce dalla grande amicizia fra Giuda Ben-Hur e Messala nella Gerusalemme governata dai Romani, e sarà proprio la forza ed il potere di Roma a guastare l'animo di Messala che in un diverbio con Ben Hur lo condannerà ad un odissea [...] Vai alla recensione »

martedì 10 maggio 2011
mondolariano

“Ben-Hur” è un romanzo inventato, non un evento biblico inserito nella cultura universale. Quindi non è paragonabile ad altri film storico-religiosi che, per quanto discutibili, sono valorizzati dal loro stesso significato. E’ uno strano miscuglio di romani, ebrei e cristiani, un minestrone che alla fine rischia di lasciare la bocca asciutta. Gesù è soltanto un personaggio accessorio che funge da collante [...] Vai alla recensione »

giovedì 4 febbraio 2010
G. Romagna

Un colossale tripudio di magniloquenza visiva supportato da una vicenda avvincente ed una regia capace. Ben Hur è un film che, volente o nolente, ha fatto la storia del cinema: certo, undici premi Oscar sono sicuramente tanti, troppi (record due volte eguagliato -dal secondo episodio del Signore degli Anelli e dal Titanic di Cameron- ma mai battuto), tuttavia rendono [...] Vai alla recensione »

martedì 21 agosto 2012
tiamaster

il morandini assegna DUE STELLE E MEZZO a questa MONUMENTALE PIETRA MILIARE.che altro dire???

lunedì 26 aprile 2010
Kaspar.Hauser

Rammento che, più o meno quando uscì "Ben Hur", uscì anche "La notte". Quando andai a vedere il film di Antonioni ebbi modo d'assistere a un gustoso battibecco tra due spettatori. Il primo, giudicando "La notte" d'una noia mortale, esternò con bisbigli abbastanza pecepibili il suo dissenso, al che l'altro ribatté con tono sprezzante "Ma vatti a vedere Ben Hur!" Evidentemente si trattava del solito [...] Vai alla recensione »

sabato 21 febbraio 2015
il befe

il manifesto dell'epicità

giovedì 13 giugno 2013
porretta

ho gia letto su questa pagina di un appassionato che desidererebbe che il film Ben Hur ritornasse sul grande schermo. Mi unisco senza riserve a lui e chiedo di attivarVi perchè ciò avvenga. Tempo fa, fra i tanti, è apparso anche Cleopatra di Josef Menchieviks, con Elizabeth Taylor. Bel film, molto curato nella sceneggiatura e soprattutto nei costumi e nella scenografia, ma non credo che abbia lasciato [...] Vai alla recensione »

martedì 5 aprile 2016
aabbaa

Capolavoro firmato Wyler

Frasi
Ti sbagli Messala!!
Una frase di Giuda Ben-Hur (Charlton Heston)
dal film Ben Hur - a cura di Paolo Bisi
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