
Titolo originale | High Plains Drifter |
Anno | 1973 |
Genere | Western |
Produzione | USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Clint Eastwood |
Attori | Clint Eastwood, Verna Bloom, Marianna Hill, Mitchell Ryan, Jack Ging, Stefan Gierasch Ted Hartley, Billy Curtis, Geoffrey Lewis, Scott Walker, Walter Barnes, Paul Brinegar, Richard Bull, Robert Donner, John Hillerman, Anthony James, William O'Connell, John Quade, Jane Aull, Dan Vadis. |
Tag | Da vedere 1973 |
MYmonetro | 3,09 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 14 giugno 2011
Lo sceriffo di Lago è stato massacrato da tre uomini che, scontata la pena detentiva, stanno per uscire di prigione. Impauriti da un possibile ritorno.
Lo straniero senza nome è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
In un paese formato da poche case arriva un cavaliere che dimostra da subito la propria abilità di pistolero. Gli abitanti, che temono la vendetta di tre delinquenti (che in passato uccisero lo sceriffo locale, vennero denunciati e ora sono stati rilasciati) decidono di affidarsi a lui. Verranno organizzati come se fossero un esercito formato da civili ma non sanno che ad alcuni di loro spetterà una punizione per un peccato di omissione commesso all'epoca.
Clint Eastwood è alla sua terza regia di un film ma alla prima di un western. Dimostra di aver fatto propria la lezione appresa sui set di Sergio Leone adattandola a una ricerca di stile che si va facendo sempre più personale.
Compare dal nulla il cavaliere eastwoodiano e nel nulla scompare alla fine. Sin dalla prima silenziosa cavalcata per l'unica via del minuscolo paese di Lago ci vengono fornite delle coordinate che non si limitano al versante visivo (il procedere lento, gli sguardi stupiti degli abitanti) ma toccano anche quello sonoro con i passi del cavallo estremamente in rilievo al punto da diventare quasi ossessivi. Quei passi segnano l'avanzare, tanto lento quanto inesorabile, di una vendetta che nella versione italiana viene esplicitata da un'infelice battuta messa lì per soddisfare un pubblico che si riteneva evidentemente insipiente. Alla domanda del nano divenuto sceriffo su quale sia il suo nome il cavaliere nella versione originale rispondeva: "Lo sai il mio nome".
Chi ha visto il film ne ha ascoltato una totalmente diversa. Il film all'epoca ottenne uno straordinario successo (un incasso di 16 milioni dollari solo negli Usa con 18 giorni di riprese e un budget non stellare e su cui si era pure risparmiato) ma ricevette anche critiche non lusinghiere. Una arrivò due anni dopo quando Clint propose a John Wayne una sceneggiatura per un film da fare insieme e l'attore la rifiutò aggiungendo un'invettiva contro la modalità con cui era stato rappresentato il West nel film. Wayne non poteva accettare la violenza che in Lo straniero senza nome non manca ma, viene da pensare, soprattutto l'idea che l'"eroe" fosse privo di motivazioni ideali e avesse con l'altro sesso rapporti che oggi farebbero bandire Clint a vita dagli schermi confondendo il personaggio con l'interprete.
Lo straniero violenta la prostituta che lo ha urtato volontariamente e riesce anche a far entrare nel proprio letto la moglie del proprietario dell'hotel in cui alloggia, che lo respinge. Eastwood non vuole costruire un personaggio da ammirare ma piuttosto da seguire per comprenderne il disegno strategico che progressivamente si dipana grazie al flashback/incubo che ci propone più volte il linciaggio dello sceriffo dinanzi all'intera popolazione che assiste senza intervenire.
Eastwood non vuole fustigare la borghesia, che è una classe sociale su cui ha avuto modo di esprimersi in termini favorevoli. Vuole molto più semplicemente (o sottilmente) fare cinema toccando anche la dimensione dell'allegoria. Tanto da far definire da alcuni critici il suo personaggio un fantasma o, per meglio dire, un angelo vendicatore con una approfondita conoscenza delle colpe di chi merita una punizione anche senza essere stato confinato dietro le sbarre di una prigione.
Lo sceriffo di Lago è stato massacrato da tre uomini che, scontata la pena detentiva, stanno per uscire di prigione. Impauriti da un possibile ritorno di costoro, gli abitanti affidano ad uno straniero conosciuto come ottimo tiratore l'incarico di mantenere la pace a Lago. È l'opposto di quanto avviene: dopo furibonde sparatorie, culminate con l'uccisione dei tre banditi, lo straniero abbandona il paese, ormai ridotto ad un cumulo di macerie. Prima di partire egli rivela la sua identità: era il fratello dello sceriffo assassinato.