1997 - Fuga da New York |
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Un film di John Carpenter.
Con Kurt Russell, Lee Van Cleef, Donald Pleasence, Isaac Hayes, Ernest Borgnine.
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Titolo originale Escape from New York.
Avventura,
durata 99 min.
- USA 1981.
MYMONETRO
1997 - Fuga da New York
valutazione media:
3,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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New York 1997, missione disperata: SOPRAVVIVERE!!!di DanieleFeedback: 0 |
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lunedì 16 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Uno dei più grandi registi horror, John Carpenter, si è avventurato nel 1981 in un "esperimento" decisamente originale, quello di fare un film non definibile in nessun genere ma che allo stesso tempo si potesse considerare un insieme di generi, come la fantascienza, l'azione e l'horror. Il risultato è ben chiaro a tutti, il film è stato ed è tuttora un cult, che ha saputo conquistare molti spettatori che hanno eletto l'affascinante e spaccone Snake Plissken come un eroe osannandolo quasi come Rambo. E proprio la figura dell'eroe per caso, tormentato ed anche un po'antieroe, il soldato perfetto, plurimedagliato e decorato dal presidente degli Stati Uniti, si lascia trasportare dalla sua indole ribelle e compie una rapina alla banza centrale tanto da essere condannato all'ergastolo da scontare in una New York diventata una gabbia per qualsiasi tipo di galeotto dall'assassino seriale al barbone che magari aveva solo compiuto qualche furtarello occasionale.. In questo scenario apocalittico, in questo microcosmo scandito da atmosfere cupe e oscure, Carpenter ha costruito una storia veramente perfetta, in cui l'ottimo cast scelto, da Kurt Russell a Donald Pleasence a Lee Van Cleef fino al grande Ernest Borgnine, si muove benissimo, mettendo in campo le diverse e proprie personalità in un mondo quasi parellelo isolato dalla realtà. Alla buia atmosfera del film si aggiunge una piacevolissima vena ironica e beffarda che si mescola bene con l'azione del film, e con la suspence che accompagna l'intera missione del ribelle e concedetemi questa espressione un po' paraculo, Jena. Il film vuole in un certo senso raffigurare la società senza regole per eccellenza dove la legge non esiste ma si veste solo da carceriere e dove Carpenter mostra il carattere della società americana, in cui non c'è pietà per il detenuto e dove lo stato non si inchina ai ricatti, in questo caso lanciati dai detenuti del maxi carcere, ma si fa carico di un piano perfetto per risolvere la situazione critica venutasi a creare. L'ultima scena è sicuramente la migliore, il nastro che il Presidente stava trasportando ad un delicatissimo congresso internazionale per riappacificare gli animi delle super potenze Russia e U.S.A, recuperato da Plissken viene scambiato con un altra audiocassetta e...
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