Il libro della giungla

Film 1967 | Animazione, Film per tutti 78 min.

Titolo originaleThe Jungle Book
Anno1967
GenereAnimazione,
ProduzioneUSA
Durata78 minuti
Regia diWolfgang Reitherman
Uscitasabato 8 giugno 2013
DistribuzioneWalt Disney
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti
MYmonetro 3,32 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Wolfgang Reitherman. Un film Titolo originale: The Jungle Book. Genere Animazione, - USA, 1967, durata 78 minuti. Uscita cinema sabato 8 giugno 2013 distribuito da Walt Disney. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti - MYmonetro 3,32 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 22 luglio 2016

Mowgli, cucciolo d'uomo, è raccolto dalla pantera Bagheera che lo affida a una famiglia di lupi che lo educano bene. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, In Italia al Box Office Il libro della giungla ha incassato 8,5 milioni di euro .

Il libro della giungla è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,32/5
MYMOVIES 3,25
CRITICA
PUBBLICO 3,39
CONSIGLIATO SÌ
Uno dei film disneyani più divertenti, che maggiormente punta sulle caratterizzazioni.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

La pantera nera Bagheera racconta la storia di un cucciolo d'uomo da lei trovato abbandonato nella giungla e allevato da una famiglia di lupi. Mowgli, così viene chiamato, cresce con gli animali fino a quando arriva il giorno del pericolo. La feroce tigre Shere Khan, che per istinto odia gli esseri umani, è di nuovo nella zona; il bambino deve tornare con gli umani. Bagheera si assume il compito di accompagnare il riluttante Mowgli. Troverà un valido, anche se originale, aiuto nell'orso Baloo ma i problemi non mancheranno.
Passarono 4 anni e mezzo tra l'uscita sugli schermi di La spada nella roccia e quella de Il libro della giungla. L'attesa per un nuovo film targato Disney da parte di grandi e piccini si era fatta davvero pressante. Walt non voleva deluderli e questo sarebbe stato, anche se non poteva saperlo, l'ultimo film di cui si sarebbe occupato. La prima mondiale avvenne infatti un anno dopo la sua morte e il film sarebbe stato destinato a diventare uno dei classici in assoluto della produzione disneyana (ancora oggi lo si trova citato nelle hit list dei film di tutti i tempi).
Dopo la versione di Alexander Korda del 1942 Disney voleva che il passaggio all'animazione avesse una precisa identità. Per questo motivo diede un'indicazione precisa a coloro che avrebbero lavorato al film: "La gente deve venire al cinema non per 'leggere' il libro di Kipling ma per divertirsi grazie ad esso". Si può affermare, senza timore di essere smentiti, che il risultato ha rispettato le attese e che ancora oggi il divertimento è assicurato. Questo è uno dei film disneyani che maggiormente punta sulle caratterizzazioni che divengono un elemento di forza considerevole. A Mowgli vengono date le caratteristiche del bambino volitivo e simpatico ma ci si concentra in modo particolare sugli animali.
Se Bagheera è il tutore responsabile a Baloo viene affidato il ruolo di compagno di giochi che proprio per la sua struttura fisica ingombrante diventa immediatamente simpatico. Ma anche i 'cattivi', a partire dal temibile serpente Kaa che vedrà nel Sir Biss di Robin Hood il suo degno successore, hanno un loro spessore psicologico che va al di là dello stereotipo. L'unica nota che può apparire stonata è data dal modo in cui vengono rappresentate le scimmie che vogliono compiere il salto evolutivo scoprendo il segreto dell'accensione del fuoco. A loro viene attribuita una musicalità tanto attrattiva per Baloo quanto marcatamente afroamericana. I temi affrontati non sono poi di poco conto. Mowgli è in fondo un 'ragazzo selvaggio' che vede nella giungla il proprio habitat naturale in cui, come gli insegna l'amico orso, si può trovare 'lo stretto indispensabile' che permette di vivere.
A Bagheera e a Baloo (seppure con accenti diversi) spetta il compito, che è proprio degli adulti, di aiutarlo a separarsi da loro perché possa crescere. Trovano degli alleati inaspettati in animali che la Natura non ha favorito né come aspetto né come ruolo nella catena alimentare: gli avvoltoi. Questo, insieme alla formazione militare degli elefanti, è uno dei tanti colpi di genio di un film immortale.

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Francesco Rufo

Il libro della Giungla è il 19° classico Disney. Il film è ispirato ad alcuni racconti delle raccolte di R. Kipling Il libro della Giungla e Il secondo libro della Giungla. Il nucleo delle raccolte è costituito dalle Storie di Mowgli, il cucciolo d’uomo smarrito nella giungla e ammesso nella comunità degli animali. In lingua indiana, Mowgli significa ranocchio: il personaggio è chiamato così perché è un anfibio, un essere liminale, umano e al contempo animale, che evidenzia il primordiale vincolo tra uomo e natura. Le raccolte di Kipling nascono in un periodo in cui la sensibilità culturale esalta un personaggio cui si associa il salto di qualità della letteratura per ragazzi dell’epoca, il puer, il fanciullo puro alle soglie della pubertà, bramoso di avventure e conoscenze, capace di azioni coraggiose e generose. Come per tutte le opere letterarie che hanno ispirato classici Disney, anche qui il testo d’origine è rielaborato in chiave favolistica, secondo le linee della poetica disneyana. Il film rimuove i lati amari e cupi del libro, accentua l’aspetto comico e ludico, elimina molti personaggi, altri li modifica o li inventa, e semplifica la trama, puntando sui numeri musicali e sui personaggi. La storia del film racconta il viaggio di Mowgli nella giungla e il suo percorso di formazione, e si presenta come una serie di siparietti, una rassegna dei personaggi che entrano in contatto con il protagonista. Un elemento tradizionalmente disneyano come la dimensione da musical è lo sviluppo di qualcosa che si trova già nei Libri della Giungla di Kipling, che apre e chiude i racconti con poesie per le quali prendeva a volte spunto da canzoni di music hall. Comune a film e libro è l’umanizzazione degli animali, da cui deriva un altro elemento tipicamente disneyano, il totemismo, che esprime l’umanità dell’animale e l’animalità dell’uomo, e ci dice che all’origine di tutto c’è l’animalità. Come gran parte delle fiabe, Il libro della Giungla richiama il rito di iniziazione in uso presso i popoli primitivi, visto come rito di passaggio che introduce il giovane nell’età adulta. Il richiamo si associa al viaggio di Mowgli nella giungla, metafora del processo di formazione. Il percorso di crescita di Mowgli è segnato dal bisogno di appartenenza, che lo induce a imitare i comportamenti di diversi animali. Alla fine, Mowgli si ricongiunge alla comunità umana, obbedendo all’istinto che lo spinge a seguire la ragazzina vista dinanzi al villaggio. Abbiamo così due posizioni: il comportamentismo e l’innatismo. Secondo il comportamentismo, il bambino si realizza nella relazione con il gruppo, e così imita ciò che gli è offerto dagli adulti. Secondo l’innatismo, il bambino ha bisogno dell’adulto, che però gli dà solo sostegno strumentale, perché ciò che il bambino diventa è frutto delle sue dotazioni innate. Mowgli imita gli adulti per sentirsi parte di un gruppo e si forma sulla base degli insegnamenti di Bagheera e Baloo (comportamentismo), ma alla fine si ricongiunge agli uomini seguendo le sue dotazioni native (innatismo). Il percorso di formazione di Mowgli si snoda tra due modelli opposti: il maschio di pantera Bagheera e l’orso Baloo. Bagheera è razionale e realista, è il padre severo e scettico, rappresenta il principio di realtà (che tende a identificarsi con l’età adulta); Baloo è irrazionale e sognatore, è il padre affettuoso e incoraggiante, rappresenta il principio di piacere (che tende a identificarsi con l’infanzia). Dapprima Mowgli rifiuta la guida di Bagheera, che lo sprona a crescere, a lasciare la giungla e l’infanzia per andare a vivere nel mondo degli uomini; preferisce seguire la guida di Baloo, che lo sprona a soddisfare i suoi desideri, a restare nella giungla. L’arrivo al villaggio segna per Mowgli il superamento dell’infanzia, il raggiungimento dell’età adulta. Parallelamente a Mowgli, anche Baloo compie il suo percorso di formazione: alla fine accetta la necessità del distacco da Mowgli, continuando a preservare in sé un contatto con il principio di piacere. Nel finale, Bagheera si unisce alla danza e al canto di Baloo: il personaggio rappresentante del principio di realtà ratifica il bisogno di conservare un legame con il principio di piacere. Bagheera e Baloo si allontanano ballando abbracciati: l’immagine ci dice che tra principio di realtà e principio di piacere non deve esserci opposizione, bensì integrazione. Il tema del rapporto tra i due principi si dà anche sul versante della comicità. Come sosteneva S. Freud, il comico si lega alla vita e al gioco infantili intesi come modello di piacere, e si oppone al principio di realtà, che trattiene il piacere e l’espansione ludica. Il comico di Il libro della Giungla nasce soprattutto dagli animali. Nel saggio Il riso, H. Bergson scrive: «Il comico non esiste al di fuori di ciò che è propriamente umano. […] Si riderà di un animale perché si avrà sorpreso in esso un’attitudine d’uomo o un’espressione umana. […] Parecchi hanno definito l’uomo “un animale che sa ridere”: avrebbero potuto definirlo un animale che “fa” ridere, giacché, se qualche altro animale o qualche altro oggetto inanimato vi perviene, è sempre per una rassomiglianza con l’uomo, per l’impronta che l’uomo vi imprime o l’uso che ne fa». Così si può guardare all’umanizzazione degli animali del film nella prospettiva del comico, che non nasce tanto dall’animale, quanto da ciò che vi è di umano nell’animale.

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Un bel cartone animato dal libro di Kipling.
Recensione di Francesco Rufo

Un bel cartone animato dal libro di Kipling: Mowgli, un bambino allevato nella giungla dalla pantera Bagheera e dai lupi, è amico dell'orso Baloo ed è minacciato dalla tigre Shere-Khan.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 7 maggio 2011
Lalli

un film molto carino, ma avrei preferito un finale diverso... quanto avrebbe fatto meglio Mowgli a restare nella jungla, e va via senza quasi nemmeno salutare i suoi amici...

venerdì 18 luglio 2014
enzo70

La trasposizione della Disney in cartone de “Il libro della giungla” di Kipling è un capolavoro che incanta ad ogni età. Un cucciolo d’uomo, Mowgli, viene abbandonato nella giungla ed adottato da una famiglia di lupi prima e da Mogheera, una pantera bianca poi, cui si affiancherà a breve lo straordinario Baloo.

sabato 8 giugno 2013
syrus

Ogni commento sarebbe superfluo, uno dei tanti capolavori targati Disney, sedetevi e gustatevelo!!!

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