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Cambogia, 1981. Una madre, con la figlia tra le braccia, abbandona un Paese insanguinato. Quarant'anni dopo, in Francia, la figlia cerca di confrontarsi con i silenzi della madre. Espandi ▽
Cambogia, 1981. Dopo la caduta del regime dei Khmer Rossi, una madre, con la figlia tra le braccia, abbandona un campo per rifugiati al confine con la Thailandia. Quarant'anni dopo, in Francia, la figlia cerca di confrontarsi con i silenzi della madre, segnata dal trauma e dal tempo. Per ricostruire le vicende della loro sopravvivenza e tenere viva la memoria di ciò che è stato, decide di partire per un lungo viaggio tra Cambogia, Thailandia e Indonesia. Ma è grazie a un incontro inatteso al suo ritorno in Francia che la verità dei fatti, una dolce verità, comincia ad affiorare. Recensione ❯
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Un uomo ripensa al suo passato lavorativo, tra realtà e finzione. Espandi ▽
Joaquim è alla fine della sua vita lavorativa. Secondo un accordo stipulato con il suo datore di lavoro, potrà andare in pensione dopo un breve periodo di disoccupazione. Ma prima deve presentare alcune richieste di lavoro simboliche per dimostrare che ha cercato di trovare lavoro. Il suo tour lo porta nelle zone industriali della campagna portoghese, dove le fabbriche sono inattive. C'è poco lavoro, ma tutti hanno bisogno di una sorta di occupazione, fornita da programmi governativi se necessario.
È da qui che Joaquim è partito negli anni '70 per tentare la fortuna a New York, dove ha lavorato come autista e tassista e ha visto il mondo. New York come retroproiezione e punto di riferimento autobiografico costituisce un tema importante nel film, che gioca magnificamente con il confine tra realtà e finzione. Recensione ❯
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Le storie di un piccolo villaggio della Bielorussia. Espandi ▽
Storie minime in un villaggio della Bielorussia apparentemente indifferente alle rivolte popolari di Minsk. La giovane regista, che ha lasciato il paese, le definisce "coreografie di vita quotidiana" in un film sulle "regole che limitano le libertà personali e al tempo stesso fanno in modo che l'organismo sociale funzioni..." Recensione ❯
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Un giovane regista torna al suo villaggio di provienza per raccontare le piccole storie dei suoi abitanti. Espandi ▽
Il giovane regista Aleksey Lapin torna nel suo villaggio natale vicino al confine ucraino con il pretesto di un casting per un film storico. In realtà osserva le storie minime che si offrono al suo sguardo con una sorprendente partecipazione emotiva mai priva di ironia. Recensione ❯
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Un operaio si batte affiché la sua fabbrica in Croazia non venga chiuse. Espandi ▽
Una fabbrica modello in Croazia nata negli anni gloriosi dell'autogestione e sopravvissuta per molti lustri alle leggi dell'economia capitalista è sull'orlo della chiusura. Un vecchio operaio si batte con ostinazione per far sopravvivere la visione collettiva del lavoro, ma la realtà è molto complessa. Recensione ❯
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Mountakha è un migrante senegalese e un nuovo arrivato a Buenos Aires. A Dakar lavorava come camionista e cerca di trovare quel lavoro anche in questa nuova città. Mentre lavora come venditore ambulante, si chiede se il suo destino possa essere legato alla recitazione. Alcuni dei suoi nuovi amici hanno un legame speciale con il cinema. Recensione ❯
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Come si fa a ricordare una patria a cui si è così profondamente connessi e al tempo stesso lontani? Quando la regista canadese di origine siriana Émilie Serri si reca in Siria per la prima volta in dieci anni, si sente alienata. Un anno dopo, quando sua nonna muore e scoppia la guerra, cerca di ricostruire un'immagine di questo paese sfuggente, che vuole disperatamente chiamare patria. Raccogliendo prove del passato, storie di rifugiati e portando con sé suo padre attraverso questa ricerca, Emilie intraprende un viaggio onirico ma al tempo stesso molto lucido, sperando di far risorgere un legame sbiadito con la sua terra natale e con suo padre. Recensione ❯
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Una storia di maternità autobiografica che si confronta con le idee esistenti sulla famiglia, la genitorialità e i modelli convenzionali in evoluzione. Espandi ▽
La genitorialità è l'unica continuazione logica di ogni vita? Il concetto tradizionale di famiglia nucleare ha fatto il suo tempo? La regista ha ottenuto ciò a cui molte donne in una situazione simile pensano, senza farlo mai. Nel film, basato sulla storia della procreazione di sua figlia con l'aiuto di un donatore di sperma, Marina Belobrovaja fa i conti con le idee presenti nella nostra società, i modelli di ruolo e le convenzioni sulla genitorialità e la famiglia. Recensione ❯
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Il regista ritrova alcune bobine mai viste sull'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel '68. Non è soltanto un'avventura cinematografica "archeologica", ma anche un appassionante incontro con i testimoni filmati e sull'eredità di quei tragici eventi. Espandi ▽
Il regista di documentari Jan Šikl ha trascorso molti anni a cercare e a raccogliere archivi cinematografici privati e amatoriali. Filmati sbiaditi di vita familiare, rievocazioni su celluloide di celebrazioni e momenti di vita quotidiana. Grazie a questo lavoro, Šikl ha ritrovato parecchie ore di materiale girato che mostra l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Queste immagini uniche sono rimaste a lungo invisibili. Un'avventura cinematografica di natura archeologica in cui dei volti anonimi si trasformano in testimoni viventi dei giorni che hanno costretto la Cecoslovacchia ad altri due decenni di schiavitù. Recensione ❯
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Un documentario che esplora le storie di chi usa la fotografia analogica al giorno d'oggi. Espandi ▽
Oggi più che mai il mondo dell'arte e non solo è ossessionato dall'uso dell'analogico.
Che si tratti di una casa di moda che cerca di dare una nuova sfumatura al proprio lavoro creativo, di un dilettante che acquista su eBay la sua Polaroid vintage o un influencer che vuole catturare un'estetica retrò, la fotografia analogica ha suscitato l'interesse di persone un po' ovunque. Questa rinascita è una reazione contro la fotografia digitale? Una tendenza nata dal desiderio di autenticità in un mondo sempre più superficiale? O è qualcosa di completamente diverso? Grain: Analog Renaissance è un documentario di Alex Contell e Tommaso Sacconi che esplora le storie di chi usa la fotografia analogica al giorno d'oggi. Recensione ❯
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Il racconto di un luogo deserto e dei loro abitanti che vivono tra realtà e mito. Espandi ▽
Il permafrost siberiano si sta sciogliendo. Tre yakutiani si avventurano nel deserto dove antiche ossa emergono dal terreno e gli animali selvatici sembrano essere scomparsi. Un luogo remoto in cui la fantascienza diventa realtà e la realtà si fa mito. Recensione ❯
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La regista segue la storia di una sua amica che come lei si è trasferita dalla Bielorussia alla Francia. Espandi ▽
La regista nata in Bulgaria riprende l'amica Aliona, di origine bielorussa, che sta scrivendo un libro sul padre scomparso molti anni prima. Entrambe si sono stabilite da tempo in Francia e il vero tema del film è come creare in una lingua e in un contesto diverso da quello nativo. Senza perdersi "in translation" e anzi provando a immaginare un linguaggio complesso e differente, dolcemente sospeso tra sogno e realtà. Recensione ❯
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