Stefano Reggiani
È un fatto che quando appare Roberto Benigni la platea inter nazionale comincia a ridere, e poi aspetta ogni pretesto per ridere ancora, come in Italia, e il percorso di Daunbailò, di Jim Jarmusch, vira totalmente verso la parabola comica, verso il bizzarro ottimistico, forzando un poco la natura sarcastica e prudente dell'autore.
Badate, Jarmusch e Benigni sono fatti per capirsi, la poetica minimale del regista non è lontana dall'effervescenza comicamente disperata dell'attore; ma Benigni ogni tanto imbroglia, tira dalla sua parte, non per nulla ha nel film la parte di un baro confesso. [...]
di Stefano Reggiani, articolo completo (2106 caratteri spazi inclusi) su 18 maggio 1986