Il nome del mio assassino |
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Un film di Chris Sivertson.
Con Lindsay Lohan, Julia Ormond, Neal McDonough, Brian Geraghty, Bonnie Aarons
Titolo originale I Know Who Killed Me.
Drammatico,
durata 105 min.
- USA 2007.
- Moviemax
MYMONETRO
Il nome del mio assassino
valutazione media:
2,32
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Pessimo thriller, fiacco e sgangheratodi Alan RubinoFeedback: 4892 | altri commenti e recensioni di Alan Rubino |
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giovedì 14 aprile 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Aubrey Fleming (Lindsay Lohan) è una studentessa che vive a New Salem con i genitori Daniel e Susan, suona il piano e aspira a diventare una scrittrice. Una sera, uscita con le amiche, la giovane scompare nel nulla. Dopo alcuni giorni, la conducente di un'auto nota un corpo sul ciglio di una strada deserta. Si tratta di Aubrey; è ancora viva ma ha subìto delle mutilazioni ed è in stato di shock. I coniugi Fleming si precipitano all'ospedale dove è ricoverata la loro figlia, ma quest'ultima, al suo risveglio, sostiene di essere Dakota Moss, una spogliarellista, e di non conoscere nessuna Aubrey Fleming, né le persone che asseriscono di essere i suoi genitori. Ritenendo che la ragazza stia soffrendo di disordine da stress post-traumatico, medici e inquirenti decidono di attendere che la degenza metta le cose apposto. Ma la giovane non cambia versione... Nonostante le premesse senz'altro avvincenti, con il passare dei minuti si rafforza sempre di più nello spettatore il sospetto di essere preso in giro. Un thriller, per funzionare, deve essere prima di tutto credibile. Ma la sceneggiatura di questa pellicola non presenta solo alcune incongruenze ignorabili, ma è del tutto inconsistente e priva di logica. I primi a risentirne sono gli interpreti, che recitano in modo piuttosto approssimativo, a partire dalla protagonista che è ben al di sotto delle sue capacità. Il regista tenta invano di ravvivare una storia fiacca e sgangherata puntando sul fisico della Lohan e adottando in maniera ossessiva delle tonalità di blu (in questo ricalca lo stile di Dario Argento) allo scopo di rendere l'atmosfera inquietante, ma il racconto risulta sin dall'inizio poco coinvolgente. Francamente, non sorprende affatto che il film sia stato "premiato" con la bellezza di otto Razzie Awards (stabilendo così un record) e che in Italia sia uscito direttamente in dvd senza passare nelle sale.
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