I Segreti di Wind River |
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Un film di Taylor Sheridan.
Con Jeremy Renner, Elizabeth Olsen, Jon Bernthal, Kelsey Asbille.
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Titolo originale Wind River.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 111 min.
- USA 2017.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 5 aprile 2018.
MYMONETRO
I Segreti di Wind River
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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I MISTERI DI WIND RIVERdi carloalbertoFeedback: 51360 | altri commenti e recensioni di carloalberto |
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venerdì 13 aprile 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film si sarebbe dovuto intitolare non i Segreti, bensì, i Misteri di Wind River. Primo mistero, ovvero non sapremo mai,: perché Taylor Sheridan, dopo un’onesta carriera come attore cinematografico e di serie televisive americane, decide improvvisamente nel 2018, all’età di 48 anni, di fare il regista? Secondo mistero: perché da qualche tempo si ambientano i thriller tra paesaggi innevati? Forse perché il rosso del sangue vi risalta meglio? Terzo mistero: perché il doppiaggio è così mal riuscito che la voce dello sceriffo della riserva indiana sembra risuonare in una stanza vuota, mentre invece si trova in mezzo alle montagne del Wyoming? Questi tuttavia sono i soli misteri del film, che, peraltro, non custodisce e non rivela nemmeno nessun segreto sconvolgente. La sceneggiatura è talmente banale che le battute si possono completare prima che vengano terminate. La trama, dopo le prime sequenze, che annunciano la presenza di un serial Killer, presto annaspa e si prolunga con una lentezza sbadigliante e senza alcuna tensione, indeciso se essere un documentario naturalistico sul rapporto cacciatore-preda, che sia lupo-agnello o uomo-puma, un film-denuncia sulla questione delle riserve indiane o un thriller tout court, per sfociare in un finale deludente e del tutto privo di realismo. Dalla commistione di temi così differenti, sviluppati in modo molto poco convincente e che restano progetti velleitari, viene fuori un polpettone a cui il novello regista aggiunge, come spezia sapidificante, il dolore dei genitori per la perdita traumatica di un figlio ed infine, come un pizzico di sale, una nascente storia d’amore, appena accennata, tra i due protagonisti, perché, evidentemente, qualcosa ancora mancava per rendere la pietanza completamente indigesta.
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