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In viaggio sul Mar Cinese Meridionale, la lussuosa nave da crociera "Argonautica" viene mandata in avaria da
qualcuno che ne manomette i motori, i sistemi di controllo e di comunicazione, e successivamente attaccata da
qualcosa emerso dagli abissi.
Sulla stessa rotta si trova la "Saipan", un'imbarcazione capitanata da John Finnegan (Treat Williams), ignaro che le
persone che l'hanno noleggiata sono in realtà dei pericolosi mercenari.
Quando la "Saipan" subisce dei danni nei pressi della "Argonautica", Finnegan riesce ad accostarsi a quest'ultima,
e, assieme ad un amico e i banditi che li hanno presi in ostaggio, sale a bordo nella speranza di essere soccorso.
Ma la nave sembra deserta, e tutto ciò che gli uomini trovano è un lago di sangue.
Questo è l'assunto di "Deep Rising", un horror di una stupidità costernante, girato con poche idee e caratterizzato da attori mediocri e dialoghi imbarazzanti. La sceneggiatura, risibile e priva di originalità, sotto certi aspetti mostra evidenti debiti di ispirazione nei confronti di altre pellicole come "Anaconda" (1997) e i vari "Alien".
Per giunta, la tensione, anche quando è ben costruita, viene smorzata da battute che vorrebbero essere ironiche ma risultano al contrario ridicole e del tutto fuori luogo. In un contesto tale, i buoni effetti speciali sono sprecati: perchè il film si propone come un horror fantascientifico, ma si tramuta involontariamente nella parodia del suo genere.
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