La storia del documentario nasce sul set del film precedente di de Righi-Zoppis, Belva Nera: emersa durante una pausa pranzo, preservata grazie all'antica tradizione orale di uomini che continuano imperterriti a vivere della propria terra. Espandi ▽
Ci troviamo in Tuscia, zona un tempo popolata dagli etruschi. In un rifugio di cacciatori nella campagna laziale un gruppo di anziani del luogo rievoca la vita di Mario "de' Marcella", un uomo vissuto per più di sessant'anni nel ritiro di una grotta di tufo, poco fuori Vajano. Non si sa bene cosa lo abbia portato a condurre un'esistenza solitaria, come un selvaggio in mezzo al bosco, per gran parte della sua esistenza. Chi lo incontrava lo chiamava "il Solengo": un uomo scontroso e taciturno, forse eccentrico, pazzo per alcuni, genio per altri.